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venerdì 28 febbraio 2025

Nosferatu (2024)


Titolo: Nosferatu (2024)
Regia: Robert Eggers
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In Germania, a Wisborg, nel 1838, Thomas Hutter, novello sposo della bellissima Ellen, viene inviato dall'agenzia immobiliare per cui lavora, in una remota residenza dei Carpazi. Appena arrivato nella regione è tormentato da incubi e assiste a barbariche pratiche locali, inoltre a portarlo nel castello del conte Orlock arriva una carrozza misteriosamente senza cocchiere. Il conte pretende che lui firmi un contratto in una lingua antica e incomprensibile. Solo troppo tardi Hutter ne scopre la natura di non-morto ma, incapace di contrastarlo, si rifugia nella propria camera. Quando la creatura lascia il maniero per la città, per avvicinarsi a Ellen dalla quale è ossessionato già dall'adolescenza di lei, Hutter rischierà la vita pur di fuggire. Nel mentre Orlock ha scatenato una pestilenza a Wisborg, che gli permette di agire indisturbato. Darà a Ellen tre giorni di tempo per cedere alla sua mortale corte.
 
Eggers è uno dei miei registi contemporanei preferiti. Fa solo film in costume e sembra disdegnare il presente. Gli piacciono i film storici. Unica premessa, WITCH è il migliore poi c'è LITEHOUSE poi NORTHMAN e infine NOSFERATU. Parabola discendente, speriamo che nonostante tutto continui con questa potenza artistica. Ora questo Nosferatu ho dovuto vederlo un paio di volte al cinema per entrare bene nel cuore di cosa mi è tanto piaciuto e cosa mi anche leggermente annoiato. E' una via di mezzo tra Nosferatu di Murnau e il Dracula di Coppola. Dove il vampiro sembra per alcuni aspetti un mezzo zombie, dove la stessa caratterizzazione è ridotta ai minimi dialoghi e vediamo tutto quanto non ci si potrebbe mai aspettare da una descrizione estetica di un vampiro.
La parte che ho amato di più al di là del reparto tecnico che rasenta come sempre con Eggers la perfezione, è stata la caratterizzazione di Ellen, una "strega", una diversa, una posseduta, colei che parlava con la natura che sentiva cose che gli umani non sentivano ma a cui ha risposto Orlock diventando il suo amante e il suo negromante sotto certi aspetti.
Nosferatu è un altro tassello importante, forse il più rischioso richiamando i classici, nella filmografia di un regista che ormai si è già guadagnato l'olimpo di chi mescola il cinema di genere

Castlevania Nocturne-Season 2


Titolo: Castlevania Nocturne-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2025
Paese: Usa
Stagione: 2
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Mentre la rivoluzione travolge la Francia, Richter Belmont lotta per difendere l'eredità della famiglia e per impedire l'ascesa di una spietata vampira assetata di potere.
 
La seconda stagione di Castelvania dopo la delusione cocente della serie di CASTLEVANIA del 2018 non poteva realizzarsi meglio di così. Contesto storico degno di nota e reso in maniera soddisfacente apportando anche personaggi storici come Robespierre ma soprattutto Erzsebet Bathory personaggio poco conosciuto ma con una storia quasi inverosimile. I personaggi sono ottimamente caratterizzati dalla parentesi iniziale in Egitto con Alucard a Richter che diventa a tutti gli effetti l'eroe principale ben affiancato da maghe di ogni tipo e componenti della famiglia Belmont.
Sembra in parte Berserk con tutta la galleria di demoni infernali, il sodalizio con la chiesa, dove tutto sembra corrotto e ci sono bagni di sangue in quasi ogni episodio. L'animazione poi è perfettamente bilanciata e il ritmo come non succedeva nella serie precedente è molto alto senza lasciare mai momenti di noia e incompiutezza. Se già i primi episodi sono interessanti nel finale si avrà una vera guerra tra vampiri, divinità, creature infernali, esercito e il nostro manipolo di protagonisti.


mercoledì 11 dicembre 2024

Radleys


Titolo: Radleys
Regia: Euros Lyn
Anno: 2024
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Una famiglia apparentemente normale nasconde in realtà un oscuro segreto: sono vampiri. Scelgono di non bere sangue nonostante il loro naturale desiderio, ma un giorno la loro verità viene inevitabilmente alla luce.
 
Ultimamente mancavano in tavola film sui vampiri. British poi facevano venire l'acquolina in bocca. Certamente ci sono dei meriti in quello che a tutti gli effetti è un dramma familiare ma più con toni e assortimento da commedia che non un horror a pieno titolo. Infatti i momenti creepy quasi non esistono e quando anche ci sono riflettono ben altre intenzioni e intenti che non quelli di impressionare. Si parla di come sia difficile trattenere gli impulsi. Se vogliamo tutto il film ruota intorno a questa domanda drammatica e dopo l'uccisione di un ragazzo che rischiava di stuprare la figlia dell'adorabile famigliola..tutto sembra costretto a scemare dovendo raccontare la verità ai propri figli circa chi sono e slatentizzare così tutte le pulsioni e passioni. L'ingresso dello zio che non sembra aver freni inibitori porterà tutto questo meccanismo al suo eccesso..

venerdì 13 settembre 2024

Blood (2022)


Titolo: Blood (2022)
Regia: Brad Anderson 
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

L'infermiera Jess, recentemente separatasi dal marito, si trasferisce con i due figli nella vecchia casa di campagna in cui è cresciuta. Subito dopo il trasloco, però, il figlio Owen viene morso dal cane di famiglia e sviluppa un'orrenda e misteriosa infezione. La morale di Jess viene messa alla prova nel momento in cui scoprirà che l'unico modo per tenere in vita il figlio ha conseguenze mortali. 

