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sabato 16 novembre 2013

Iceman

Titolo: Iceman
Regia: Ariel Vromen
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La vera storia di Richard Kuklinski detto 'The Iceman', uno spietato killer che veniva spesso assoldato dalla malavita per eliminare persone scomode. Quando fu arrestato nel 1986, con l'accusa di aver ucciso più di duecento persone, la sua famiglia non immaginava quale fosse il suo 'secondo lavoro'.

Negli ultimi anni l'America e non solo sembra di nuovo puntare sul noire e sul gangster movie.
A parte alcune pellicole commerciali che puntano solo sull'azione, ci sono altri registi e altre forme di narrazione sul genere.
Dominik e altri sono solo alcuni baluardi di questo movimento che più che mai sembra coprire ancora più di marcio il paese stelle e striscie.
Alla sua opera prima l'israelo-yankee sforna un film mica da ridere che punta tutto sul talento innegabile di un caratterista della madonna come Shannon e accompagnato da un solido cast che vede Liotta, Ryder e Evans tutti direi molto a loro agio con i rispettivi ruoli.
Ispirato alla biografia di Richard Leonard Kuklinski, killer su commissione nell'America degli anni Sessanta e Settanta, e a quella letteraria di Anthony Bruno ("The Iceman: The True Story of a Cold-Blooded Killer") mostra un polacco/irlandese unico nel suo genere che grazie al suo "sguardo di ghiaccio" congela tutto quello che gli sta attorno riuscendo a mascherare e celare alla sua stessa famiglia il suo ruolo di carnefice. Sicuramente il film ha una buona messa in scena e Shannon tiranneggia su tutti rubando la scena e imponendosi in ruolo drammatico e fisico davvero camaleontico.
Peccato per i limiti di Vromen. Purtroppo la struttura e il montaggio troppo convenzionali non danno quell'incisività alla pellicola che sarebbe stata congeniale sposata con le abilità e la mimica facciale del protagonista. Forse messo in altre mani il film avrebbe potuto e saputo essere più coraggioso.
Cio nonostante rimangono alcuni passaggi davvero notevoli. Si spera però che pellicole come queste smettano di circolare solo nei festival ma vengano proiettate anche nei cinema a discapito di tutti i film di merda infiniti di questa stagione americana.