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lunedì 2 gennaio 2012

Dredd-La legge sono io


Titolo: Dredd-La legge sono io
Regia: Danny Cannon
Anno: 1995
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Nel terzo millennio le megalopoli sono ormai terra di conquista per una criminalità perversa e polimorfa. Contro di essa si battono i "giudici", che sono insieme magistrati, poliziotti e giustizieri. Per la sua inflessibile severità, Joseph Dredd è il terrore dei malviventi del Livello zero di Megalopoli 1, quel che resta di Manhattan

Mettendo i dovuti puntini sulle i, si può dire che come film di genere non è poi uno schifo assoluto per l’anno in cui uscì. Gli elementi che non funzionano sono la presenza di Stallone(la faccia c’è ma senza un accenno di catarsi del personaggio) e alcune sporadiche banalità su cui sembra ci sia il costante bisogno di traghettare come ovvia deriva per non intricarsi in complicazioni che possano rendere la pellicola quanto mai banale e superficiale e qui Cannon(regista tra l’altro troppo convenzionale), colpa anche degli sceneggiatori e della scelta del target del film ci casca completamente.
Quello che invece funziona come per altre pellicole quasi sempre americane sono proprio tutti quegli elementi di contorno dall’atmosfera, alla location, gli effetti speciali, insomma il fumo la cosa che riescono a vendere meglio sul mercato anche se con una superficialità di fondo eclatante. 
Certo occorre fare una netta distinzione tra chi paragona le scenografie indimenticabili di alcuni film con filmetti come questi che sembrano quasi formare un piccolo universo di b-movie abbastanza modesti che però grazie a un buon ritmo e una consistente dose di action (che in fondo è quello che la pellicola mira innanzitutto a regalare) offrono un intrattenimento tutto sommato gradevole che cita anche qualche citazione dalle COLLINE HANNO GLI OCCHI nella scena forse più bella della famiglia cannibale. Basti pensare al primo intervento di Dredd che più tamarro di così non poteva essere caratterizzato, al ladruncolo Fergie troppo fastidioso, al mentore devastato (Max von Sydow al suo peggio) e via dicendo senza lesinare la stupidità immonda dell’incidente scatenante e l’urlo di Stallone “Io sono innocente e subito dopo Io sono la legge” che sembra uscito dall’altro tamarrissimo film TANGO & CASH.
Però nel caso di Dredd basato su un fumetto di John Wagner e Carlos Esquerra essendo un film d’azione con connotazioni Comics e quant’altro il risultato è piacevole anche se palesemente scontato. Per un pubblico che non ha mai letto il fumetto, si lascia fruire senza storcere troppo il naso e scegliendo di non fare un confronto con gli intenti dei due fumettisti che come giustamente scrivono non hanno mai tolto il caschetto al protagonista criticato (e il film lo sottolinea molto bene) di essere a tutti gli effetti un risultato fascista a tutti gli effetti si getta un velo pietoso e lo si guarda spegnendo il cervello.