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giovedì 17 marzo 2011

Papessa

Titolo: Papessa
Regia: Sonke Wortmann
Anno: 2009
Paese: Germania/Gran Bretagna/Italia /Spagna
Giudizio: 4/5

Una giovane monaca inglese, Johanna von Ingelheim decide di travestirsi da uomo, prendere l’ identità del fratello Giovanni Angelico, morto in guerra, e poter liberamente studiare. La giovane nelle sembianze di Giovanni Angelico va a Roma dove riesce a diventare medico personale e consigliere di Papa Leone IV. Dopo la morte per avvelenamento del Papa, Johanna verrà eletta come nuovo Pontefice ma verrà scoperta durante una processione...

Pur non sapendo se realmente si tratti di leggende o altro, bisogna valutare quindi il film sulle tesi che cercano di essere dimostrate da Wortmann(regista famoso in patria) partendo dal libro di Donna Woolfolk Cross. La papessa può dirsi un film parzialmente riuscito per dei limiti che cercano da un lato di essere eccessivamente funzionali alla propedeutica cinematografica(il finale di lei e lui senza starvi a svelare altri particolari) oppure alcuni momenti eccessivamente sintetici nella narrazione(il successo di Giovanna a Roma) così come altri epidosi(il bacio tra lui e lei che è naturale che venga visto da un terzo incomodo) anche se nel totale può comunque dirsi un film riuscito pur non avendo visto il film di Anderson del'72 e capire se le tesi allora dimostrate si rispecchiano in quest'ultima trasposizione.
In più la voce off che se da un lato cerca di striminzire le pagine del romanzo dall'altro racconta i sentimenti di lei come succedeva per un altro film PROFUMO.
Sicuramente è ottimo nel descrivere i soprusi e il concetto di inferiorità attribuite alla donna che San Paolo come citano nel film dimostrava come tesi e che venivano quindi avvalorate dal clero.
Lei dal canto suo rappresenta quel coraggio che al tempo mancava per opporsi con la ragione alla stupidità dettata dalla chiesa cattolica. Aescuplapius con Platone apre le porte della mente a Johanna.
Il reparto tecnico è buono, i costumi e le location sono verosimili e aumentano il pathos in alcune scene in cui sembra quasi di vedere Giovanna D'Arco e non Johanna. Gli attori sono convincenti in cui va menzionato particolarmente Boorman nel ruolo di Papa Leone IV.
Nel finale un concetto che se anche non trova tesi che la valorizzino a livello storico, infatti ancora non è dimostrata, lancia comunque il suo messaggio e dimostra come una papessa sicuramente sarebbe meglio di un papa boy.