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venerdì 19 dicembre 2014

Yards

Titolo: Yards
Regia: James Gray
Anno: 2000
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dramma in tre atti: 1°) un giovane intelligente di New York che, uscito dal carcere, rientra in famiglia, deciso a cambiar vita; 2°) influenzato da uno zio e da un amico, si rimette nei guai; 3°) con un gesto di volontà, cambia di nuovo strada e vince.

E'un noir furioso e senza inutili concessioni il secondo lungo di Gray, dopo il meritevole LITTLE ODESSA che inquadrava un ispiratissimo Roth.
The Yard, i binari del treno, parte lento, indagando e seminando particolari importanti sui suoi personaggi e facendoci scoprire Leo, un apparente loser che, uscito di prigione, tenta di reinserirsi nella società, deciso a cambiare vita cosa che ovviamente si rivelerà complicatissima
The Yard dovendolo definire in poche righe è una semplice storia di esistenze che si trovano a dover affrontare una sorte avversa, che non riescono sempre a seguire la retta via, che faticano a rimettersi in carreggiata, ma che, nonostante tutto, trovano la forza e il coraggio di tornare in piedi, di riprendere il treno che avevano perso e di continuare il loro cammino.
Grazie ad un cast efficace di volti noti, Gray inquadra un discorso e una tematica che approfondirà nella sua successiva filmografia trovando in Phoenix il suo attore feticcio e nelle musiche di Shore delle note drammatiche che accompagnano molto bene l'azione.
Un film passato stranamente in sordina, che seppur nel primo atto fatica un pò a trovare un ritmo risultando nebuloso in alcuni passaggi, irrompe subito dopo con un'azione travolgente e alcuni meccanismi originali e insoliti.
Peccato per gli ultimi cinque minuti in cui ha luogo la redenzione completa del protagonista, sarebbe stato di gran lunga meglio senza.