Titolo: Undertow
Regia: David Gordon Green
Anno: 2004
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
La famiglia Munns - composta da John, il padre, e i
due figli Chris e Tim - si trasferisce a vivere in mezzo ai boschi della
Georgia. L'arrivo però del fratello di John, lo zio Deel, è destinato a
stravolgere la loro isolata esistenza e la tragedia che ne seguirà costringerà
i due figli a affrontare molte avversità, attraverso le quali il percorso di
Chris verso la maturità subirà un'accelerazione forzata.
Green al suo esordio se ne esce con un drammone senza troppi
intoppi e con un ritmo davvero intenso. Un film che oltre all’azione punta sui
sentimenti, sui continui scontri tra genitori/figli, senza lesinare sui
dialoghi e mostrando la realtà cruda e la natura incontaminata dei boschi della
Georgia.
Non
lasciare che il cane ti morda due volte e soprattutto non credere di poter
abbandonare le radici e i debiti con la tua famiglia.
Potrebbero essere queste due frasi le log-line con cui il film attira il suo
vasto pubblico.
Un’opera di formazione, un viaggio dell’eroe mai così
banale, affidato a Jamie Bell che senza troppi sforzi riesce nel compito di
risultare convincente e mai banale.
Un film che strizza l’occhio al capolavoro
di Laughton del’55, LA MORTE CORRE SUL FIUME, prendendo il soggetto è
spostandolo nella post-contemporaneità, isolata e spoglia in una natura che
domina i suoi personaggi.
Il bello della regia di Green, classe ’75, è che in tutti i
film è sempre imperfetta ma ricca di elementi interessanti. Un autore che
nonostante tutto va tenuto sott’occhio per il talento che ha solo bisogno di
essere levigato ma che dal punto di vista delle idee certo non manca.