Visualizzazione post con etichetta Indie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Indie. Mostra tutti i post

venerdì 26 aprile 2024

Vesper


Titolo: Vesper
Regia: Kristina Buozyte, Bruno Samper
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Dopo il crollo dell'ecosistema terrestre, Vesper, una ragazza di 13 anni che lotta per sopravvivere con il padre paralizzato, incontra una donna con un segreto che la costringerà a usare il suo ingegno, i suoi punti di forza e le sue capacità di bio-hacking per lottare per la possibilità di avere un futuro.
 
Fantasy distopico, uno scifi post apocalittico che sembra strizzare l'occhio al signore delle mosche, a Oliver Twist, Prometeo e ad alcune fiabe e scelte orrorifiche come i vermiformi e queste piante carnivore che si cibano della carne umana. Ci sono trafficanti di organi umani che giocano ad essere Dio creando bambini in provetta assoldandoli in un mini esercito. C'è la classe d'elite delle Cittadelle che vivono da tutt'altra parte lasciando Vesper e gli altri e condannandoli alla misera sopravvivenza come emarginati. Ci sono robot umanoidi e intelligenza artificiale
Pur non godendo di un budget faraonico e con scelte molto indie, il lavoro della coppia di registi è minimale nella ricerca e nella cura di ogni minimo dettaglio. Visivamente è stupendo rasentando la perfezione come nella scelta della fotografia, nel non cercare mai nessun accomodamento per lo spettatore ma raccontando una storia nera e drammatica dove il climax finale fa presupporre a ciò che potrebbe succedere ma senza darci la conferma.
Vesper è un adulta a tutti gli effetti che donerà le armi del riscatto all’umanità schiacciata dai nuovi Dei, i padroni del capitalismo, spargendo linfa vitale da una struttura innalzata dai Pellegrini con materiale di scarto simile alla torre di Babele questa volta però costruita non per dividere bensì per unire gli uomini in una palingenesi globale.

mercoledì 27 marzo 2024

Runner (2022)


Titolo: Runner (2022)
Regia: Boy Harsher
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una donna senza nome urla traumatizzata dopo essere fuggita dal luogo di un massacro in un bosco. La osserviamo girovagare in un bosco e poi entrare dentro un locale. All’improvviso, una sequenza gore ci permette di comprendere la reale natura di questa figura trovando un'ignara quanto affascinante vittima che vive in una roulotte e da lì continuare il suo misterioso cammino.

The Runner è poco più di un mediometraggio. Un exploit artistico collettivo dove c'è tanta bella musica e un'idea di cinema sperimentale con questa ragazza selvaggia che vive di eccessi e di piaceri annusando e uccidendo ciò che la circonda. Un'esperienza audiovisiva tutta al neon dove seguiamo tristi vite solitarie dove ognuna cerca di trovare piacere come può abbandonandosi a sconosciuti senza temere quali possano essere le conseguenze. E' un mediometraggio di istinti senza apparentemente avere luogo e tempo con una locandina molto anni 80' e qualche accenno di body horror. I Boy Harsher hanno poi il merito di costruire una soundtrack potente e minimale capace di dare ancora più emozioni e atmosfera a delle immagini che non hanno bisogno di parole e dialoghi ma solo di occhiate e di vibrazioni synth/electrowave. Un horror sperimentale dove la storia è solo uno spunto senza di fatto rivelarne bene le congetture e senza una vera e propria chiarezza.
Un' opera audiovisiva da godere appieno senza farsi troppe domande.

sabato 17 febbraio 2024

Simulacrum


Titolo: Simulacrum
Regia: Alessio Nencioni
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Un manipolo di uomini si aggira tra le macerie di un’era antropocenica dissolta… sono dei sopravvissuti, scarti di una tecnoscienza che si è completamente alienata, abbandonando la propria residuità biologica parassitaria. K. è uno di questi umanoidi smarriti, nudi, in dipendente ricerca di un segnale che possa disvelare qualche artefatto utilizzabile, una retro-tecnologia sfruttabile, una connessione interfacciabile. Ricerca disperata, cieca, insieme a compagni ostili, regrediti, afoni, in un mondo ermetico svuotato di ogni significato; sotto la cui superfice una sub umanità ancora più involuta, scorre come veleno all’interno di tunnel orrorifici.

