Titolo: Debito di sangue
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2002
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Dopo aver subito un trapianto di cuore, l'agente federale
Terry McCaleb decide di ritirarsi dall'FBI e di andare a vivere sulla sua barca
nel porto di Los Angeles. I suoi piani vengono però sconvolti dalla sorella
della donatrice del suo nuovo cuore che gli chiede di investigare sulla
misteriosa morte di quest'ultima. Contravvenendo ai consigli del medico e con
l'aiuto di uno zelante vicino di casa accetta l'incarico. Tutti gli indizi
sembrano condurre le indagini verso 'The Code Killer', un serial killer a cui
Terry ha dato a lungo la caccia.
L’eroe fragile possiede un cuore. Su questa breve
log-line si potrebbe partire per parlare del film di Eastwood. Staccandosi di
netto da alcune prese di posizione di altri suoi film o anche solo disegnando
un personaggio per certi versi meno duro ma più umano compie un importante
passo avanti.
Se poi contiamo che senza essere un film originalissimo,
nel senso che come dramma poliziesco e come thriller è perfettamente in linea
con gli standard, non aggiunge nulla di nuovo, crea invece quella mistura di
sentimenti e dolorose riflessioni che non sembrano far parte del repertorio del
noto regista e attore.
Ritorna a filmare la sua California anticonvenzionale,
analizzando spesso, come il suo cinema dimostra, quegli scorci e quegli squarci
che sembrano interessare solo uno sguardo potenzialmente critico e
inossidabile.
Il limite poi della storia diventa funzionale in un
finale davvero niente male.