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martedì 23 agosto 2022

Crimes of the future


Titolo: Crimes of the future
Regia: David Cronemberg
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

Dopo aver scoperto che suo figlio ha mangiato un secchio di plastica alla stregua di cibo reale, una donna lo uccide per poi avvisare il padre del bambino e costituirsi alla polizia. Nel frattempo si snoda la vicenda personale di Saul, uomo affetto da una continua formazione di nuovi organi che rimuove con l'aiuto dell'ex chirurgo Caprice in una serie di vere e proprie performance d'arte concettuale. Avvicinati da più realtà interessate alla loro attività, i due vivono in una società in cui l'evoluzione umana ha ormai preso pieghe molto particolari, in cui una quasi totale perdita del senso del dolore ha trasformato l'esecuzione di ferite in un atto estremamente erotico. Quando Clarice e Saul sono al massimo della loro fama, i due vengono avvicinati dal padre del bambino assassinato, il quale fa parte di una setta i cui membri si sono fatti impiantare degli organi che li rendono capaci di nutrirsi di plastica. L'uomo vuole che i due pratichino un'autopsia pubblica del bambino affinché il mondo venga finalmente a conoscenza del loro credo, ma non sa che Saul fa il doppio gioco con un poliziotto il cui scopo principale è proprio arrestare lui e gli altri membri della setta.
 
- La chirurgia è il nuovo sesso -
A volte ritornano..avevamo bisogno della vecchia scuola, dei vecchi maestri, di chi ci ha educato a sconquassarci la mente. Di chi ci ha fatto provare gioia e dolore, estasi e brividi. Di quei pochi e ispirati profeti che si sono distinti nella settima arte. Cronemberg a 360° in grado di chiudere e ampliare una tematica assolutamente sua, di staccarsi dai suoi film precedenti ritornando a sposare la sua vera anima del body horror. L'autore riesce a deliziarci con scene autentiche, raccapriccianti, poetiche e romantiche, di creare ancora una volta accessori fantascientifici, di chiudere i freak in arene dove artisti perfomativi diventano fenomeni di una realtà ambigua che rifugge dal nostro concetto di modernità post contemporanea e consumista. Una società ibrida, dove la vecchia nuova carne e la transizione al post umano, viene ormai accolta con pacata rassegnazione, nella piena coscienza della sua inevitabilità. Da questo punto di vista i silenziosi protagonisti in particolare Saul rappresentano l'ineluttabilità di una nuova specie ormai esposta e portata all'esibizionismo nel rimuovere dal corpo quegli organi vestigiali che crescono naturalmente dentro di lui, a causa di una condizione nota come “sindrome di evoluzione accelerata”. Dall'altra parte una setta assurda e in parte complottista è riuscita a modificare il proprio apparato digerente al fine di assimilare materiali sintetici ( la scena della plastica come di quella nuova barretta sono di per se totalmente appaganti).
L'ambientazione asettica, il noir, la pacatezza dei toni e un'azione che non accenna mai a comparire lasciando tutto con una eleganza e leggerezza pregevole sembra però dall'altra parte accostata ad una critica del regista come emblema di una desensibilizzazione che porta all’apatia, proprio l’opposto di ciò che intende fare l’arte performativa. Gesti artistici sempre più estremi, la sparizione del dolore fisico, tutto sembra ormai una profezia celebrata da Cronemberg anche e proprio a proposito del destino del cinema autoriale dopo sette anni di inattività e la disperata difficoltà a trovare fondi per produrre la sua arte.