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sabato 28 gennaio 2017

Sing Street

Titolo: Sing Street
Regia: John Carney
Anno: 2016
Paese: Irlanda
Giudizio: 3/5

Conor vive nella Dublino di metà anni '80, ha 16 anni e un talento nella scrittura di canzoni. L'incontro con l'aspirante modella Raphina, di cui s'innamora perdutamente, lo spinge a fondare una pop band per attirare la ragazza come attrice di videoclip. Nel frattempo il matrimonio dei genitori va in frantumi: saranno la musica, l'amore e l'inossidabile rapporto col fratello maggiore a dare al ragazzo un coraggio che non credeva possibile.

Carney come il protagonista del suo ultimo film, sembra un artista che si porta sempre appresso il suo canzoniere personale. Finora in tutti i suoi film è riconoscibile un filo conduttore legato alla musica e ai rapporti di coppia. La playlist di Sing Street è qualcosa che rimane impressa almeno quando i video musicali girati dalla band con il super 8, le prime performance e il bisogno di non omologarsi agli altri. Sono diversi i contributi europei alla musica degli anni '80, quella con cui sono cresciuti i registi, qui in particolare la scelta e le imitazioni chiamano in ballo i Duran Dran, i Depeche Mode e gli Spandau Ballet. Sing Street ha molte parti biografiche in cui l'autore sembra voglia raccontarci qualcosa che era nell'aria in quegli anni e che era destinato a generare un cambiamento. Il film descrive il microcosmo dell'adolescenza in modo mai banale e con alcune riflessioni e scene di vita significative e molto realistiche. E'la versione maschile del bel film di Moodysson WE ARE THE BEST con cui i film hanno diverse analogie. Entrambi catapultati negli anni '80 uno a Stoccolma l'altro a Dubino, due mete che descrivono senza bisogno di troppe parole l'energia che si stava incanalando senza però avere i fasti di realtà come Londra o Berlino.
E'un film nostalgico quello di Carney, in cui la musica è ancora al centro della scena.
Nonostante tutto e la bravura indiscussa del giovanissimo cast, Sing Street rimane il film più compiuto di Carney, quello in cui i personaggi e lui stesso riescono a comunicare anche nelle pause della musica e allo stesso tempo però un'operazione che seppur riuscita non riesce ad andare oltre, analizzando per l'ennesima volta una realtà ormai ampiamente abusata.