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lunedì 31 marzo 2014

Homefront

Titolo: Homefront
Regia: Gary Fleder
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La famiglia di un ex-agente della DEA si trasferisce in una piccola cittadina con la speranza di condurre una vita più tranquilla. Ma c'è un piccolo problema: la cittadina in questione è territorio di un narcotrafficante che si chiama Gator.

Di nuovo Jason Staham. "Lui"unico protagonista in qualsiasi cosa faccia o dica. Lui vero degno erede di Stallone che nella saga tamarra dei MERCENARI ha preso il testimone. Lo stesso Stallone che, tenetevi forte, ha scritto la sceneggiatura del film.
Staham ha qualcosa di singolarmente truzzo che in fondo piace, un pò per la sua disarmante imperturbabilità che non cambia mai, la mascella neppure e la voglia di picchiare i biolfchi nemmeno (anche quando non c'è ne bisogno, ma lui deve rimanere allenato).
Ora Statham sta di nuovo passando un momento felice. L'ultimo FAST AND FURIOUS e altre tamarrate totali che presto arrriveranno confermano la forza fisica e i suoi unici ruoli fisici.
C'è un bisogno only yankee nella voglia di non perdersi tutte le sue più acclamate stronzate.
In questo c'è Franco e la Rider che forse deve essere uscita di nuovo da poco di prigione visto com'è conciata. Il film è ovviamente tamarro e becero, presentato a Cannes(...), però a questo giro, in termini solo e soltanto di sceneggiatura, c'è un elemento in più a favore che seppur non lo salva, lo rende quantomeno non tutto telefonato dalla A alla Z con alcune sotto-storie bifolche quasi salvabili
Il solito uomo tutto di un pezzo che combatte da solo contro la società corrotta (praticamente tutti i film dell'attore, perchè non hanno regia a parte forse i due di CRANK) e che dimostrano che quando un eroe del passato crolla, bastano gli addominali per crearne un altro marchio di fabbrica.
Il produttore ha detto una frase bellissima: «Non riesco a pensare ad un gruppo di persone migliori per portare questo progetto sul grande schermo. La sceneggiatura di Sly è fantastica, Jason e James sono attori notevoli e Gary sa veramente come dirigere questi tipi di film. La produzione partirà alla fine di settembre a New Orleans.»
Comunque in fin dei conti di questa balordata non rimane impresso nulla.
E'comico però il fatto di come l'America mantenga una posizione sulla censura e sul politically-correct per cui il film viene vietato ai minori di 18 anni negli Stati Uniti d'America per la presenza di forte violenza, linguaggio pervasivo, droga e breve sessualità a discapito di altri film costellati di questa ingenua pornografia che invece viene veicolata quasi con costrizione soprattutto quanto ha il marchio della Disney.