Sei estranei si risvegliano in un campo di mais, disorientati ma bloccati. Hanno a disposizione solo pochi oggetti: una bussola, una bottiglia d'acqua, una pistola con un solo proiettile. Per riuscire a scappare dal campo non possono far altro che allearsi e cercare di capire qual è il mistero che li ha fatti arrivare e ora li trattiene lì.
Escape the Field rientra in quella
sotto categoria degli esperimenti ovvero di quelle persone che
conosciute o sconosciute si trovano a loro insaputa (ammesso che non
ci sia una spia all'interno che finge) in un luogo imprecisato dove
dovranno sopravvivere scappando o nascondendosi o risolvendo enigmi.
Il film di Moore è molto pasticciato, cerca di divincolarsi da
quanto già visto scegliendo solo una nuova location, il campo di
mais molto alto, ma per il resto invece rifugge in situazionismi
banali e prevedibili che non danno mai risalto al dramma o alle
scelte che faranno i protagonisti. Le facce scelte poi di certo non
aiutano e Theo Rossi a parte la nota serie SOA continuo a trovarlo
insopportabile ovunque venga messo e gli improbabili comprimari non
hanno verve e pathos per farsi apprezzare o risultare perlomeno
credibili. Senza stare a fare spoiler il finale ovvero il piano che
gli ha portati lì e il perchè è qualcosa di così insufficiente da
rendere questo film tra i peggiori del sotto genere