Regia: Arturo Brachetti
Anno: 2013
Paese: Italia
Giudizio: 2/5
Dopo il fortunato tour da record in tutta Italia Aldo Giovanni e Giacomo portano al cinema il loro ultimo spettacolo teatrale. Alla guida di un grande tir dal quale prendono vita le varie scene, Aldo Giovanni e Giacomo sono protagonisti di situazioni esilaranti: dall'emergenza che si trovano ad affrontare tre cittadini prigionieri di Equitalia alla presa in giro di alcune mode contemporanee come quella per i tatuaggi, alla mania della corsa. Il tutto, come sempre, ingrandito e deformato dalla lente stravagante e surreale del trio. A fare da contrappunto a quanto accade in scena ci saranno dei video realizzati dietro le quinte: le telecamere seguiranno il trio a ogni uscita di scena per raccontare quel che accade anche fuori dal palcoscenico.
Una volta il trio milanese era in prima fila tra i comici di talento nella scena degli anni '90 in Italia.
Una tradizione che visti i tempi e la rincorsa al mercato più spietato, ha imposto leggi e "decreti" più rigidi, che non hanno permesso ai più illustri di continuare con la loro satira.
Aldo Giovanni e Giacomo, forse perchè da sempre hanno scelto una linea più classica e soprattutto meno politicamente scorretta, sono sempre riusciti e inserirsi al meglio nel contesto di comicità commerciale e sentimentale, senza però esagerare mai e senza cadere nella lacrimuccia e nel patetico e più bieco sentimentalismo.
Anche se hanno rischiato molto, soprattutto con l'avvento dei lungometraggi e della pubblicità, hanno però mantenuto in teatro, quella purezza che forse gli ha sempre contraddistinti.
A malincuore Ammudda Muttica non ha quella forza e quell'incisività che si era vista nel 2006 con ANPLAGGHED AL CINEMA e gli sketch proposti qui non riescono ad avere quell'acume e quella carica che contraddistingueva gli attori.
Per quanto atleticamente in forma, non hanno più quelle idee che avevano modellato su alcuni personaggi semplicemente indimenticabili. Qui tutto sembra più spoglio, come un tramonto che vede appassire dei bravissimi attori e renderli fedeli ad alcune costrizioni narrative, forse già viste e non più così originali e innovative.