Simulacrum per Nencioni della Magnetic Head Production con i suoi tredici minuti, è un corto sbalorditivo che riesce grazie al suo taglio distopico, fantascientifico, post apocalittico e sperimentale a mettere in scena in quasi un'unica location i residui germinali dell'umanità.
Individui spogli che sembrano tornati agli albori della società in un esistenza primitiva dove prevalgono gli istinti, la violenza e la sopraffazione. Gli scarti che sopravvivono sembrano dividersi tra chi sceglie una sorta di proto rave continuo dimenticandosi di tutto e vivendo all'interno di una caverna di perdizione. Oppure dei sopravvissuti dell'Apocalisse che c'è stata trovandosi con ciò che rimane della tecnologia, vivendo di stupri e trovando sulla propria strada personaggi inquietanti e sacerdotesse che cercano ancora un contatto con Madre Natura

lunedì 15 gennaio 2024

We're All Going to the World's Fair


Titolo: We're All Going to the World's Fair
Regia: Jane Schoenbrun
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

A tarda notte da qualche parte negli Stati Uniti, l'adolescente Casey siede da sola nella sua camera da letto, navigando in Internet. Ha finalmente deciso di accettare la World's Fair Challenge, un gioco di ruolo horror online. Mentre inizia a perdersi tra sogno e realtà, una figura misteriosa si avvicina.

Quando il cinema indipendente decide ancora una volta di sorprenderti piacevolmente con un film costato due lire, una buona idea e una ragazzina semplicemente molto dotata. Perchè è l'atmosfera del film a dire tanto. Quando ci si appresta a sondare e sfidare la rete nei suoi territori horror inesplorati non sai mai cosa può capitare. La World’s Fair Challenge è una delle tante sfide "a step" online in cui bisogna caricare i video del cambiamento che il gioco provoca in se stessi: il primo di questi è un selftape in cui, dopo essersi punti un dito e dopo aver macchiato lo schermo con il sangue, lo si guarda mentre proietta colori psichedelici.
In questo caso Casey è una ragazzina problematica che ama farsi del male, vive in mezzo alle montagne, orfana di madre, con un padre che non vediamo mai e per il resto passa tutte le giornate sul web o facendo passeggiate in mezzo alla neve in maniche corte. E finisce per voler dare un senso alla sua vita sfidandosi e filmandosi cercando anche lei nel suo piccolo di rendersi insidiosa e terrificante. Devo ammettere che ci sono state un paio di scene soprattutto quando Casey si filma mentre dorme davvero efficaci nella loro semplicità. E poi arriva l'altro, quello che con una maschera inizia a parlare con la ragazza chiedendole di fare delle cose. Il film non è un vero e proprio horror quanto più un dramma sul sociale con qualche accenno al cinema di genere ma dotato di una realisticità in grado di esplorare molto bene l'emotività e quello che sta dentro una ragazzina adolescente e tutte le sue difficoltà e paure.

Tutti i cani muoiono soli


Titolo: Tutti i cani muoiono soli
Regia: Paolo Pisanu
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Sardegna oggi. Rudy è un malavitoso del tutto privo di scrupoli. La sua unica regola di vita è la sopraffazione che esercita sia con l'intimidazione raccogliendo il pizzo dai ristoratori, sia con la violenza fisica. Un giorno si trova a doversi occupare, dopo un lungo ed indifferente distacco, della figlia che è affetta da una malattia neuro degenerativa. Il rapporto tra i due è di freddezza e disprezzo anche se Rudy sembra volersi occupare della sistemazione della ragazza in una struttura adeguata.
 
I crime movie o film sui malavitosi sono un arteria del nostro cinema. Film di genere di solito ampiamente visitati e rivisitati. Ora l'esordio di Pisanu merita sicuramente una menzione speciale nel cinema neo realista isolano. Poche scene d'azione ma cariche di odio e spietatezza. Un uomo ormai logorato dal tempo e dal suo passato che si accanisce nel presente senza fare nessuno sconto passando le giornate a suon di sopraffazione e minacce per poi vedersela con i suoi pari al baretto la sera. Un rapporto schivo con una figlia dove una scena in particolare quello in cui la lascia cadere a terra senza provare pietà racchiude tutto lo spirito di Rudy.
Un uomo costretto sempre a guardarsi le spalle, non fidandosi mai nemmeno degli amici e facendo una vita di sacrifici dove tira a campare senza soldi e con uno sguardo sempre granitico per non mostrare i propri sentimenti.

