Tamara cerca il figlio scomparso in una città violenta. Assume un ex detective, moralmente discutibile, per trovarlo. I suoi metodi dell'uomo sono crudeli ma lei è determinata a ritrovare suo figlio a qualunque costo.
Allora il primo plauso và fatto perchè produzioni di genere che arrivano dal Kazakhistan non credo se ne vedano molte. Soprattutto quando non riportano ad un cinema lento che riprende lande e campi desolati. Qui parte con il pandemonio, con piani sequenza accesissimi. Con una guerra di stato apocalittica sull'orlo di una crisi totale che forse c'è già stata e continua tuttora ad essere in atto. Si abbatte prima di tutto il confine tra buoni e cattivi e ci sono solo anti eroi. Dall 'incontro tra protagonista e Tamara nasce infine la parodia, qualcuno forse sperava nell'amore ma qui non c'è. Parodia perchè aldilà di uno stile importante e alcune scelte registiche interessanti e divertenti, il film diventa per certi aspetti anche comico e questo mi è piaciuto ma tutto il resto è scritto nella maniera più distratta possibile. Mi ha ricordato per certi aspetti SISU dove anche lì si rideva ma la parodia era più accattivante. Qui i momenti di massima comicità sono quelli in cui Tamara entra nel vivo della battaglia tra esplosioni e sparatorie per chiedere umilmente come se non si rendesse conto di dove si trova che fine ha fatto suo figlio. E questo anche nel dipanarsi della storia è forse l'elemento con cui il protagonista e il film gioca alla stragrande anche se allungare troppo questo elementoa lungo andare crea l'effetto inverso. Il risultato è una visione confusionaria e troppo annacquata dove i punti di riferimento vengono spesso meno e lasciano lo spettatore interdetto e dove soprattutto gli intenti di alcuni personaggi non sono mai chiari. Anche le questioni sulla moralità e la giustizia che vengono sollevate dal regista sembrano spesso lasciate a metà e l’ambiguità che tanto si vorrebbe infondere all’interno di un genere come quello apocalittico si va a generare più per delle lacune di scrittura che per delle reali intenzioni di approfondire il discorso del sottile confine tra bene e male nella giustizia di frontiera.