Blood è uno di quei film psicologici e sociali che attraverso la sofferenza e un male incurabile si dipana nell'horror perchè porta una madre a fare di tutto per far sopravvivere il proprio figlio. 
Il problema è che detto questo il film non ingrana mai, non sembra avere una sua anima e gli sforzi sono pressochè nulli o vacui. Manca il vero dramma, manca la spinta che invece porta la madre a fare le scelte più banali e scontate che possiamo aspettarci arrivando a rapire una donna segregandola in cantina per prelevarle il sangue..
Certo non era facile con queste premesse, ma il genere, la formula vampirica e tutto il resto hanno dimostrato di recente come ci sia ancora tanto da dire senza essere mediocri.

martedì 23 luglio 2024

Satanic Hispanics


Titolo: Satanic Hispanics
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una squadra S.W.A.T. irrompe in un locale di El Paso. È buio pesto. I fasci delle torce illuminano cadaveri sparsi ovunque, poggiati alle pareti e riversi a terra. C’è un solo sopravvissuto ed ha una mano ammanettata. Quando la polizia lo scopre, l’uomo, nel tentativo disperato di liberarsi e scappare, cerca di amputarsi l’arto con una mannaia. Viene fermato, portato alla centrale e sottoposto a un interrogatorio. Un interrogatorio che si rivelerà piuttosto interessante: l’individuo dirà di chiamarsi “il viaggiatore”, dirà di essere immortale e inizierà a raccontare una serie di storie all’apparenza assurde. Storie di vampiri, demoni, streghe e fantasmi…
 
Sicuramente il film strizza l'occhio a molte pellicole, dal finale nella centrale di polizia per Terminator, all'inizio con i poliziotti che entrano in quella bolgia tipo Baskin, alla stessa ironia e toni grotteschi a volte quasi delle sorte di parodie come nell'episodio in cui il ragazzo incontra la sua ex che non è lei bensì un demone e da lì parte la sparatoria. L'episodio del vampiro forse il più esilarante raccontando la macabra dipartita di un conte che ormai ha perso le staffe. Quello sui fantasmi di Damien Rugna è forse tra i migliori se non altro per l'atmosfera e qualche jump scare d'effetto mentre Nahuales impatta in quel rituale tribale abbastanza inconsistente soprattutto se non serve come fil rouge per gli altri episodi (avrebbe potuto evocare quel demone visto poi nel capitolo successivo o finale). Come raccolta o film episodico ultimamente mancavano storie e aneddoti dell'orrore dopo una galleria interessante negli scorsi anni. Si lascia vedere ma soprattutto visti i registi mi aspettavo un tasso di violenza e gore maggiore così come una certa seriosità nel trattare alcuni temi quando invece il film da questo punto di vista oscilla fortemente e non trova mai un equilibrio.

mercoledì 3 luglio 2024

Vourdalak


Titolo: Vourdalak
Regia: Adrien Beau
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Il malcapitato Marchese d’Urfè, dignitario della Corte del Re di Francia, in una notte cupa e tempestosa finisce ospite di una strana famiglia. In questa sua condizione dovrà giocoforza assistere ai riti e agli accadimenti che animano l’abitazione dei suoi ospiti. Scoprirà i Vourdalak, morti viventi assetati di sangue e condannati a masticare sempre.   

Vourdalak è un'opera davvero particolare, una sorta di fiaba drammatica in bilico tra realtà e fantasia girata in 16 mm. Con una fotografia sontuosa, l'esordio di Beau dopo due cortometraggi horror si avvale di una minimalismo narrativo e d'impianto riuscendo a fuggire dai soliti stereotipi dei film sui vampiri trattandola in maniera piuttosto originale.
Parte del successo va data alla sceneggiatura e agli spunti narrativi presi da La famiglia del Vurdalak. Tolstoj fu colui infatti che abbozzò la figura del Vampiro reso poi canonico da Bram Stoker nel suo Dracula del 1897 che lo immaginò come un aristocratico rinchiuso nel suo castello in Transilvania. A Beau però colpì particolarmente l’approccio di Tolstoj alla materia: «Come dimostra questo romanzo, il vampiro originale era un contadino di classe inferiore. In letteratura vampiri e zombi sono la stessa cosa. È il cinema che ha dato loro un rango sociale diverso: gli zombi sono popolani, i vampiri aristocratici. In The Vourdalak capovolgiamo la situazione. Seguiamo un aristocratico che si ritrova tra contadini che guarda caso sono vampiri».
Il film riesce con un'attenta fotografia a far sembrare sempre i suoi paesaggi come confusi con una sorta di nebbia e un'immersione totale nella natura in grado di affascinare e confondere.

