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giovedì 22 dicembre 2016

Animali Notturni

Titolo: Animali Notturni
Regia: Tom Ford
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Susan Morrow proprietaria di una prestigiosa galleria d'arte, riceve un manoscritto dal marito da cui la separano diciannove anni e un rimosso che emerge prepotente dalle pagine del suo romanzo. Un thriller che avanza nell'orizzonte piatto del Texas e dentro una notte mai così nera e profonda. Una notte che cattura Susan e la inchioda al suo letto, dietro gli occhiali e una vita di apparenze. Perché Susan molti anni prima ha divorziato crudelmente da Edward per sposare Walker, che non sopporta i fallimenti e la tradisce sulla East Coast, perché Susan vive una vita che scivola abulica sulla superficie delle opere che espone. Ma niente ora è più reale di quelle pagine che consuma con gli occhi, svolge col cuore, riorganizza nella testa, risalendo il tempo e la storia del suo matrimonio.

Tom Ford ritorna a occuparsi di solitudine e di storie parallele. A ben sei anni dal suo primo film, crea un'opera ambiziosa e complessa diramata su più piani temporali e storie, ben tre, che girando e rigirando possono sorpendere lo spettatore fino al climax finale.
Un'opera patinatissima, visivamente molto elegante e impeccabile, con un cast perfetto e alcuni protagonisti in ottima forma.
E'un film che colpisce duro, un mix fra David Lynch e Alfred Hitchcock, un sontuoso melodramma dalle forti tinte noir con il quale Ford conferma le eccezionali abilità di narratore e visionario, il quale attacca quella borghesia annoiata e stufa. Tutto questo viene inquadrato in modo da far sembrare tutte le inquadrature sobrie ed efficaci e allo stesso tempo esteticamente visionarie come a mostrare attraverso uno stile minimale il vuoto e la complessità dei suoi personaggi. A partire dalle donne obese vestite da majorette, la critica all'arte come fine a se stessa appartenente solo ai ceti alti e all'aristocrazia di Los Angeles, il regista riduce i movimenti di macchina allo stretto necessario trovando e modellando una trama che si sposa con la sua idea di cinema, che non è generosa ma vive di coerenza stilistica.
Il giudizio sul comportamento dei suoi personaggi viene condannato dal regista che di fatto gli relega a vittime di loro stessi, del loro gioco perverso e della loro furbizia fine a se stessa.
Animali notturni è di un cinismo tremendo, tutto studiato sulle doppie opposizioni, condanna la miseria della borghesia dall'inaugurazione delle mostre, la cena dolorosissima con una madre che non fa altro che criticare qualsiasi scelta della figlia (il marito di basso ceto), estendendo i problemi fino alla nevrosi metropolitana e la vanità intellettuale degli animali notturni Susan ed Edward.
Ford spinge la marcia su un film che ho trovato a volte sconnesso e in fondo una rilettura e un approfondimento su una struttura che non colpisce di certo per l'originalità ma invece per lo spessore interpretativo. Un horror vacui di chi, arrivato all’ultima pagina di una vita “altra”, infinitamente più interessante, deve infine rientrare nella propria.