Titolo: Nosferatu (2024)
Regia: Robert Eggers
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
In Germania, a Wisborg, nel 1838,
Thomas Hutter, novello sposo della bellissima Ellen, viene inviato
dall'agenzia immobiliare per cui lavora, in una remota residenza dei
Carpazi. Appena arrivato nella regione è tormentato da incubi e
assiste a barbariche pratiche locali, inoltre a portarlo nel castello
del conte Orlock arriva una carrozza misteriosamente senza cocchiere.
Il conte pretende che lui firmi un contratto in una lingua antica e
incomprensibile. Solo troppo tardi Hutter ne scopre la natura di
non-morto ma, incapace di contrastarlo, si rifugia nella propria
camera. Quando la creatura lascia il maniero per la città, per
avvicinarsi a Ellen dalla quale è ossessionato già dall'adolescenza
di lei, Hutter rischierà la vita pur di fuggire. Nel mentre Orlock
ha scatenato una pestilenza a Wisborg, che gli permette di agire
indisturbato. Darà a Ellen tre giorni di tempo per cedere alla sua
mortale corte.
Eggers è uno dei miei registi
contemporanei preferiti. Fa solo film in costume e sembra disdegnare
il presente. Gli piacciono i film storici. Unica premessa, WITCH è
il migliore poi c'è LITEHOUSE poi NORTHMAN e infine NOSFERATU.
Parabola discendente, speriamo che nonostante tutto continui con
questa potenza artistica. Ora questo Nosferatu ho dovuto vederlo un
paio di volte al cinema per entrare bene nel cuore di cosa mi è
tanto piaciuto e cosa mi anche leggermente annoiato. E' una via di
mezzo tra Nosferatu di Murnau e il Dracula di Coppola. Dove il
vampiro sembra per alcuni aspetti un mezzo zombie, dove la stessa
caratterizzazione è ridotta ai minimi dialoghi e vediamo tutto
quanto non ci si potrebbe mai aspettare da una descrizione estetica
di un vampiro.
La parte che ho amato di più al di là
del reparto tecnico che rasenta come sempre con Eggers la perfezione,
è stata la caratterizzazione di Ellen, una "strega", una
diversa, una posseduta, colei che parlava con la natura che sentiva
cose che gli umani non sentivano ma a cui ha risposto Orlock
diventando il suo amante e il suo negromante sotto certi aspetti.
Nosferatu è un altro tassello
importante, forse il più rischioso richiamando i classici, nella
filmografia di un regista che ormai si è già guadagnato l'olimpo di
chi mescola il cinema di genere