Abigail


Titolo: Abigail
Regia: Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un commando di criminali, assemblato per l'occasione e appositamente composto da persone che non si conoscono, rapisce una dodicenne di ritorno dalla danza prelevandola nella sua lussuosa villa con una rapida e organizzata azione esecutiva e portandola in una vecchia casa isolata approntata allo scopo. Una volta sul posto, i criminali vengono momentaneamente raggiunti da Lambert, l'organizzatore del colpo, che non vuole dire loro di chi sia figlia la ragazzina: loro dovranno solo badare a lei per 24 ore in attesa che si perfezionano le trattative per il riscatto e il facoltoso genitore sborsi i 50 milioni di dollari richiesti. Tutto sembra sotto controllo sin quando i criminali non apprendono da Abigail, la ragazzina, chi sia il suo pericoloso padre, un famoso boss della malavita. Ma anche Abigail è molto più pericolosa di quello che sembra, come i criminali apprendono con terrore.
 
Abigail sicuramente ha il merito di saper intrattenere molto bene con il materiale a disposizione.
Riprende parecchi stereotipi soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi (la protagonista ha un passato con le sostanze come tutti d'altra parte nascondo qualcosa) e trova una bambina a fare Abigail sorprendente e in grado di dare enfasi e carattere al suo personaggio nonchè renderlo verosimile e inquietante. Un horror di vampiri, un home invasion, un thriller almeno all'inizio con virate vere e proprie verso l'action modello Rodriguez d'altri tempi. Ha un bel ritmo, riesce a non diventare troppo prevedibile anche se il finale è abbastanza deludente, inciampa quel poco nei dialoghi che stonano con gli intenti di alcuni personaggi e degli obbiettivi del film. Per il resto si lascia guardare davvero bene e ultimamente c'è anche da dire che sul filone dei vampiri non è uscito molto o almeno nessuno che avesse uno spunto di questo genere.

sabato 30 settembre 2023

Ultimo viaggio della Demeter


Titolo: Ultimo viaggio della Demeter
Regia: Andre Ovredal
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Whitby, Inghilterra, agosto 1897. La nave mercantile russa Demeter si è incagliata sugli scogli e dell'equipaggio non c'è traccia. Viene ritrovato soltanto il diario di bordo del capitano Eliot. Porto di Varna, Bulgaria, 4 settimane prima. Demeter sta per partire ed è a corto di uomini. Al gruppo si unisce anche Clemens, un medico inglese che ha appena salvato la vita a Toby, il nipote del capitano. Durante la traversata però iniziano a verificarsi dei fenomeni premonitori. Viene trovata una giovane donna, Anna, nella stiva, in pessime condizioni di salute e inizialmente è considerata come una clandestina. Poi viene sterminato tutto il bestiame. All'inizio si pensa a un'epidemia. La verità invece è molto più tragica e anche i membri della ciurma iniziano ad essere fatti fuori. I superstiti, per salvarsi, devono far affondare la nave.

Ovredal è una sorta di Re Mida del cinema di genere contemporaneo. Finora ogni suo film è una scommessa vinta dimostrando un talento e una voglia di sperimentarsi encomiabile.
TROLL HUNTER, AUTOPSY OF JANE DOE, SCARY STORIES TO TELL IN THE DARK, MORTAL sono quasi tutti film che hanno molti elementi horror e creano una particolare dipendenza. Ora Andre se ne esce con la prova del 9 quella dove deve provare ad adattare un segmento di uno dei più grandi capolavori al mondo della letteratura e sapendo che tanta di questa prova verrà affidata agli sceneggiatori. Fin da quando ne ho sentito parlare ho storto il naso pensando "ora vedrai che farà una cazzata" e invece sono stato ancora una volta smentito.
Demeter ovvero il risveglio di Dracula, come è stato orrendamente tradotto, non è un capolavoro, qualche difettuccio sul ritmo e sull'esegesi del soggetto lo commette e poi è ambientato tutto su una nave dove se non fai prima e bene i conti finisci giù dal trampolino in mezzo alla tempesta.
E'un film magnifico dove ho amato tante cose e detestato altre. Come dicevo non è perfetto, le interpretazioni ogni tanto sembrano distratte e inconsapevoli sul dramma che si sta avvolgendo su di loro. Dracula si vede per fortuna pochissimo e sempre in angoli bui straziando qualsiasi cosa abbia a portata di denti. Tutti sanno che devono morire e viene infatti espresso anche nel prologo del film
Chiunque avrebbe preso tempo parlando e insistendo sul conflitto che poteva crearsi nella ciurma mentre invece Ovredal vuole che tutti sappiano che su quella nave abita il male e si prenderà il sangue di ognuno di loro.

