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martedì 30 aprile 2019

Old man and the gun


Titolo: Old man and the gun
Regia: David Lowery
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Forrest Tucker è un rapinatore di banche che si potrebbe definire seriale. A 77 anni e dopo 16 evasioni, anche da carceri come San Quintino, non ha smesso, insieme a due soci, di organizzare dei colpi decisamente originali. Utilizzando il suo fascino e con tutta calma, senza mai utilizzare un'armi, continua a visitare banche e ad uscirne con borse piene di dollari. C'è però un poliziotto che ha deciso di occuparsi di lui.

Quasi nessuno ricorda Ain't them bodies saint. Un film purtroppo passato in sordina che mostrava già in maniera ineccepibile il talento di questo giovanissimo regista. Sembrava quasi di leggere tra le pagine di McCarthy un manipolo di personaggi disillusi e in cerca di qualcosa che forse non troveranno mai.
Da quel film che finora rimane la cosa più bella che ha fatto, devo dire che il talento di Lowery non è decollato come avrei immaginato. Forse sono state le scelte fallimentari, forse il fatto di non essersi ritagliato un certo tipo di cinema (come altri colleghi di recente hanno dimostrato) o forse perchè ancora una volta a decidere il futuro del regista sono state le major.
Old man and the gun è un film certo interessante, spezza una lancia ancora poco abusata nel cinema rispetto ad un modo di rapinare le banche raffinato ed elegante, e da lustro e gloria ad un grande attore come Redford che dimostra alla sua età di essere un figo della madonna.
Il problema del film è che il finale viene già rivelato durante la narrazione, il detective (Casey Affleck ormai possiamo definirlo l'attore feticcio di Lowery) conduce un'indagine con il suo classico stile pigro e scazzato, il resto della compagnia di Forest Tucker è affidato a due veterani come Danny Glover e Tom Waits e Sissy Spacek dimostra come una grande attrice a qualsiasi età avrà sempre qualcosa da dire.
Più che un film sembra il manifesto di un attore. Redford ha dichiarato che non comparirà più sul grande schermo ponendo fine di una carriera, di un'epoca, di un immaginario che lo vede ancora protagonista a 82 anni.