Where the devil roams


Titolo: Where the devil roams
Regia: Zelda Adams, Toby Poser, John Adams
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una famiglia di circensi assassini viaggia per tutto il mondo seguendo il morente circuito dello spettacolo carnascialesco.
 
HELLBENDER, DEEPER YOU DIG, sono le precedenti opere di questa famigliola che sta stupendo un po tutti con prodotti di alta qualità e di una peculiarità e spessore narrativo davvero interessante e per alcuni aspetti dannatamente originale. Seppur il secondo DYD fosse difatto un revenge-movie su una madre che perde la figlia intuendo come il responsabile sia proprio il vicino ad ucciderla nascondendo il corpo, H invece era una sorta di rapporto complesso tra una strega moderna e sua figlia. In questo caso invece c'è il circo, i freaks, il gore, la famiglia omicida, il gusto del macabro e il teatro, tutto messo in scena come un dramma romantico sperimentale con una struttura episodica per certi versi dove ancora una volta la stranezza portata agli assurdi e l'immaginario potente sembrano essere il marchio di fabbrica della Adams family.
Parliamo di gente che con pochissimi soldi ha deciso semplicemente di voler fare un film chiamando chiunque e regalando un'esperienza visiva considerando quanta gente con budget molto più alti e produzioni interessanti alle spalle regali monnezza senza avere la minima idea di cosa voglia dire avere personalità e cognizione dei mezzi
"Quello che tutti i soldi del mondo non possono comprare è il fatto di avere il tempo di fare tutto esattamente come vuoi, invece che dover dire “buona la prima” indipendente da com’è venuta. Non abbiamo i soldi per fare dei piani, e ci sentiamo molto fortunati per questo."

domenica 19 novembre 2023

All my friends hate me


Titolo: All my friends hate me
Regia: Andrew Gaynord
Anno: 2021
Paese: Gran Breatagna
Giudizio: 4/5

Pete non è molto entusiasta di riunirsi con la sua squadra del college per un weekend di compleanno. Uno dopo l'altro, i suoi amici si rivoltano contro di lui. Si tratta di una vera punizione o è paranoico? Fa parte di uno scherzo malato?

Il talento comico dei Totally Tom riesce a mantenere quell'atmosfera classica dei film grotteschi britannici girati con due lire e con alla base del materiale, delle situazioni tra l'eccessivo e l'imbarazzante (in senso buono nel far delirare gli eventi) e un ritmo fresco condito da recitazioni all'altezza. Sembra di assaggiare qualcosa che strizza l'occhio alla commedia nera senza però mai virare nell'horror sebbene alcune situazioni sembrino evocarlo.
Pete è il classico giovanetto che sembra aver avuto tutto, sicuro di se e anche abbastanza antipatico per certi aspetti. Harry è la sua nemesi. Una commedia di continui ribaltamenti, dove tutto ciò che può sembrare ovvio viene sovvertito, dove non è mai chiaro l'obbiettivo di alcuni personaggi e dove gli assurdi cominciano a succedersi in maniera irrefrenabile. Ci sono alcune scene davvero comiche con i giusti tempi senza forzare mai o rendere eccessiva la vicenda. Avviene tutti ai limiti del bizzarro, dove forse con il tempo non si accetta più lo scherzo e si diventa troppo rigidi con se stessi rischiando in un momento di follia di perdere tutto ciò che si è costruito

mercoledì 18 ottobre 2023

Eradication


Titolo: Eradication
Regia: Daniel Byers
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Quando una malattia sconosciuta spazza via la maggior parte della popolazione mondiale, un uomo con un sangue unico viene isolato per essere studiato. Temendo per l’incolumità della moglie, rompe la quarantena e si ritrova in un mondo invaso da mostruosi Infetti e da un’oscura agenzia che dà loro la caccia.
 