lunedì 10 luglio 2023

Dampyr


Titolo: Dampyr
Regia: Riccardo Chemello
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Balcani, 1992. La guerra consuma, devasta e uccide. Linee invisibili dividono le genti e le terre, ma su ogni popolo e città calano indifferenti le bombe e i massacri. Non c'è confine al dolore, solo indifferenza e disordine. Così, senza un apparente motivo in questo conflitto palesemente senza senno, il comandante Kurjak e i suoi uomini arrivano nel villaggio di Yorvolak. Stanno solo eseguendo gli ordini. Ma quello che trovano è inaspettato anche per gente come loro: tutti gli abitanti di Yorvolak sono stati trucidati in modo brutale da un nemico senza nome né volto. Decidono così di accamparsi nel villaggio per scoprire cosa davvero sia successo, ma durante la notte vengono attaccati da alcune misteriose creature insensibili ai proiettili e capaci di squarciare in due un uomo. L'unica soluzione sembra essere quella di chiamare un dampyr, che nelle leggende balcaniche è il figlio di un vampiro e di un'umana...
 
Dampyr è quell'operazione che poteva varcare le soglie del trash diventando uno dei più grandi flop sui fumetti di Bonelli quando invece a stento riesce a salvarsi dagli abissi. Il che non lo rende un buon film ma almeno decreta il primo di una serie che vediamo se riusciranno a proseguire visto il finale aperto. Riesce a non mettere troppa carne al fuoco gestendo quello che ha soprattutto in termini di budget in modo lineare e attento soprattutto nelle scene d'azione o quando i vampiri devastano e sterminano soldati e villaggi. Se l'elemento migliore è la fotografia e una certa atmosfera, la recitazione a volte è sbilanciata soprattutto quando il Dampyr deve rendersi bucolico e tristone rispetto invece a quando deve tirar fuori le palle. Con 15 milioni di budget abbiamo il primo capostipite (senza contare il TEX dell'85) della saga bonelliana che rimanendo in un limbo nei Balcani e alternando come dicevo cose molto buone e apprezzabili a dispetto di un ritmo che soprattutto nel secondo atto, sembra ricalcare la stessa matrice senza dare particolari guizzi narrativi.

martedì 6 giugno 2023

Renfield


Titolo: Renfield
Regia: Chris McKay
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Robert Montague Renfield in un gruppo di auto coscienza - assieme ad altre persone con problemi psicologici e relazionali - rivela di essere in una relazione distruttiva. Non rivela però che la sua relazione è nientemeno che con il conte Dracula, il vampiro del quale è servitore da decine e decine di anni. Adesso Dracula è un po' malconcio - in seguito a un tentativo di eliminarlo da parte di alcuni cacciatori di vampiri che hanno invano cercato una sponda in Renfield - e attende che il suo servitore gli porti delle vittime con cui riguadagnare salute e potenza.
 
Finalmente si sfrutta il post contemporaneo e l'attualità per parlare del sodalizio Dracula-Renfield quando quasi sempre si è preferito parlare di Dracula-Arker. Il tutto poi in una formula dinamica, ironica, splatter, piena di azione e combattimenti e intrusioni nel passato e nel folklore rumeno con il patto tra ghoul e padrone. A Cage forse mancava solo Dracula nella sua galleria di personaggi e bisogna ammettere che seppur straboccante, sopra oltre ogni possibile riga, che fa del suo personaggio un megalomane al limite della macchietta, funziona alla grande. Il problema della dipendenza di Renfield si scontra con una società dove assurgerebbe all'assurdo più totale dal momento che è stato siglato secoli prima e nessuno è in grado di poter capire questo sodalizio.
Gli scontri con la malavita e l'intrusione di Dracula tra le vette criminali sono forse le parti meno interessanti così come alcuni dialoghi tra Dracula e Renfield sull'autostima mentre invece il gruppo di mutuo aiuto e il rapporto con la poliziotta riescono ad avere degli sprazzi interessanti e comici.

giovedì 15 dicembre 2022

Invitation (2022)


Titolo: Invitation (2022)
Regia: Jessica M. Thompson
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Dopo la morte della madre e in mancanza di altri parenti noti, Evie fa un test del DNA e scopre di avere ancora un cugino di cui ignorava l'esistenza. Una volta entrata in contatto con questa nuova famiglia, viene invitata in una tenuta della campagna inglese per partecipare a un matrimonio, dove viene sedotta da quello che sembra un affascinante aristocratico. L'incontro è però solo l'inizio di una serie di terribili eventi.

Invitation era stato segnalato da un articolo di Internazionale come uno di quei film che attaccavano la ricchezza. Ed è un misto della fiaba con la ragazza povera meticcia che incontra degli avi che scopriamo essere ricchi proprietari di terreni e ville. Una casata, gli Alexander, dove Evie finirà per trovarsi da un momento all'altro confinata lì dentro, innamorarsi subito del ricco belloccio e finire per sposarsi in una proposta "di sangue". Su Mymovies c'è scritto "Una giovane donna viene corteggiata e gettata via, solo per rendersi conto che è in corso una cospirazione gotica" il che non ha alcun senso ovvero la cospirazione c'è ma di gotico nulla. Purtroppo il film della Thompson ci mette davvero troppo a ingranare, a farci conoscere la solitudine della protagonista e gli inutili dialoghi con l'amica (non sei Jordan Peele che te li puoi permettere con una certa malizia e satira politica) per poi farci approdare alla mansione dove anche qui c'è una lunga carrettata di personaggi e una schiera di cameriere usate come sacrifici umani. Dal punto di vista artigianale e nelle scelte estetiche anche per quanto concerne alcune inquadrature e scene il film è infallibile. Peccato però che succede tutto nei soli venti minuti finali dalla proposta di matrimonio alla scena splatter finale dove la final girl stanerà vampiri per dare poi fuoco alla dimora.

