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mercoledì 11 luglio 2012

Fire of Conscience


Titolo: Fire of Conscience
Regia: Dante Lam
Anno: 2010
Paese: Cina
Giudizio: 3/5

Il capitano di polizia Manfred deve risolvere un brutale omicidio, scagionando nel contempo un suo collega accusato ingiustamente. Nelle indagini, scoperchia un calderone di corruzione che coinvolge la polizia di Hong Kong. Ad aiutarlo, ci sarà l'ispettore della Narcotici Kee.

Fire of Coscience è un film che parte benissimo. Ritmo e tecnica come spesso si vede in quasi tutti i film di Hong Kong (in particolare la collana Far East Film) . La prima parte della sceneggiatura poi è incredibilmente realistica e attuale trattando di giovani delinquenti organizzati che decidono di terrorizzare le forze dell’ordine con continui attentati.
I dialoghi sono approfonditi e quasi mai banali, gli attori sanno confrontarsi con dei personaggi mai monotoni e la suspance che si dirama lungo tutto il primo atto lascia ben sperare.
Poi il film sembra perdersi, preferendo una strada più convenzionale e stereotipata quasi come se dovesse accontentare un target famigliare ancorato al melodramma.
Ed è qui che il quinto film di Lam sbanda dai consueti binari del genere trasformandosi in un dramma amoroso con alcune scene davvero assurde (il salvataggio del bambino in mezzo alle fiamme solo per citare l’assurdo per antonomasia) piuttosto che la mancanza di sperimentazione e innovatività sulle lunghe scene d’azione e gli inseguimenti davvero mirabolanti oltre che la straordinaria varietà di omaggi e contro-tendenze a cui il filone action-poliziesco aderisce completamente quasi come se fosse una caratteristica innata del genere.
Dante Lam non merita presentazioni. Il suo cinema anche se non ai livelli di pochissimi vertici di questo cinema si è saputo ben piazzare in questi ultimi anni soprattutto dopo THE BEAST STALKER.
Però proprio per questo motivo ci si aspettava qualcosa di più spettacolare che purtroppo poco prima del terzo atto sembra svanire come per magia.