Titolo: Piccola peste
Regia: Dennis Dugan
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Junior ha sette anni e vive in un
orfanotrofio retto da suore. Coppie pronte ad adottarlo non mancano,
il problema è che lui è un piccolo uragano: dopo pochi giorni di
affidamento i "genitori in prova" lo riportano
terrorizzati. Gli ultimi a provarci sono Florence e Ben: Junior in
poco tempo incendia camera sua, distrugge un supermercato, insegna
parolacce al pappagallo, si azzuffa col gatto di casa, manda a monte
una partitella e la festicciola di una bimba. Ma Ben riesce a fare
breccia nel cuore del bambino. Sulla scia di "Mamma, ho perso
l'aereo", una commediola finto-cattiva e molto zuccherosa, coi
soliti bimbi hollywoodiani.
Piccola peste è un film a tratti
davvero patetico e melenso, il tipico film fatto apposta per le
famiglie e per far cadere qualche lacrimuccia a qualche genitore
sensibile.
E' anche vero che questa commedia del
1990 ha davvero alcuni elementi comici che ancora oggi se mi capita
di guardarlo rido senza farmene una ragione. I motivi sono tanti,
dalla ribellione di Junior, al fatto che punisca le suore e i membri
delle istituzioni, al fatto che sia affascinato dai personaggi
violenti ma che alla fine in quanto bambino tema la violenza.
Al fatto che la faccia pagare ai
piccoli e viziati bambini borghesi e tanti altri piccoli motivi che
lo rendono un piccolo outsider, un anti eroe moderno e in fondo pure
un po stronzo.
La faccia di Michael Oliver era
perfetta e il ragazzo crescendo è rimasto uguale.
Il sequel e gli altri capitoli usciti
dopo non valgono nemmeno l'unghia dell'originale. Tanto ritmo e
veramente alcune scene davvero azzeccate che ancora adesso a distanza
di quasi trent'anni fanno scassare dal ridere.