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martedì 16 ottobre 2012

Arrivo di Wang



Titolo: Arrivo di Wang
Regia: Manetti Bros
Anno: 2011
Paese: Italia
Giudizio: 1/5

Il film racconta di Gaia, un'interprete di cinese, che viene chiamata per una traduzione urgentissima e segretissima. Si troverà di fronte Curti, un agente privo di scrupoli che deve interrogare un fantomatico signor Wang. Per la segretezza l'interrogatorio viene fatto al buio e Gaia non riesce a tradurre bene...Quando la luce viene accesa, Gaia scoprirà perché l'identità del signor Wang veniva tenuta segreta. Una scoperta che cambierà per sempre la sua vita...e non solo.

E poi capita che ti imbatti in una cagata davvero inusuale. Ancora una volta il cinema italiano evidenzia tutte le sue strafalcione rie, tutti i vuoti e i luoghi comuni. Un film davvero doloroso per quanto sotto certi aspetti mostri la nostra disarmante incapacità di girare degli horror decenti.
I fratelli in questione poi non fanno neanche così schifo. PIANO 17 e ZORA LA VAMPIRA anche se trash e senza molti soldi, erano dei film apprezzabili. In questo caso, giustificando pure l’assenza di budget e sorvolando sul make-up dell’alieno e sugli assurdi effetti speciali finali, quello che proprio non funziona è la storia che fin da subito è di una prevedibilità sconcertante.
Dialoghi assurdi e troppo lunghi, totale assenza di ritmo in diverse parti. Una recitazione, quella della protagonista Francesca Cuttica davvero sottotono senza contare la struttura meccanica che penalizza continuamente il film.
Di dramma psicologico c’è davvero ben poco e la suspance su cui poteva fare affidamento il film, si perde ancor prima della fine del primo atto.
Se dalla messa in scena tutto faceva pensare a una sorta di parodia grottesca sull’arrivo degli alieni e un umorismo nero davvero pessimo, allora il risultato non è assolutamente all’altezza e cercare di alzare i toni come fa Morroni non serve proprio a nulla.