venerdì 16 settembre 2022

Day Shift-A caccia di vampiri


Titolo: Day Shift-A caccia di vampiri
Regia: J.J. Perry
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un cacciatore di vampiri ha sette giorni per pagare la retta scolastica e l'apparecchio ortodontico della figlia. Per guadagnarsi da vivere, dovrà ammazzarsi di lavoro.
 
Day Shift è un film tremendo, una cafonata sul genere che cerca pure di prendersi sul serio. E'un film che sembra fatto così alla veloce che non vi rimarrà impresso niente dei protagonisti, esagerati e fastidiosi, ma soprattutto dei villain in questo caso i vampiri.
Un film assurdo dove Jamie Foxx è imbolsito e moscio senza credere nel progetto e facendo un'unica espressione. Dave Franco è semplicemente imbarazzante e Snoop Dogg recita in botta.
E poi queste scelte per cercare di rendere il film coinvolgente come il padre afro che per aiutare economicamente la famiglia crede di fare la cosa giusta, yes why can, così come la scelta di strappare i denti ai vampiri per venderli ad un collezionista (povero Peter Stormare mi piange il cuore quando è utilizzato così male) senza contare la totale mancanza di spessore della vicenda o di una trama che gira su se stessa rendendola avulsa e mai coinvolgente

sabato 18 giugno 2022

Abc of death


Titolo: Abc of death
Regia: AA,VV
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

27 differenti registi mettono in scena 26 modi differenti, perversi, brutali e violenti, di morire. Ogni cortometraggio è realizzato a partire da una lettera dell'alfabeto, iniziale di una parola scelta per dare sfogo alla fantasia horror.
 
In Abc of death ad ognuno è stato dato modo di esprimersi nella piena libertà sfruttando ogni strumento cinematografico e stile possibile. Qualcuno ci ha preso gusto, qualcuno è risultato particolarmente ispirato e qualcun altro ha fatto il suo senza incidere o lasciare nulla di originale. 26 cortometraggi sono tanti. I nomi in cabina di regia vantano la creme de la creme dell'horror internazionale. Ci sono alcuni dei miei registi preferiti come Weathley, Gens, Vigalondo, Iguchi, Yamaguchi, Tjahjanto, West, Cattet & Forzani. Il livello generale soddisfa in parte, dal momento che il limite più grosso è proprio la durata e molti autori chiamati in causa avevano storie e sceneggiature da lungometraggi o mediometraggi per cui la narrazione a volte viene stroncata di netto. Alcune suggestioni sono visivamente stimolanti soprattutto nell'animazione e nella stop motion (Klutz) ma anche in scelte complesse come Removed di Spasojevic dove un ospedale pratica rimozioni chirurgiche di pezzi di pelle su una cavia umana, i quali diventano – immersi in soluzione – pezzi di pellicola. Oppure Pressure di Rumley dove una madre per comprare la bici alla figlia sarà disposta a tutto, oppure ancora esperimenti molto fantasiosi come Hydro-Electric Diffusion o Unearthed girato in pov proprio sui vampiri dell'outsider Weathley.

giovedì 12 maggio 2022

Morbius


Titolo: Morbius
Regia: Daniel Espinosa
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Michael Morbius è un ragazzo di origine greca che soffre di una rara e incurabile malattia del sangue. A curarlo è Nicholas, una figura paterna che nel proprio ospedale trova posto anche per altri nella sua stessa condizione come Milo. I due superano l'infanzia e, 25 anni dopo, continuano a collaborare. Trasferitisi a New York, Milo è un ricco giocatore d'azzardo che sovvenziona le ricerche di Michael, diventato un dottore a cui viene offerto persino il premio Nobel, che lui rifiuta perché non ha ancora trovato una cura. Ha però un progetto: usare il DNA dei pipistrelli vampiri...

Morbius non sarà il peggior film della Sony sui cine fumetti ma ci va davvero molto vicino.
A questo punto mi chiedo perchè i vari Spider Man, Venom e soci non passino direttamente alla multinazionale della Disney. Almeno seppur delle vaccate ne uscirebbero con esiti di certo più decorosi. Morbius ha dei tremendi effetti speciali in c.g dove vediamo il vampiro spostarsi da una parte all'altra senza capirci nulla. L'antagonista è il suo amico malato di sempre che appena scopre la cura ovviamente prevale in lui la sua parte egoista e violenta a discapito di chi quando era disabile lo prendeva in giro. Ci sono personaggi secondari che non vengono minimamente caratterizzati. 
Morbius poi interpretato da Leto che ha completamente sfumato tutte le possibilità anche come Joker è un super eroe noioso che di fatto sembra essere un buono che non fa altro che pentirsi per quello che ha fatto ed è l’emblema di un sistema che pone la meraviglia del parco divertimenti al di sopra di una solida narrazione.


martedì 12 aprile 2022

My heart cant beat unless you tell it to


Titolo: My heart cant beat unless you tell it to
Regia: Jonathan Cuartas
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dwight e Jessie faticano per mantenere in vita il loro malato fratello minore. Per riuscire nel loro scopo, devono dargli da mangiare sangue umano.
 