Film pandemico, survival-movie, scifi, indie, horror. Tanti ingredienti in questa piccola produzione che fin da subito ci mostra un uomo in una sorta di bunker. Non è chiaro cosa ci sia fuori o quale sia l'entità del pericolo anche perchè le poche informazioni arrivano tramite web cam al nostro protagonista da una donna che gli dice cosa fare e come muoversi. Di certo da una scena vedremo come al di fuori del bunker a causa di un virus ci sono degli infetti ma poi il film si muove di fatto su due elementi che sono i droni (i quali controllano e pattugliano) e il sangue (si cerca un non infetto perchè possa diventare l'ancora di salvezza e salvare il resto dell'umanità). Contando che gli effetti speciali quasi non sussistono, il cast è azzerato, al protagonista non viene permesso di uscire al buio, vediamo con la telecamera che qualcuno lo osserva nel suo nascondiglio da fuori aspettando il momento. Il finale è la parte sicuramente più drammatica dove scopriamo i colpi di scena legati alla moglie e al rapporto con l'agenzia. Un film minimale, lento, ma non per questo poco interessante, anzi. Un film dove regna l'atmosfera e la caratterizzazione dei personaggi ma di certo un film dove l'azione non viene quasi mai mostrata.

domenica 3 settembre 2023

Notte fantasma


Titolo: Notte fantasma
Regia: Fulvio Risuleo
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Un poliziotto, misterioso e dal fare minaccioso, sorprende il giovane Tarek a comprare dell'erba e lo costringe a trascorrere una notte per le strade di Roma a bordo della sua macchina.
 
Notte fantasma è una sorpresa crepuscolare e originale. Un film fresco, di quell'azione italiana frenetica senza virtuosismi ma realistica e complessa. Un'opera accellerata, con due attori e una macchina. Il poliziotto corrotto e tutte le sue maniere per ottenere favori da una vittima inconsapevole. La sete di potere, l'ingiustizia, il non sapere cosa ci si possa aspettare scena dopo scena. Risuleo firma con grazia un sofisticato film di genere che aggiunge una tacca ad un interessante filone di film che si stanno realizzando negli ultimi anni nel nostro paese.
Un film tutto in una notte, un road movie allucinato e straniante dove Pesce conferma di essere uno dei migliori attori italiani, in una veste mai così azzeccata dove semplicemente non sembra nemmeno recitare.

Older Gods


Titolo: Older Gods
Regia: David A. Roberts
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Dopo la scomparsa del suo tormentato amico, l'americano Chris Rivers si reca nella remota campagna gallese per indagare sull'accaduto, conducendolo a un oscuro culto apocalittico.

Older Gods non è propriamente un folk horror o meglio tutto ciò che lo riconduce al filone potrebbe essere il momento finale in cui Chris incontra il leader della setta o quella inguardabile scena in cui vediamo in sottofondo la creatura fatta con pessimi effetti cgi che stanno usando in rete per pubblicizzare il film. Ci sono sin dall'inizio delle scelte che ho trovato non molto plausibili come Chris che lascia la moglie che sta per partorire per questa indagine sull'amico in quella casetta nascosta nel nulla oppure tutta la documentazione prodotta dallo stesso amico e spedita per fargliela arrivare. E' un film dichiaratamente indipendente con un bassissimo budget (infatti per quasi tutto il tempo vediamo solo Chris all'interno della casa) con alcuni segnali e qualche idea ma anche una costante noia mortale. Dai segnali premonitori degli uccelli che cadono dal cielo morti e tutti neri, ai membri del culto che sembrano spiarlo per poi scomparire, alla chiamata con la madre di Billy fino all'epilogo finale, momento decisamente inaspettato, dove Chris vede il suo stesso amico in questa specie di aldilà che lui stesso si è creato.

sabato 2 settembre 2023

Arrapaho


Titolo: Arrapaho
Regia: Ciro Ippolito
Anno: 1984
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Due capi tribù pellirosse, Arrapaho e Cavallo Pazzo, vivono nello stesso territorio e si contendono l'amore della bella Scella Pezzata.
 
Ciro Ippolito & gli Squallor. Un connubio scellerato che porta alla luce quello da molti definito come "il più brutto film italiano di tutti i tempi". Invece così non è..c'è ne fossero di film così anarchici e sboccati in confronto con i cinepanettoni.
Arrapaho è un metaforone ignorante e sboccato che riesce però a dire la sua e regalare intrattenimento e risate. Girato con due lire ha la forza di essere una parodia con tantissime trovate, alcune goliardiche, altre semplicemente grottesche e trash con dialoghi di un'ignoranza cosmica e alcuni doppi sensi molto infantili. Porta alla blasfemia ogni elemento e destruttura gli indiani d'America con una parodia per certi versi originale ma mai saggiamente sfruttata e troppo imbastita sulla scelleratezza di poco conto e gusto. E' un film che andava fatto? Assolutamente sì.

