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lunedì 24 marzo 2025

Broken Rage


Titolo: Broken Rage
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 2024
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Un sicario infallibile si siede al tavolino di un bar per ricevere un nuovo incarico. Un assassinio dopo l'altro, eliminando gangster e yakuza e lavorando sempre come lupo solitario. Finché un giorno ad aspettarlo nel suo bar preferito c'è la polizia di Tokyo, decisa ad incastrarlo per arrivare tramite lui ad arrestare un potente boss locale. Il sicario dovrà quindi infiltrare l'organizzazione mafiosa sotto copertura, ovviamente a rischio della vita.
 
Kitano vanta una filmografia davvero impressionante. Ha quasi sempre parlato di yakuza analizzandola, colpendola, mostrando ogni aspetto sotto aspetti e approcci diversi. In questo caso un divertissement se così possiamo chiamarlo. Perchè Beat Takeshi crea un mediometraggio che è una metafora sul non sense della mafia giapponese senza mai banalizzare ma creando una suggestione comica e parossistica di come possono manifestarsi alcune situazioni. C'è ironia, violenza, chat dei social che compaiono sullo schermo come a definire quello che stiamo vedendo. Ci sono poliziotti fuori dal comune, delle macchiette quasi grottesche e poi lui, il nostro attore, regista e sceneggiatore con la sua maschera comica e piena di contraddizioni

martedì 19 novembre 2024

Autosufficienza


Titolo: Autosufficienza
Regia: Jake Johnson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

La vita di un uomo di mezza età diventa una lotta per la sopravvivenza quando potrebbe vincere un milione di dollari sfuggendo ad alcuni assassini per 30 giorni in un reality del dark web.
 
Autosufficienza segna l'esordio alla regia per Jake Johnson, regista, protagonista, produttore e quant'altro. Un comico che sta cercando il successo facendo molta difficoltà in un panorama mai così sovraffollato. Questo indie è davvero simpatico e apprezzabile. Una corsa contro il tempo anzi a non farsi prendere prima della fine della scommessa. Un protagonista Tommy che rappresenta perfettamente l'uomo medio americano con tutte le sue fisime mentali, le sue paranoie e i complottismi vari che lo caratterizzano. Un personaggio reale, vivo, insicuro e fragile che decide, non avendo nulla da perdere, di intraprendere questa gara che lo porterà a scoprire se stesso, l'amore e una galleria di personaggi assurdi quanto dolci e grotteschi. L'opera ha pochissime cadute di stile, fa ridere ma non per ciò che Tommy dice ma per quello che gli succede in maniera tragicomica senza arrivare ai fasti di Beau ma cercando comunque una sua formula più coerente con la realtà

giovedì 9 maggio 2024

Beau ha paura


Titolo: Beau ha paura
Regia: Ari Aster
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Il quarantanovenne Beau soffre di gravi disturbi mentali ed è ancora vergine perché convinto dalla madre che se raggiungesse l'orgasmo morirebbe - come accaduto (gli si dice) a suo padre nel momento in cui l'ha concepito. Vive nella paranoia e immagina la città intorno a lui come un inferno, in cui un serial killer si aggira nudo per le strade e i cadaveri vengono lasciati marcire in mezzo agli incroci. Dovrebbe partire per raggiungere la madre, ma in una sequela di atti mancati riesce a farsi rubare le chiavi di casa e il bagaglio, inoltre un incidente con uno psicofarmaco precipita ulteriormente la sua condizione psichica. Investito da un'auto, si risveglia a casa degli amorevoli Roger e Grace, ma non è che la prima tappa di un viaggio allucinante...
 
Beau ha paura è semplicemente perfetto, l'opera migliore e sicuramente la più matura di un regista che non ha bisogno di presentazioni. STRANGE THING ABOUT THE JOHNSON era quel corto perfetto che parlava di temi come omosessualità, pedofilia inversa e gerontofilia all'interno di una famiglia afroamericana e poi i notevoli HEREDITARY e MIDSOMMAR.
Ma questo terzo film ha la prima parte fino a che non inizia il viaggio di Beau, tra le più belle viste negli ultimi anni di cinema. Ho riso fino a star male per la precisa scelta dei tempi tragicomici.
Le disavventure e le situazioni improbabili in cui il protagonista si trova rasentano la perfezione tra idiozia, grottesco, totale non sense e molto altro ancora. Beau sembra il capro espiatorio perfetto di tutte le sfortune che possono capitare ad un essere umano. Il film poi diventa un lungo viaggio dell'eroe, un'odissea interna dove si vive in casa d'altri, si viene inseguiti, si hanno i ricordi d'infanzia su una nave legati al primo bacio, si passa in una comunità di hippy e molto altro ancora con un finale davvero drammatico e coinvolgente che sembra far incontrare Joyce e Kafka.