Un altro indie low budget americano che parla di malattia. Quella malattia che diventa il male da cui ci si deve allontanare oppure curarlo e nasconderlo semplicemente perchè non si può fare altrimenti. Cuartas crea un film molto minimale, deprimente, quasi esclusivamente un'unica location all'interno di una casa e un trio di personaggi emotivamente molto distanti dallo spettatore. Lo stesso non si può dire per alcune vittime le quali provocano una certa comprensione soprattutto perchè non vedono in Dwight il classico maniaco o assassino ma qualcuno che sta facendo qualcosa per una causa di cui non sembra poi così sicuro.
Un horror sociale permeato di disagio che tratta il vampirismo (qui pur non essendo mai citato è doveroso ribadirlo) come emarginazione sociale già visto negli ultimi anni in film come Blood Red Sky, LASCIAMI ENTRARE o soprattutto Transfiguration. Un film triste negli intenti che muove ma per alcuni aspetti molto realistico seppur Cuartas sembra fregarsene a priori di darci almeno un paio di informazioni utili ad esempio del come nessuna indagine venga mossa per cercare gli scomparsi (perlopiù messicani irregolari) o del perchè non venga spiegato il nucleo come è arrivato lì e che cosa realmente è la malattia di Thomas.
My heart cant beat unless you tell it to è una metafora tetra e disarmante su dove si è disposti ad arrivare per aiutare qualcuno che si ama, a che livelli possa arrivare la povertà e delle conseguenze legate al gesto di uccidere una persona.





domenica 23 gennaio 2022

Climate of the Hunter


Titolo: Climate of the Hunter
Regia: Mickey Reece
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Due sorelle, Alma ed Elizabeth, insieme al loro cane fanno ritorno nella remota casa della prima per ricongiungersi con Wesley dopo vent’anni. Alma è divorziata da poco, Elizabeth è una maniaca del lavoro mentre Wesley vive solitamente a Parigi, dove si occupa di una moglie gravemente malata. A poco a poco, le due donne si contenderanno le attenzioni di Wesley, che in realtà potrebbe essere un vampiro.
 
L'opera di Reece è un indie low budget interessante, old style, vintage ed elegante.
Sette attori in totale e un cane. Un trio che cena dopo cena, svela le proprie carte, suddiviso in capitoli e da indizi che il film sciorina poco alla volta per dare pathos e atmosfera alla storia.
Un cottage in mezzo alla natura e distante dalla civiltà, due sorelle, due adepte che aspettano il loro maestro, figli e figlie che partecipano al banchetto nella casa e infine un guardia boschi pazzo e solitario che sembra annusare nell'aria l'avvento di qualcosa di pericoloso.
Climate of the Hunter è tutto concentrato sui dialoghi dei tre protagonisti dove Wesley sembra l'incarnazione del maschio alfa, elegante e intellettuale, capace di dimostrarsi adatto in ogni luogo e circostanza. Un uomo che ha viaggiato ovunque, divorando donne di ogni tipo e dimostrando di poter avere qualsiasi cosa che anela.
Sul tema del vampirismo di cui ho visto ogni film possibile, questo riesce ad avere una tematica originale, potrebbe quasi sembrare il cugino lontano delle STREGHE DI EASTWICK meno ambizioso e con un ritmo lento e parecchi dialoghi. Solo il finale sembra muoversi troppo spedito portando ad una resa dei conti che di fatto sembra terminare troppo velocemente una storia che sul più bello trova un climax finale discutibile.

mercoledì 20 ottobre 2021

Midnight Mass


Titolo: Midnight Mass
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2021
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 7
Giudizio: 4/5

Patrick's Church per sostituire momentaneamente l'anziano Monsignor Pruitt. Quando eventi strani e apparentemente miracolosi iniziano ad accadere, la comunità di Crockett Island è travolta da un rinnovato fervore religioso. Ma non passa molto tempo prima che si chiedano quale sarà il prezzo da pagare.
 
