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venerdì 5 gennaio 2018

Tesnota

Titolo: Tesnota aka Closeness
Regia: Kantemir Balagov
Anno: 2017
Paese: Russia
Festival: 35°Torino Film Festival
Giudizio: 4/5

Siamo a Nalchik, nel Caucaso settentrionale, l’anno è il 1998. Ilana, 24 anni, aiuta il padre nella sua officina. La sera, dopo che in casa viene festeggiato il fidanzamento del secondogenito Davis, il ragazzo viene rapito insieme alla sua amata.
La comunità ebraica di cui entrambe le famiglie fanno parte si riunisce per provare a racimolare i soldi necessari per pagare il riscatto. Ma non bastano. Che cosa è disposta a fare la famiglia di David per salvare suo figlio?

Tesnota è stata sicuramente una delle sorprese dell'ultimo TFF. I perchè sono tanti oltre ad aver un giovane mestierante alla sua prima regia sotto la benedizione di Sokurov.
Un'apparente giallo che nasconde in realtà una critica molto ampia sulle tradizioni e sulla vita in una zona rurale del Caucaso settentrionale capitale della Repubblica Autonoma di Kabardino-Balkaria, Nalchik – seppur non direttamente – osservava con molta attenzione l’intensificarsi del secondo conflitto ceceno (nel film vengono mostrati alcuni videotape a dir poco estremi di alcune uccisioni) e, seppur da sempre integrati nel tessuto sociale del posto, gli ebrei preferivano – diciamo così – non dare troppo nell’occhio.
Un paese dove se è vero che la guerra è finita (i video sulle uccisioni dei Ceceni sono a dir poco estreme, quasi degli snuff movie) dall'altro la tensione, la paura e il paradosso che alcune minoranze si trovano a dover affontare a causa di conflitti passati e di un odio e di un pregiudizio che forse non guarirà mai sono elementi che il regista non trascura mai.
Al centro della vicenda c'è lei Ilana, una giovane protagonista che sembra assorbire tutta la vicenda trasmettendo enfasi ed empatia in ogni sua espressione. Ed è proprio lei, giovane ragazza ribelle, a cercare di portare un piccolo cambiamento senza mai aver paura delle azioni e del fatto che essendo ebrea continua a non essere vista di buon occhio dagli amici del ragazzo di differente etnia.
Allo stesso tempo tutta la dinamica del rapimento e della difficoltà a riprendersi il proprio figlio, Balagov ne è interessato ma sotto un altro profilo senza seguire quasi mai l'aspetto dell'indagine ma muovendo gli attori e soprattutto Ilana verso altre destinazioni a cui il rapimento è collegato.
E' un film che mostra anche tutti i ruoli all'interno del nucleo con un padre più permissivo a differenza di una madre che detta le regole e non vede di buon occhio la vita "trasgressiva" che Ilana cerca con gli amici.
E alla fine, sarà proprio a lei, Ilana, che verrà chiesto il sacrificio maggiore per poter riabbracciare David. Ma, anche stavolta, la giovane ribelle farà la sua mossa in modo come sempre imprevedibile, sacrificando(si), certo, ma scegliendo lei in che modo.