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lunedì 22 giugno 2015

Faults

Titolo: Faults
Regia: Riley Stearns
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Claire è stretta nella morsa di un culto misterioso. Nel tentativo di ricongiungersi a lei, i genitori stabiliscono di assumere Ansel Roth, una delle autorità più importanti al mondo in tema di controllo della mente. La specialità di Ansel, ovvero la "riprogrammazione" degli adepti per restituirli alle loro famiglie, non è una scienza esatta e, pressato dal suo editore che vorrebbe metterlo fuori gioco, l'uomo rapisce Claire, che si rivela essere un vero osso duro, dalla logica e dalle fede inattaccabili.

Peccato per il finale.
Faults è un astuta commedia nera, meglio una tragicommedia oltre un dramma da camera, che tratta di new-religion, sette e "santoni" in grado di riportare sulla retta via.
Il tutto inquadrato in modo molto austero per certi versi e recitato perfettamente in particolare da Leland Orser attore poco sfruttato, ma in grado di restituire un bagaglio di emozioni ed espressività davvero incisiva sotto molti aspetti.
Un personaggio emblematico che nella salvezza dell'altro, cerca di trovare una salvificazione di un suo fallimento personale ( un matrimonio fallito alle spalle e un agente-creditore che lo tallona da presso).
Sarà che appena sento la parola sette mi piombo a vedere qualsiasi cosa tratti il tema, quando poi sono diciamo le new-religion, a riprova di quanto la gente in generale abbia bisogno di un sistema simbolico organizzatore di senso da cui dipendere, allora mi lascio completamente investire da ogni parto e atrocità che il cinema sappia tirare fuori e negli ultimi anni c'è ne sono stati davvero di diversi alcuni interessanti e originali altri vuoti come la capacità di giudizio di alcuni uomini di potere.
Da ateo convinto mi lascio invadere da questi elementi cercando ogni volta di trovare qualche punto che giustifichi e de-strutturi la devianza di alcune persone.
Qualcosa che mi lasci comprendere i perversi meccanismi nella costruzione di un consenso che fa leva sulle debolezze e i desideri più reconditi (da quello sessuale a quello economico a quello spirituale) della cultura di massa, in particolare quella americana ma negli ultimi anni ovunque dall'Asia all'Europa.
L'unico problema di Faults e la durata e la matassa di elementi da sbrogliare in un racconto compresso ma efficace.

Ansel crede di essere padrone della propria esistenza, quando in realtà ne è schiavo, dai debiti e dai sensi di colpa e forse non vede l'ora di trovare anche lui qualcuno che l'aiuti a rimettere ordine. Claire dal canto suo ha trovato un astuto modo per entrare nella vita degli altri, assorbire le debolezze e le fragilità e portare fuori un carisma in grado di esorcizzare le paure altrui.