A quanti questa favolosa mini serie ha ricordato LE NOTTI DI SALEM. Abbastanza direi anche se qui tutto nasce da un'idea originale e lo sviluppo è quanto di più diverso. Flanagan non ha bisogno di presentazioni. Un autore unico che piano piano senza mai montarsi la testa ha cominciato nei suoi film a creare una sorta di world building, costruendo come un amanuense con piccoli mattoncini quella che possiamo ad ora definire una fortezza. Midnight Mass è il progetto più ambizioso, personale, un'epopea maledetta che rischiava di saltare per varie questioni che conosciamo bene. Però la fatalità ha voluto che Mike ci concedesse questa storia brillante e originale, una rappresentazione di come l'uomo voglia da sempre rispondere e risolvere una delle paure più grandi ovvero «Cosa accade quando moriamo e come possiamo evitare che tutto finisca?»
Il risultato è un abile e mai banale lavoro di scrittura che non vuole come molti di solito fanno, buttare fango sulla fede così giusto per rigettare nel calderone la religione come un sistema simbolico organizzatore di senso ma porsi domande a cui nemmeno un prete come padre Paul riesce a capacitarsi e infine a rispondere. Solo nel finale in una rivelazione brillante riuscirà a mettere in dubbio i suoi stessi principi andando contro tutto quello che stava creando all'interno del villaggio.
C'è tanto materiale e tanti temi che vengono esaminati nella mini serie. Folk horror, isolamento psicologico, sacro e profano, indottrinamento delle masse, una delle più belle storie d'amore degli ultimi anni (Erin e Riley due personaggi che non potranno essere dimenticati), fede e miracoli, e così tante altre cose quasi impossibili da elencare e per finire uno dei climax che non vedevo da tempo in una mini serie qualcosa in grado di far riflettere sull'utilizzo di alcuni mostri e i loro intenti, un finale apocalittico e fiammeggiante nell'ultima messa di mezzanotte. La bravura e uno degli elementi innegabili di Flanagan è il suo essere classico prendendosi i suoi tempi dilatandoli ( a volte in qualche monologo pure in modo eccessivo ma senza fargliene una colpa) senza avere mai quella fretta o quella brama di aggiungere stonature nei suoi progetti. Questa sontuosa opera "religiosa" come la Bibbia e i salmi ne sono testimoni, sembra vedere la filmografia dell'autore in una crescita costante, un riuscire a non sbagliare mai nessun progetto anche quelli ambiziosi e scomodi come poteva essere DOCTOR SLEEP riuscendo invece a trasformarlo in una piccola magia.



lunedì 16 agosto 2021

Blood Red Sky


Titolo: Blood Red Sky
Regia: Peter Thorwarth
Anno: 2021
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Una donna con una misteriosa malattia è costretta ad agire quando un gruppo di terroristi tenta di dirottare un volo transatlantico notturno. Per proteggere suo figlio, dovrà svelare il suo oscuro segreto e scatenare il vampiro che è in lei.
 
Negli anni abbiamo imparato a scoprire che anche l'aereo non è un posto sicuro.
Che sia preda da orrori cosmici come Altitude, da presenze occulte come 7500, da serpenti come SNAKE ON A PLANE oppure da psicopatici come in RED EYE, non ci siamo fatti mancare nulla ma i vampiri forse ancora non erano venuti in mente pur avendo ormai sdoganato ogni location possibile.
La premessa è buona così come il cast, i tempi soprattutto all'inizio sono dettati nella giusta maniera, i flash back li ho trovati posticci (l'incidente per cui Nadja diventa una vampira ad esempio) il flash forward invece è intrigante soprattutto come metafora socio-politica, una variante che avrà modo di crescere anche a bordo dell'aereo con il messaggio che i due arabi devono pronunciare per far pensare ad un atto terroristico. Personaggi come Farid riescono ad essere caratterizzati bene senza mai diventare della macchiette anche se rimane un mistero come pur senza un braccio riesca ad essere così brillante. Un elemento di minor risalto legato al pathos e all'atmosfera del film è quando Nadja per salvare il figlio scopre le carte rivelando di essere un vampiro e mettendosi a lottare con i criminali. In quel caso viene meno il suo personaggio, tormentato dal dover difendere gli innocenti e uccidere i cattivi e la sua lotta interiore per non nutrirsi e basta senza dover essere a tutti i costi un'eroina. Di certo il plot è interessante e abbastanza originale pur diventando un action thriller vero e proprio più che un horror. La variante europea riesce in questo a renderlo più serioso e meno scontato almeno per alcuni colpi di scena che potevano rivelarsi molto più telefonati e meno interessanti.

giovedì 17 dicembre 2020

Blood Vessel


Titolo: Blood Vessel
Regia: Justin Dix
Anno: 2019
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

L'avventura di un gruppo di sopravvissuti che, da una scialuppa di salvataggio, riesce ad abbordare un'imbarcazione tedesca abitata da vampiri assetatati di sangue.

Un survivor movie tutto ambientato all'interno di una nave nazista gigantesca e abbandonata.
Un manipolo di protagonisti tutti a condividere storie e destini diversi, arrivando ognuno da un paese straniero e nascondendo segreti e dolori tutti legati alla guerra. Tutto questo in un'ambientazione buia e lugubre, dove tutta l'azione è impostata in una notte e dove soprattutto nel terzo atto i colpi di scena si susseguiranno senza sosta portando a far morire praticamente ogni membro del gruppo.
Ormai i nazisti soprattutto nell'horror sono stati saccheggiati e brutalizzati in ogni loro anfratto.
In questo caso la magia nera e gli esperimenti nascosti portano il nostro sparuto branco a trovare quelle casse da morto con tutte quelle incisioni sopra che probabilmente nessuno sano di meno aprirebbe. La coppia di vampiri, soprattutto lui, ha un ottimo make up, lei risalta meno, così come la loro figlia (la bestia addescatrice che si muove per la nave in cerca di sopravvissuti) e la parte dello scontro è rapida e nemmeno così splatter come ci si poteva aspettare. Al di là di alcune ingenuità evidenti di scrittura, il film crea una buona atmosfera nei primi atti per poi esagerare soprattutto con i vampiri nel finale, con un ritmo e un montaggio che lasciano frastornati per come si è arrivi troppo in fretta ad un epilogo. Il climax finale però per chi non ama gli happy ending anche se non proprio originale sa il fatto suo e apre ad un'altra mattanza che mostra tutto l'orrore che può aver generato un conflitto mondiale e i retroscena del vampirismo.

