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martedì 20 marzo 2018

Intrusa


Titolo: Intrusa
Regia: Leonardo Di Costanzo
Anno: 2017
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Napoli ai giorni nostri. Giovanna è una donna che lavora nel sociale e che si deve confrontare quotidianamente con le problematiche sociali della città. Il centro che dirige offre un luogo protetto in cui crescere e giocare dopo le ore di attività scolastica a bambini che potrebbero finire precocemente a far parte della manovalanza camorristica. Un giorno Maria, madre di due bambini, chiede e trova rifugio, con il consenso di Giovanna, in un monolocale che appartiene al centro. La quale però non sa che si tratta della giovane moglie di un boss della camorra ricercato per un efferato omicidio.

Un altro film spesso e importane per raccontare Napoli che negli ultimi anni sembra essere sotto l'occhio attento e vigile di grandi produzioni come GOMORRA e tanti registi, indipendenti o meno come il caso di Di Costanzo, un regista che ha saputo ritagliarsi un percorso fatto di scelte singolari e con una precisa idea di cinema.
La sua politica d'autore è quella che passa per il documentario scegliendo poi la fiction e la narrazione cinematografica. Il film è un dramma contemporaneo a cui si affacciano tante tematiche dai problemi legati alla criminalità organizzata, il lavoro nel sociale che sembra sempre più qualcosa di fondamentale, come una delle poche possibilità di riflettere sulla condizione umana e infine le regole dei clan e le scelte morali di alcune donne fortissime e incredibilmente cazzute.
L'Intrusa andrebbe fatto vedere di default nelle scuole in tempi in cui l'ignoranza dilaga e la criminalità spesso viene vista come una virtù morale.
Di Costanzo senza stare a fare la morale su nulla, il film infatti è equilibratissimo in materia, riesce a divincolarsi da alcuni schemi già brevettati nel cinema e che rimangono distanti dalla realtà o dediti a intenti strappalacrime con moralismi discutibili.
L'intrusa è secco, non può fermarsi un attimo e cercare di sorridere, vorrebbe ma non può e ancora una volta le bambine diventano feroci animali da combattimento se non agganciati in tempo costrette come le proprie madri a difendere un'onore che al contempo le priva di ogni libertà e scelta morale.