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lunedì 3 giugno 2019

Casa nera


Titolo: Casa nera
Regia: Wes Craven
Anno: 1991
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Immedesimatevi. Avete 13 anni, siete di colore, vivete nel ghetto e siete poveri; vostra madre ha il cancro, non avete padre e vostra sorella si prostituisce. Un giorno decidono di sfrattarvi per un ritardo nel pagamento e un amico di vostra sorella vi propone un piano per rubare delle monete d’oro in casa dei proprietari del vostro appartamento.

La casa nera è una piccola chicca facente parte di una filmografia importante nell'horror da parte di uno dei suoi maestri post contemporanei ovvero Wes Craven
Prima di tornare allo slasher con la saga di Scream ma dopo averci regalato alcuni film importanti sul genere, il maestro qui gioca con un'insolita metafora che per assurdo è forse uno degli unici tentativi ripreso con linee e intenzioni diverse, ma nemmeno tanto, trent'anni dopo da Jordan Peele in Get Out
Il ghetto, le difficoltà economiche, lo sfratto, condizioni di vita precarie, un nucleo familiare disastrato con una sorella prostituta e con una mamma sofferente.
Il protagonista un po come Milo di Transfiguration deve ingegnarsi come solo i piccoli devono fare maturando prima del dovuto per necessità e per salvaguardare i propri cari.
La scelta di attraversare un confine e sapendo di rischiare tutto sembra la stessa finalità e ideologia che portava Miguel nel film Zona ad attraversare un muro per sopravvivere.
Craven però farcisce il suo film con tanti squisiti elementi dove non sembra farsi mancare proprio nulla, pur diventando un home invasion, pur contornato da terrore, ironia (che dopo questo film cominciava a crescere nei suoi film) e unendo una critica sociale al modello economico capitalista sulla differenza tra le classi sociali senza dimenticare tanto ritmo e una vena splatter.