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giovedì 16 maggio 2024

Io Capitano


Titolo: Io Capitano
Regia: Matteo Garrone
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Seydou e Moussa sono cugini adolescenti nati e cresciuti a Dakar, ma con una gran voglia di diventare star della musica in Europa. Tutti in Senegal li cautelano contro il loro progetto, in primis la madre di Seydou, ma i due sono determinati, e di nascosto intraprendono la loro grande impresa. Un viaggio che si rivelerà un'odissea attraverso il deserto del Sahara costellato dei cadaveri di quelli che non ce l'hanno fatta, le prigioni libiche e il Mediterraneo interminabile e pericoloso. I furti, le violenze e i soprusi non si conteranno, ma ci saranno anche gesti di umanità e gentilezza in mezzo all'inferno. Soprattutto, Seydou dovrà scoprire che cosa comporta mettersi al timone della propria e altrui vita in circostanze ingestibili.
 
Io Capitano racconta di un'odissea contemporanea, non un vero e proprio film sull'immigrazione perchè Seydou e Moussa scelgono volontariamente di andare in Europa al contrario di molti immigrati da cui Garrone & soci hanno preso spunto da svariati racconti per scrivere la sceneggiatura. E'un film doloroso e importante, fatto di sentimenti ma senza essere melenso quando invece riesce ad essere maliconico al punto giusto. Un'odissea nella sabbia, in mare e sul cemento, dove quello che vedrà Seydou in particolare rappresenta quel passaggio tra rendere una persona completamente folle oppure cercare di riscattarla. Perchè le violenze, gli abusi e le torture in cui incapperà rappresentano quel male nel mondo sempre meno irreale ma presente come un tumore e accettato da diversi gruppi criminali come il distintivo con cui annichilire gli immigrati.
E' un film che pur non essendo politico lo diventa quando parla degli scafisti libici che apparentemente possiedono il numero di cellulare di una ONG, e per contro il film evidenzia il rimpallo della Guardia Costiera italiana e delle autorità marittime maltesi circa il destino dei migranti. Garrone si confronta ancora una volta con qualcosa di nuovo e completamente diverso dalle sue opere precedenti. Questo coraggio e questa voglia di mettersi alla prova è rassicurante per la sua politica d'autore, per il cinema italiano e per lo spettatore che così facendo non sa mai cosa aspettarsi.