Blood on Melies moon


Titolo: Blood on Melies moon
Regia: Luigi Cozzi
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Francia, 1890. L'inventore Louis Le Prince, dopo aver brevettato una macchina per filmare le immagini in movimento e proiettarle in grande sullo schermo, è scomparso in circostanze misteriose: da allora di lui e di quella sua invenzione non si è saputo più nulla. Cinque anni più tardi, i fratelli Lumière di Lione hanno brevettato una macchina molto simile a quella di Le Prince denominata Le Cinematographe: da quel momento, il 1895 è stato considerato universalmente come la data ufficiale della nascita del cinema. Ma resta un enigma: che cos'è successo a quel Louis Le Prince? E dove sono finiti lui e la sua invenzione brevettata? Fino a oggi questo mistero (assolutamente autentico) è rimasto irrisolto.
 
L'ultimo film di Cozzi è oggettivamente brutto con pessimi effetti speciali e recitato in maniera molto amatoriale. Eppure in quel suo voler essere un mistery con indagine per svelare segreti e cospirazioni riesce anche se con una discontinuità molto sentita a rendere partecipe lo spettatore della storia e di alcune stranezze che succedono. E' uno di quei progetti che un amante di cinema di genere come Cozzi si è portato dietro per decenni con la speranza di poterlo realizzare, portando alla luce un mistero sepolto della settima arte e facendo luce su alcune storie che non conosciamo di Melies. In particolare ad opera di Louis Aimé Augustin Le Prince, inventore di un processo che anticipava di alcuni anni quello dei Lumière, su cui Luigi cerca di investigare intervistando emeriti intellettuali e citando fonti, il quale sparì a bordo di un treno e non venne mai trovato proprio quando stava per portare alla luce la sua scoperta. C'è poi il caso di Aureo Silvestre che nel Seicento scrisse il trattato dove con la luce si cancella la luce. In tutto questo l'autore compie dei veri e propri viaggi nel tempo. Se si è amanti del low budget, delle produzioni indipendenti, questo film pur nella sua lunghissima durata ha un suo perchè e merita una visione.

venerdì 11 agosto 2023

Funeralopolis-A Suburban Portrait


Titolo: Funeralopolis-A Suburban Portrait
Regia: Alessandro Redaelli
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Vash e Felce (il secondo trentenne, l'altro più giovane) fanno musica insieme, consumano droghe (eroina compresa) e condividono tutto. Sono cresciuti a Bresso e si sono incontrati grazie al rap e all'esoterismo. La telecamera li segue ovunque senza remore né censure.

Alessandro Redaelli in un'intervista ha dichiarato: "Volevo fare un lungometraggio, e mi dicevo: sono povero e non ho nessuno che mi possa appoggiare, cosa faccio? Un documentario d'osservazione era l'unica opzione". Non sempre questo punto di partenza conduce a risultati apprezzabili. Anzi, spesso accade il contrario. E invece grazie alla liberatoria del gruppo di ragazzi che ha deciso di farsi filmare accettando di portare Redaelli ovunque con loro forse senza sapere a cosa potessero andare incontro è un elemento non così atipico nel cinema ma sempre interessante per gli sbocchi e le testimonianze che può esprimere. E' un film duro, uno spaccato sulle droghe intenso che non censura nulla e mostra tutto da chi si buca nelle vene del collo rimanendo fermo con un ago a guardare la telecamera a abusi di droga di tutti i tipi. Vash e Felce sono due bonci non così poveri ma accomunati da una spregiudicatezza e un desiderio di sperimentare e non lesinare proprio nulla. Alcuni passaggi riescono ad essere veramente catartici come il festino a casa dell'amico dove conosciamo alcuni elementi davvero impressionanti. Il finale nel bosco di Felce, il rapporto coi rave e con i familiari per Vash e poi un b/n che riesce a rendere ancora più impressionanti e d'effetto le scene e le inquadrature. Dialoghi improvvisati, scene tante buone alla prima (altrimenti ci sarebbero stati decine di buchi in più da farsi) e una filosofia nichilista e auto distruttiva che continua a far riflettere

Giving birth to a butterfly


Titolo: Giving birth to a butterfly
Regia: Theodore Schaefer
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo aver avuto la sua identità rubata, una donna e la ragazza incinta del figlio si uniscono in un viaggio surreale mentre cercano di rintracciare i colpevoli.
 
