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lunedì 28 marzo 2011

Burke & Hare

Titolo: Burke & Hare
Regia: John Landis
Anno: 2010
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Nella Scozia del primo Ottocento, l'Illuminismo europeo si rifrange all'interno di una società in cui il popolo si entusiasma di fronte alle esecuzioni sommarie di piazza e i medici davanti alle dissezioni dei cadaveri negli atenei. I due più importanti anatomisti di Edimburgo, il dottor Knox e il dottor Monroe, hanno approcci scientifici e appoggi politici alquanto diversi. Quando il più tradizionalista Monroe impiega le sue conoscenze per far emanare un'ordinanza che gli accorda l'utilizzo di tutti i cadaveri “freschi” di esecuzione, il dottor Knox si trova costretto a tenere le sue lezioni con i corpi in putrefazione sottratti dai profanatori di tombe. Ma alla domanda di un mercato in crisi risponde l'offerta fornita da William Burke e William Hare, due truffatori provenienti dall'Irlanda del Nord che dapprima vendono a Knox dei conoscenti morti per cause naturali e, successivamente, si improvvisano assassini seriali.

Quando oramai gran parte dei film in costume hanno perso la loro vera natura perchè spesso sembrano costrizioni produttive oppure devono rifarsi ad inconsistenti aiuti in c.g tocca rispolverare il terreno al buon John Landis che con questo lavoro riesce a far convergere un soggetto interessantissimo strutturandolo sotto diverse forme e trame oltre che uscire da una tomba che comunque aveva regalato delle belle prove con i MOH e l'episodio di FEAR IT SELF.
Interessante notare le connotazioni grottesche con cui Landis sembra analizzare lo stratagemma con cui la scienza medica occidentale razionale si è conquistata il suo "successo".
Viene citato Vessalio che è stato il primo precursore delle scoperte anatomiche umane quando la chiesa non accettava che venisse dissezionato il corpo.
Nicephore uno degli inventori della fotografia che nasce come fotografo di cadaveri per conto del medico Cox.
L'assistente del professor Monroe alias Charles Darwin.
Una commedia con parecchio brio, citazioni storiche colte ed interessanti e una prova degli attori memorabile dal momento che abbiamo di fronte Simon Pegg e Andy Serkis e attenzione la bellissima Isla Fisher che sembra rappresentare la Mirandolina per antonomasia.
Poi le sterzate non mancano contando che la scrittura purtroppo frena e non di poco la marcia solida e prorompente del regista dell'Illinois.
Orrendamente tradotto in italiano con "Ladri di cadavere"mi sono rifiutato di prendere atto della traduzione ma rimango un fedele fan del nome originale soprattutto quando non è increscioso come in questo caso.
Anche se il film si apre con “Questa storia è ispirata a fatti reali, tranne quelli che non lo sono” la contaminazione tra ciò che è reale e irreale a suo modo è anche il privilegio della settima arte.