Caleb


Titolo: Caleb
Regia: Roberto D'Antona
Anno: 2020
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

La giornalista Rebecca è preoccupata per la scomparsa della sorella minore Elena che, cercando di emulare le sue gesta, stava svolgendo ricerche per un servizio sulla misteriosa scomparsa di alcune persone. Tre mesi dopo la sparizione di Elena, Rebecca è contattata da uno sconosciuto di nome Giordano che si rivela essere il cognato della partner di Elena, anch’essa scomparsa nella medesima occasione. Giordano indirizza Rebecca verso un paesino montano, Timere, stranamente cancellato dalle mappe. Rebecca vi si precipita ed è accolta in modo ambiguo e minaccioso dal commissario locale. Trovato alloggio nell’unica locanda del paese, Rebecca vi fa conoscenza con una coppia di turisti capitati lì per caso. Ma soprattutto Rebecca conosce il misterioso e affascinante benefattore locale, Caleb, che si mostra molto gentile e ospitale. Come Rebecca e gli altri presto scopriranno, però, Caleb ha un terribile segreto.

D'Antona & family. Una produzione curiosa ma soprattutto coraggiosa quella della L/D production company, completamente slacciata da accordi con major o grandi nomi conservando un suo percorso di crescita autoriale e indipendente.
Dopo Wicked GiftFino all'inferno e Last Heroes, CALEB rappresenta sicuramente una svolta in termini tecnici, di budget, di performance, di scene d'azione e momenti splatter.
Senza osare o dire nulla di nuovo, la trama infatti è semplice e basilare, quello che però lascia subito un marchio di maturità e consapevolezza è l'uso della mdp sempre più simile a quello che D'Antona ama, ovvero il cinema di genere americano. Si passa da una citazione all'altra, ma quello che fin da subito emerge e un uso adeguato e strategico dell'atmosfera soprattutto nel primo atto e in parte del secondo. Il terzo come da abitudine del regista ci porta nell'action più esplosivo con combattimenti e resa dei conti finale.
Più di due ore e mezza per un film che si prende i suoi tempi dilatandoli, sottolineando ogni dettaglio, dando risalto ad ogni battuta e sfruttando la galleria di amici/attori che nel corso della filmografia hanno saputo dare il loro peso soggettivo (certo chi più chi meno, passando prove convincenti ad alcune decisamente amatoriali) ma in questo difendo la scelta, quando poteva d'altra parte avvalersi di un cast più maturo, invece per fratellanza e rispetto sceglie sempre la sua squadra.
E'una dichiarazione d'amore per il cinema, passando da Stoker, creando una sorta di Caleb/Jonathan Harker invertito (elemento che ho molto apprezzato), passando per territori e sentieri che portano ad una città dimenticata e assoggettata al loro leader che come ricorda la locandiera "noi siamo in debito con Caleb" volente o nolente mi ha fatto venire in mente il cult di Carpenter con la battuta in cui Egg Shen ricorda Jack Burton, anche qui come per Harker, invertendo i poli visto che si parla del Caleb salvatore ovvero il "non morto".
Timere poi è una bella Innsmouth da scoprire, anche se ha poche location ma tutte utilizzate al meglio come il teatro, la chiesa e le vie che ancora una volta fanno onore al nostro paese e tutti i borghi sepolti dal mistero ancora da scoprire.
Il mood poi di cercare di alzare la posta in gioco come in questo caso l'elemento erotico, i bagni di sangue, le orge, i baci saffici e i nudi, non vengono usati in maniera gratuita ma sono messi al servizio della storia per dare quell'elemento in più e arrivando ad alcuni momenti in cui per la prima volta D'Antona raggiunge l'apoteosi nel suo concetto di horror. Per quanto concerne l'estetica, è un'opera in cui color correction, post produzione, sound designer, fotografia e montaggio fanno la differenza a volte in maniera troppo massiccia quasi a voler rincorrere un modello come quello di Refn giusto per fare un nome e poi un uso a mio avviso del sogno troppo abusato.
Caleb è un film di cui andare orgogliosi, un'opera matura e raffinata. Un continuum di soluzioni narrative, di cambi di rotta, di cinema di genere, osando e sfidando le avversità come in una tempesta ma uscendone con incisivi limati a dovere e tanta sete di sangue che spero continui ad accompagnare le avventure del giovane autore.