Schaefer ha sicuramente voluto creare un'opera malsana e ambiziosa. Un film per certi versi anomalo, soprattutto dalla seconda metà in avanti quando il viaggio sembra essersi concluso, una direzione onirica dove le due donne troveranno delle mentori di loro stesse e dove seguiranno incontri a dir poco singolari. Partendo come una commediola dove il figlio al prodigo, Drew (sempre un ottimo Owen Campbell) porta a casa la sua ragazza incinta di un altro uomo che sembra essersi dissolto nel nulla. La famiglia sembra felice e vuole accogliere tutti e tre nonostante i dubbi e le resistenze di Diana che nutrendo diversi dubbi su Marlene alla fine si affiderà a lei proprio per risolvere il suo cruccio più grande e nasconderlo al resto della famiglia.
Giving birth to a butterfly si prende il suo tempo, è un super indie a basso budget dove non avvengono sensazionalismi e dove tutto accade secondo una logica ma con un ritmo molto misurato

lunedì 10 luglio 2023

Nefarious


Titolo: Nefarious
Regia: Chuck Konzelman, Cary Solomon
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Il giorno della sua esecuzione programmata, un serial killer condannato riceve una valutazione psichiatrica durante la quale afferma di essere un demone, e afferma inoltre che prima che il loro tempo scada, lo psichiatra commetterà tre suoi omicidi.
 
Un low budget con un pregevole lavoro di scrittura è il risultato dell'opera seconda di questa coppia di registi da tenere d'occhio. Un carcere, una cella, una sala per gli interrogatori e la stanza dell'esecuzione. Poche ed efficaci location. Una buona coppia di attori dove Sean Patrick Flanery ha il ruolo della vita, una di quelle rare occasioni dove il film è tutto sulle sue spalle. La resa è efficace, il film nonostante sia un lungo dialogo riesce sempre a mantenere un certo ritmo e non risultare mai banale senza cali di tensione e con una storia avvincente alla base.
Nefarious è un film coraggioso, una di quelle scommesse che quando funzionano fanno ben sperare per tutto il cinema indipendente e quasi auto prodotto. Uno psico dramma da camera molto più psicologico, etico e filosofico che non soprannaturale dove il finale riesce a dare quel contributo in più dimostrando comunque, con la scienza come giudice, di come non sempre le cose vadano secondo un principio razionale.

mercoledì 7 giugno 2023

Huesera


Titolo: Huesera
Regia: Michelle Garza Cervera
Anno: 2022
Paese: Messico
Giudizio: 3/5

Valeria sogna da tempo di diventare madre. Dopo aver appreso di essere incinta, si aspetta di sentirsi felice, ma qualcosa non va.
 
Huesera è un indie horror semi folkloristico di quelli che trattano il tema della maternità e del sodalizio con la fede e le superstizioni. Un esordio coraggioso e importante che sigla il talento e l'attenzione ancora una volta innegabile per questo tipo di tematiche per regalare nonchè restituire pezzi di cultura locale e tradizioni del proprio paese. Huesera parte anche con un'impennata che lascia presagire una deriva da ghost stories fino a che Valeria vede questa sorta di persone sfigurate e assiste a suicidi che poi così non sono. Il film non risparmia una certa dose di violenza a profusione così come sangue e tutto il resto..d'altronde la Cervera arriva da quel Mexico Barbaro davvero grandguignolesco. E nella storia di emancipazione di Valeria scopriamo il suo passato, la sua propensione sessuale, il fatto che crescendo sembra essersi macchiata di alcune colpe che le streghe locali collegano con il fatto che non possa essere una buona madre arrivando a prendere in esame un rito oscuro e pericoloso. Lo sdoppiamento di personalità, la presenza che sembra oscurarla, il suo bambino rapito e nascosto addirittura per tutta la notte nel frigorifero, sono tutti elementi che portano ad un continuum di un'atmosfera quando mai congeniale e ispirata che riesce a creare e depositare ansia nello spettatore attraverso gli occhi spaesati della sua ottima protagonista

