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giovedì 14 giugno 2012

Proie


Titolo: Proie
Regia: Antoine Blossier
Anno: 2010
Paese: Francia
Giudizio: 2/5

Una famiglia di proprietari terrieri e industriali si reca nella palude limitrofa alla loro residenza per scovare un cinghiale di dimensioni mostruose. Ma saranno i cacciatori a trasformarsi in prede: verranno attaccati e decimati da una intera covata di esemplari modificata geneticamente dagli scarichi.

Proie film d’esordio del francese Antoine Blossier è un altro degli ultimi horror francesi che negli ultimi anni hanno spopolato e hanno dimostrato l’indiscusso valore europeo e l’originalità sul genere.
Prey ovvero Proie ovvero Preda è purtroppo però un passo falso.
Un film destinato direttamente all’agognato festival ma dimenticato velocemente da critici e spettatori.
Il perché purtroppo non è nella durata di neanche ’80 dal momento che è successo spesso che alcuni registi con il dono della sintesi riuscissero a fare un buon film in ora e poco più.
Il problema non è neanche legato al soggetto ovvero una critica mirata all’abusivismo e una sorta di monito ecologista, bensì il fatto che Blossier cercando di essere minimale è finito con il risultare banale senza approfondire nulla e puntando all’assoluta assenza di originalità e assenza totale di caratterizzazione dei personaggi (senza contare i buchi di sceneggiatura).
La caratterizzazione dei personaggi era fondamentale in questo film che riflette come la scusa dei mostri-cinghiali serva a far prendere coscienza a una famiglia che almeno negli intenti è sicuramente contemporanea sotto tutti i punti di vista.
Quindi il climax del film, non farò spoiler, riguarda se vogliamo la mutazione dei rapporti sociali e della mostruosità dell’uomo che accetta  l’uso scriteriato di sostanze chimiche ben consapevole dei danni ingenti che crea alla specie ma anche ai famigliari stessi.
Proie altro non è che un film d’intrattenimento che mostra dei cinghiali (mutati dai danni ambientali) che si trasformano da vittime a carnefici.
L’idea di Blossier anche se non è originale poteva prendere una strada meno convenzionale. Ad esempio il reparto tecnico funziona in maniera eccellente, la regia riesce a far passare una discreta padronanza della tensione e il montaggio come il sonoro sono ben sfruttati.
Il cast è funzionale nel dare risonanza alla storia ma il risultato non è soddisfacente.