Titolo: Faults
Regia: Riley Stearns
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Claire è stretta nella morsa di un
culto misterioso. Nel tentativo di ricongiungersi a lei, i genitori
stabiliscono di assumere Ansel Roth, una delle autorità più
importanti al mondo in tema di controllo della mente. La specialità
di Ansel, ovvero la "riprogrammazione" degli adepti per
restituirli alle loro famiglie, non è una scienza esatta e, pressato
dal suo editore che vorrebbe metterlo fuori gioco, l'uomo rapisce
Claire, che si rivela essere un vero osso duro, dalla logica e dalle
fede inattaccabili.
Peccato per il finale.
Faults è un astuta commedia nera,
meglio una tragicommedia oltre un dramma da camera, che tratta di
new-religion, sette e "santoni" in grado di riportare sulla
retta via.
Il tutto inquadrato in modo molto
austero per certi versi e recitato perfettamente in particolare da
Leland Orser attore poco sfruttato, ma in grado di restituire un
bagaglio di emozioni ed espressività davvero incisiva sotto molti
aspetti.
Un personaggio emblematico che nella
salvezza dell'altro, cerca di trovare una salvificazione di un suo
fallimento personale ( un matrimonio fallito alle spalle e un
agente-creditore che lo tallona da presso).
Sarà che appena sento la parola sette
mi piombo a vedere qualsiasi cosa tratti il tema, quando poi sono
diciamo le new-religion, a riprova di quanto la gente in generale
abbia bisogno di un sistema simbolico organizzatore di senso da cui
dipendere, allora mi lascio completamente investire da ogni parto e
atrocità che il cinema sappia tirare fuori e negli ultimi anni c'è
ne sono stati davvero di diversi alcuni interessanti e originali
altri vuoti come la capacità di giudizio di alcuni uomini di potere.
Da ateo convinto mi lascio invadere da
questi elementi cercando ogni volta di trovare qualche punto che
giustifichi e de-strutturi la devianza di alcune persone.
Qualcosa che mi lasci comprendere i
perversi meccanismi nella costruzione di un consenso che fa leva
sulle debolezze e i desideri più reconditi (da quello sessuale a
quello economico a quello spirituale) della cultura di massa, in
particolare quella americana ma negli ultimi anni ovunque dall'Asia
all'Europa.
L'unico problema di Faults e la durata
e la matassa di elementi da sbrogliare in un racconto compresso ma
efficace.
Ansel crede di essere padrone della
propria esistenza, quando in realtà ne è schiavo, dai debiti e dai
sensi di colpa e forse non vede l'ora di trovare anche lui qualcuno
che l'aiuti a rimettere ordine. Claire dal canto suo ha trovato un
astuto modo per entrare nella vita degli altri, assorbire le
debolezze e le fragilità e portare fuori un carisma in grado di
esorcizzare le paure altrui.