martedì 6 giugno 2023

Angelo dei muri


Titolo: Angelo dei muri
Regia: Lorenzo Bianchini
Anno: 2021
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Trieste. Pietro vive da solo in un vecchio appartamento all'ultimo piano di un vecchio edificio malmesso, ma la sua regolare monotonia viene interrotta dall'avviso di uno sfratto esecutivo. L'uomo però non vuole abbandonare la casa. Così, attraverso un muro del lungo corridoio, riesce a sparire e a non farsi trovare il giorno in cui arriva l'ufficiale giudiziario. Dal nascondiglio vede tutto quello che sta accadendo. Si rifugia lì ogni volta che c'è una minaccia esterna (il proprietario, i potenziali inquilini) e ha sempre l'ossessivo timore di essere scoperto. Un giorno però si trova davanti a due nuovi 'ospiti': Zala, una madre disperata e Sanya, la figlia che sta perdendo la vista.
 
Dopo Oltre il guado Bianchini firma un altro importante film di genere indie italiano.
La vicenda drammatica di Pietro e tutto ciò che gli passa attraverso e intorno ha i connotati di una fiaba nera, moderna per una tematica come quella degli sgombri, della solitudine, nel non avere nessuno che lo possa aiutare e l'ostinatezza a prendere una decisione e non mollarla anche se questo può portare a conclusioni nefaste. Tutto in un'unica location, tre attori, un lavoro sopraffino sul sound designer in particolare per sottolineare il vento e ciò che porta fuori e dentro la casa. Un'opera minimale, dai toni antichi e affascinanti, dove parlano i gesti e gli sguardi più delle parole e dove ci sono momenti di assoluta tenerezza e altri di deprivazione toccanti.

sabato 13 maggio 2023

Winnie the Pooh-Blood and Honey


Titolo: Winnie the Pooh-Blood and Honey
Regia: Rhys Frake-Waterfield
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5

Nel bosco denominato dei 100 acri, il piccolo Christopher incontra strani personaggi, via di mezzo tra esseri umani e animali: tra questi sono presenti l'orso Winnie Pooh, il maialino Piglet (Pimpi), il Gufo, il Coniglio e l'asinello Eeyore (Ih-Oh). Si prende cura di loro, nutrendoli e insegnandogli a parlare. Passata l'adolescenza, per proseguire negli studi Christopher si trasferisce ed abbandona al loro destino le creature che, durante un rigido inverno, per sopravvivere sono costrette a cibarsi di Eeyore. Trascorsi cinque anni, Christopher torna nel bosco, assieme alla fidanzata, per scoprire che fine hanno fatto i suoi "amici d'infanzia". Pooh e Piglet sono diventati aggressivi e violenti, odiano gli uomini e catturano Christopher dopo aver ucciso la sua compagna. Nel frattempo Maria - in terapia dopo una traumatica esperienza con uno stalker - assieme a cinque amiche si reca, per trascorrere una vacanza, in una casa vicino alla foresta dei 100 acri. Le ragazze finiranno inevitabilmente al centro di una spietata caccia, condotta da Pooh e Piglet, trasformati in aggressivi, violenti e sanguinari predatori di esseri umani.

Lo slasher di Waterfield nonostante sia un super low budget avrà sicuramente ottenuto successo al botteghino visto quanto ha fatto parlare. Il film è ahimè molto debole, se dobbiamo limitarci a trovare come unica scena perlomeno interessante il prologo animato dove scopriamo che visto l'abbandono di Robin, i suoi amichetti del bosco sono diventati cannibali mangiandosi a vicenda.
E' un film senza mordente girato in 10 giorni dove neppure le maschere dei presunti mostri sono ridicole e i momenti wtf in cui seguiamo le gesta disperate di un manipolo di ragazze sembra portare a esiti nefasti e assurdi. Come la ragazza trovata incatenata, una sorta di divertimento per Piglet che per vendicarsi comincia a sparare a destra e a manca, la stessa prigionia di Robin che liberato dalle ragazze non apporta quasi nessun aiuto e via dicendo in un film girato in due location dove visivamente più che torture e slasher con pessimi effetti come la scena del massacro dei bifolchi ad opera di Pooh.

