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giovedì 7 marzo 2013

Latin Dragon

Titolo: Latin Dragon
Regia: Scott Thomas
Anno: 2004
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il veterano Danny Silva torna alla sua casa a Los Angeles per scoprire che le gang stanno prendendo possesso del quartiere. Decide quindi di ripulire le strade con l'ausilio delle proprio conoscenze di arti marziali. Sfortunatamente un boss del crimine e il suo folle braccio destro lo ostacoleranno nell'impresa....

I film di genere sulle arti marziali ormai sono come doni di Natale in un’epoca post-moderna dedita al consumismo più scellerato. Il peso di Fabian Carrillo è direttamente proporzionale al peso che hanno altri campioni di arti marziali, chi di uno stile chi di un altro. Il film di Thomas da un lato merita di essere inondato di merda per la quantità sconcertante di stereotipi del genere con dei dialoghi iniziali che ti fanno quasi rabbrividire.
Poi il film decolla diventando ancora più confuso. Da un lato è un bene perché almeno cambia scenario e chiama in scena personaggi più potenti e quindi anche con delle piccole caratterizzazioni in più, dall’altro invece dimostra la difficoltà da parte degli sceneggiatori di essere consapevoli di quello che stanno scrivendo e che poi giustamente il regista deve mettere in scena dimostrando le incoerenze e incompatibilità (ad esempio quando Danny comincia ad andare a casa di alcuni corrotti sparando a bruciapelo mentre dormono insieme alle mogli, oppure il palestrato che dal nulla lo va a provocare nel ristorante e così via…) sembra dare un quadro diverso di un personaggio che si muove con una certa etica seguendo gli insegnamenti del suo maestro deceduto. Non a caso gli sceneggiatori sono tre e uno di loro è proprio Carrillo.
Se i combattimenti non aggiungono niente di nuovo, la medesima cosa vale anche per la regia, assolutamente superflua e televisiva al massimo.
Tra i personaggi di contorno spiccano Busey e Lamas ossigenato con la sua solita faccia da cazzo.