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martedì 15 dicembre 2015

Coup de Chaud

Titolo: Coup de Chaud
Regia: Raphael Jacoulot
Anno: 2015
Paese: Francia
Festival: TFF 33°
Giudizio: 3/5

Un'estate eccezionalmente calda nella campagna francese. La siccità lentamente esaspera gli agricoltori e non solo. Ognuno hai suoi problemi: come il vetraio che si è appena trasferito in paese e ancora non ha clienti, o il sindaco che viene interpellato per ogni piccola esigenza. È un problema anche la musica troppo alta che esce dalla macchina di Josef Bousou, così come la sua invadenza. La comunità lo tollera, sa che ha dei problemi mentali, ma ben presto comincia ad incolparlo di ogni male, fino al giorno in cui la famiglia lo trova senza vita nel cortile di casa.

E'un film tipicamente francese "il colpo di caldo" che affonda nelle radici di una piccola cittadina apparentemente normale. La normalità infatti non esiste e l'eccesso genera follia.
La stessa che si accanisce e sceglie come vittima sacrificale il "diverso", lo scemo del villaggio, il rom che si preferisce lontano dalla gente comune.
Il film di Jacoulot non ha colpi di scena, esaurisce e lascia intendere tutto molto in fretta, però è abile nella costruzione di un dramma e nella caratterizzazione dei personaggi.
E quando nella comunità il fastidio si trasforma in un'anomalia che và eliminata, l'atmosfera prende vita anche se mostra alcuni intenti dei personaggi troppo con dei cambiamenti troppo repentini.
Il regista in sala ha detto di essersi ispirato ad un fatto di cronaca realmente successo.
E'così, spesso e volentieri si fatica a pensare che una comunità possa mettere da parte la ragione e puntare solo sugli istinti.
Complice la crisi morale e poi economica, il caldo e alcuni paesaggi intensi e molto suggestivi, l'esordio del regista ha intenti nobili e un messaggio interessante sulla fine che spesso e volentieri si ritrovano a fare i capri espiatori.

Purtroppo però cede sugli strumenti per ottenere un buon traguardo e soprattutto verso il finale negli interrogatori diventa un po troppo moralistico.