Titolo: Breathe Inn
Regia: Drake Doremus
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un felice famiglia ospita una giovane e
bella studentessa. Inizialmente nulla sembra variare la routine.
Ma pian piano la presenza della ragazza
inizia a minare la stabilità e le sicurezze del marito che si
ripercuoteranno sulla famiglia stessa.
Senza stare ad osannare Guy Pearce e la
rivelazione Felicity Jones (per ora bella più che brava), Breathe
Inn colpisce più per la vicinanza e l’empatia che si crea con i
protagonisti che non nell’insieme della storia (uno stereotipo
decisamente abusato).
Più che amore impossibile viene da
pensare a un respiro interno, come quello con cui Sophie incontra per
la prima volta la sensibilità di Keith nell’incidente scatenante
rivelandosi anche la scena più erotica del film.
I lineamenti e la dolcezza di Sophie,
la fanno a tutti gli effetti diventare quella Lolita dal fascino
irrinunciabile, e la sua eleganza e il suo talento al pianoforte
fanno il resto.
Lo sguardo di Doremus cerca sempre la soluzione meno
scontata e sonda i personaggi in modo semplice e funzionale.
Senza rifugiarsi
nel sensazionalismo forzato, non esagera mai con i toni, raggiungendo
un equilibrio su tutte le parti che solo in pochissimi casi danneggia
l’atmosfera del film, con delle soluzioni e delle scelte nel campo
della sceneggiatura abbastanza scontate.
Per essere un giovane
cineasta il talento e la mano ci sono, così come la capacità di
destreggiarsi all’interno della produzione, volendo a tutti i costi
comunicare una sua scelta di sentimenti da cui partire. Breathe Inn
non è mai ingenuo, non cede mai al happy end, ma soprattutto nel
climax, lascia un finale leggermente aperto che lascerà sicuramente
pensare.