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martedì 9 giugno 2015

Alleluia

Titolo: Alleluia
Regia: Fabrice Du Welz
Anno: 2014
Paese: Belgio
Giudizio: 4/5

Gloria e Michel si conoscono tramite un sito di appuntamenti online e già la prima notte scoppia la passione. La mattina seguente Michel chiede in prestito dei soldi a Gloria e le dà un numero di telefono falso, ma la donna non si arrende e cerca di rintracciarlo.

Alleluia conferma il talento e la ricerca di un regista che non ha bisogno di presentazioni.
Du Welz è infallibile nel suo tocco ineguagliato per disturbare lo spettatore, trasmettergli inquietudine e trascinarlo poi con sé sui binari del delirio, aggredendolo in una spirale viscerale difficile da dimenticare.
CALVAIRE, VINYAN  e infine forse il film più complesso, un'opera che ci porta dentro, nelle derive esistenziali di un rapporto ossessivo-compulsivo davvero degno di attente analisi e riflessioni.
Una pellicola scandita da pochi atti, quattro, in cui i raptus di follia e la spirale attorno ai due protagonisti diventa una matassa difficile da sbrogliare e in cui ancora una volta è la donna a vincere e l'uomo ad esserle succube.
Il personaggio di Gloria poi è l'essenza della una grande madre divoratrice con uno sguardo, quello di Lola Duenas, caace di far gelare il sangue allo spettatore.
Tante le scene d'effetto e molto funzionali i dialoghi (lo sceneggiatore è quello di CALVAIRE) per arrivare a momenti topici come quello del sabba orgiastico attorno al fuoco, i rituali di Michel, e la complicità dei due ad inserirsi nelle vite degli altri.
Il regista ritorna sulle vicende di Raymond Fernandez e Martha Beck, i Bonnie e Clyde del delitto passionale già oggetto di diversi adattamenti cinematografici, asserendo di essersi ispirato ad una vicenda peraltro inflazionata, in quanto già oggetto in precedenza di ben quattro trasposizioni cinematografiche e di una serie televisiva: quella dei cosiddetti "Lonely Hearts Killers".
Con una fotografia sgranata, una recitazione eccellente e un rapporto con il sesso quasi mistico, ALLELUIA è un'opera indimenticabile, sporca e raffinata allo stesso tempo, colorata e allo stesso tempo cosparsa di un buio impossibile da illuminare.
L'odio non è una soluzione e l'amore forse è anche peggio.