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giovedì 12 novembre 2015

Bone Tomahawk

Titolo: Bone Tomahawk
Regia: S.Craig Zahler
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

La storia segue quattro uomini - uno sceriffo, un pistolero, un anziano confuso e un cowboy - che lottano per salvare un gruppo di prigionieri accerchiati da una banda di trogloditi cannibali che vivono ai margini della civiltà.

Soprattutto gli yankee in questi ultimi anni stanno ritornando al western, genere di spicco per un ventennio per poi passare nel dimenticatoio. Forse perchè messo in scena con registri e intenti diversi, forse perchè mescola in modo maturo e mai banale alcune metafore dell'uomo bianco.
Infine perchè dietro alla cinepresa riesce ad avere della gente dotata di un acume profondo e innovativo (Eastwood,Lee Jones, Mac Lean, Von Ancken) questo genere sta piano piano portando alla luce alcuni film davvero intensi e originali.
L'opera prima dell'esordiente Zahler fa parte di questa lunga ascesa. Zahler un regista con alle spalle un percorso da scrittore e tanta gavetta proprio sul western.
Il suo primo film colpisce per originalità nel saper trattare il tema in una narrazione che non palesa troppo ma allo stesso tempo e di facile intuizione. Colpi di scena assestati come colpi d'accetta, da cui il tomahawk, da cui prende nome il film, è l'ascia da battaglia degli indiani pellerossa.
Un cast che trova un equilibrio importante e alcuni silenzi che parlano più di mille dialoghi, nonostante forse l'unico punto debole o critica al film di concedersi alle volte, soprattutto nel secondo atto, tempi lunghi e alcune divagazioni esistenziali nei dialoghi.
Una visione, poi antropologicamente parlando, dei trogloditi, diversi in tutto e per tutto dagli indiani che lo stesso medico sottolinea in una battuta al saloon "uomini come voi non sarebbero in grado di distinguerli dagli indiani” .
Un concetto e un aprirsi all'altro culturale, ad un altro tipo di selvaggio, con forme, regole e intenti diversi e in fondo nemmeno così strani (fatta forse eccezione per le pratiche di cannibalismo, uno dei veri punti di forza del film).
Bone Tomahawk ha davvero l'atmosfera di un film reale a tutti gli effetti, non dice più di quanto deve, dosa bene le tempistiche, crea dei personaggi diversi e tutti a loro modo interessanti, portando infine il rito e il sacrificio a dei livelli alti e mai banali.
Come per i bifolchi, entrare nelle terre selvagge che non si conoscono, può significare davvero scatenare una vendetta e una ribellione senza precedenti.
Zahler firma un film potentissimo, intenso, violento, barbaro e glaciale.