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martedì 1 novembre 2022

Womb


Titolo: Womb
Regia: Benedek Fliegauf
Anno: 2010
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Rebecca e Tommy si conoscono da preadolescenti e tra loro nasce un sentimento che verrà bruscamente interrotto dalla partenza di Rebecca. Quando, divenuti ormai un uomo e una donna, si incontrano di nuovo, l'amore ha modo di manifestarsi in tutta la sua intensità. Per breve tempo però, perché Tommy muore investito da un'auto e Rebecca si sente in qualche modo corresponsabile dell'incidente. Essendo ormai possibile la clonazione di esseri umani decide di farsi impiantare nell'utero un Tommy che crescerà come un figlio amatissimo. Senza rivelargli nulla della sua origine ma anche con la prospettiva di ritrovarsi davanti, una volta cresciuto, la copia dell'uomo che continua ad amare.
La mancata elaborazione della perdita della persona amata può finire per riversarsi morbosamente su un figlio sotto una strana forma d'incesto?

Questa è molte altre sembrano le domande che Fliegauf sembra porsi con una storia scifi distopica dove affronta la clonazione, l'eugenetica, i rapporti umani, la pratica psicoanalitica, il senso di colpa, le discriminazioni sociali a danno in questo caso delle "copie". Il film poi ha un ritmo molto lento, estremamente patinato, pochissimi dialoghi, senza offrire coordinate spazio-temporali in cui la vicenda prende piede ma lasciando in quelle lande tedesche una sorta di limbo dove crescere, perdersi e ricongiungersi, un luogo nordico freddo e sconfinato come i piani lunghi che spesso l'autore predilige per le inquadrature. Un film complesso e assorto dove tante tematiche si affrontano e quasi tutte riescono nel difficile compito di dare spiegazioni anche dove non necessitano, in questo caso ragionando sul tema della clonazione che nasce dall'incapacità di elaborare il lutto e di accettare il corso naturale di vita e morte. La possessività di Rebecca andrà contro la volontà di Tommy che si batteva proprio contro quel centro dove possono dar vita alle clonazioni. Ne diventerà un prodotto. Una copia, come tante altre, che la gente schiva impaurita da questa nuova generazione dell'onnipotenza scientifica e cosciente di come andrà a finire e del perfetto climax finale che non può per forza di cose prevedere un happy ending.