E fu sera e fu mattina


Titolo: E fu sera e fu mattina
Regia: Emanuele Caruso
Anno: 2014
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Ad Avila, piccolo comune agricolo in provincia di Cuneo, durante la festa della santa patrona arriva dalle tv un messaggio che terrorizza la comunità: nel giro di pochi giorni il sole esploderà e il pianeta Terra verrà distrutto. Nell'imminenza della fine, ognuno nel paese reagisce a modo suo, forzato a ragionare o meno sulla propria transitorietà in questo mondo. Il parroco sui generis Don Francesco cerca di riconciliarsi con la vocazione e il passato. Gianni, il ragazzo ateo e scontroso che in seguito ad un forte trauma personale vive con il sacerdote in canonica, usa l'arma del sarcasmo e dell'indifferenza; Anna, supplente nella scuola elementare locale, è terrorizzata ma trova conforto nell'amore per Marse, compagno che convive con lei nel disprezzo di alcune malelingue. La barista Francesca nonostante tutto sogna una nuova prospettiva di vita per riscattarsi da un dolore recente. Il gruppo procede insieme verso l'ultimo giorno in una molteplicità di atteggiamenti ed emozioni, mentre i paesani si misurano con l'evento.
 
Adoro le scommesse del cinema italiano indipendente. Da tempo sapevo di questa piccola opera semi amatoriale raccolta in una bolla di mistero soprattutto toccando una tematica interessante e con una bella trama di fondo, mostrare le reazioni di una comunità cattolica paesana di fronte all'approssimarsi dell'Apocalisse. Si possono apprezzare alcuni sforzi di Caruso nel suo adattamento girato nei pressi di Novara con attori non professionisti. Ci sono riusciti diversi autori come Diritti e tanti altri. Il problema del film è un altro. Manca lo spessore drammaturgico, mancano le ambizioni, le caratterizzazioni dei personaggi, tutto è depositato nel limbo dell'incertezza dove in quasi due ore non mancano nemmeno alcune scene piuttosto noiose. Ci sono troppi facili moralismi, una politica d'autore limitata che peraltro sembra rendere questa comunità come dei semi bifolchi ancorati ancora a delle usanze arcaiche e antiquate ma senza connotarle o farcele scoprire. Si potevano usare i canoni della tragedia greca, inserire alcune figure emblematiche per sortire un effetto diverso e con più spessore mentre invece qui è tutta calma piatta e quando arriva il climax finale anzichè spronare con l'atmosfera e delle conseguenze inattese si punta alla scelta più ovvia.

martedì 18 aprile 2023

Escape from tomorrow


Titolo: Escape from tomorrow
Regia: Randy Moore
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

In un mondo di castelli finti e roditori antropomorfi, un epica battaglia inizia quando la sanità mentale di un padre disoccupato viene sfidata da un incontro casuale con due ragazze minorenni in vacanza
 
Randy Moore è un outsider che gira con bassissimi budget e semplicemente se ne frega delle regole. Il film infatti è stato girato illegalmente a Disney World tra Florida e California senza nemmeno che la multinazionale lo sapesse e quest'ultima ha semplicemente ignorato la pellicola anche perchè la critica del film si concentra nel disagio del suo protagonista e non nel parco a tema.
La troupe si è introdotta nei celebri parchi ed è stata filmata in segreto dal regista, utilizzando piccole telecamere, tra cui una Canon 5D Mark II, e occultando i microfoni. Un film curiosamente sperimentale, un b movie, dove la scelta del b/n risulta funzionale se non altro per come impatta a volte con alcune scelte di macchina nel filmare le giostre e alcuni accessori.
Escape parla di frustrazione quella di un padre verso due adolescenti minorenni che sembrano provocarlo (o è solo nella sua testa), in una paranoia che sfocia nel finale in un delirante viaggio alla ricerca di una figlia rapita da una regina cattiva e infine la scoperta di laboratori segreti sotto la Epcot’s Spaceship Earth dove viene impiantato qualcosa nelle menti di coloro che cercano di vedere qualcosa al di là delle semplici giostre e del divertimento. Un film che solo nel finale cerca di diventare leggermente politico disegnando se non altro la Disney come una sorta di religione globale, come osserva un interessante articolo del Chicago Sun-Times intitolato Disney magic: The terror of constant entertainment. L'opera di Moore prova da questo punto di vista ad essere leggermente polemico sul potere della globalizzazione per poi ritrarre velocemente la mano e far sembrare tutto una metafora come per la storia della strega cattiva. Di certo il finale veicola verso l'horror con un climax di forte impatto, forse il momento più folle e disallineato del film ma visivamente il più suggestivo.