martedì 12 dicembre 2023

Migliore dei mondi


Titolo: Migliore dei mondi
Regia: Marcello Macchia
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Ennio Strano è un esperto informatico quasi cinquantenne che vive in funzione della tecnologia che lo circonda. Una sera, nella discoteca in cui suo fratello Alfredo distribuisce allegramente droghe ricreative, gli cade il cellulare ultimo modello: lo aiuta a recuperarlo Viola, una ragazza che "porta avanti uno stile slow" e tiene a distanza ogni device high-tech. Ma quando Viola si reca nel punto vendita di Ennio per farsi riparare un vecchio modem, l'uomo si ritrova in un mondo in cui la tecnologia si è fermata per decreto governativo al 1999, circondato da Nokia 3310, Pentium II, cabine telefoniche e negozi Blockbuster.
 
Possiamo definirlo il suo film più maturo ma non per questo il più bello che almeno per me rimane OMICIDIO ALL'ITALIANA. Con una storia già vista e in parte ingenua, Macchia parte bene strizzando l'occhio sui social, Tinder, relazioni fluide e la dipendenza dalla tecnologia casalinga. Immancabile che quando questo venga a mancare si finisce ridefinendosi cercando di lavorare sulla disintossicazione tecnologica ritrovando spirito e iniziativa. Con i migliori presupposti il film però non riesce mai a decollare diventando una macchietta perchè ad oggi la narrazione è macchinosa, Maccio non riesce a non distaccarsi dall'idea di scena come gag e slapstick che non sempre funziona. E poi la rivoluzione, questa sorta di casa hippie, il voler riprendersi in mano la vita facendo inutili discorsi ai giovani su come la tecnologia impronterà le loro vite è troppo moralistica e didascalica.

Viaggio leggendario


Titolo: Viaggio leggendario
Regia: Alessio Liguori
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

Erick e Dominick fanno quello che sempre fanno: stanno insieme, giocano e si divertono. Una sera invitano un gruppo di amiche di Dominick, e con una pioggia torrenziale che batte sulle finestre, decidono di guardare un film dell'orrore. Si addormentano tutte, tranne Erick, troppo impaurito per poter anche solo chiudere gli occhi. Il panico si impossessa di lui quando sente qualcuno che suona alla porta, e subito svegliata Dominick, i due decidono di andare a vedere: si tratta di un misterioso fattorino che gli consegna una console con dentro un gioco sconosciuto, gioco che appena avviato li trasporta nel mondo de "Il Viaggio Leggendario". Erick e Dominick si ritrovano così all'interno dell'universo di Leggendaria, suddiviso in tre regni, Camelot, Atlantide e Diamante, i cui sovrani sono tutti scomparsi forse per i piani del misterioso Consigliere. I due non fanno in tempo ad ambientarsi che subito vengono divisi dal Dottor Timoti, in malvagia combutta con il Dottor Giniu, che rapisce Erick e dà avvio alla quest per risolvere il gioco.
 
Liguori era partito bene ma ultimamente sta scadendo davvero dal banale al trash più totale. SHORTCUT era un bell esordio, BOAT nulla di che ma girato bene ma questa ultima opera, aspettando BLACK BITS, è davvero qualcosa di osceno oltre ogni immaginazione.
L'unica nota positiva poteva essere lla trama ma sembra uno di quei film che non guarderò mai ME CONTRO TE o simil puttanate che infestano la cinematografia italiana non essendo altro che film stupidi che non fanno riflettere su nulla, condizione che il cinema dovrebbe sempre mantenere e assolvere. Qui le gag non funzionano, è trash ma nel senso del nulla, non di cosa rappresenti nella sua importanza il trash. Leggo che è il primo film che vede protagonisti i "DinsiemE" Erick Parisi e Dominick Alaimo, ma dopo questo strazio non vogliamo più vedere gente di questa caratura.
Mi spiace molto che un regista che era partito bene si sia rovinato il curriculum con una porcheria simile. Speriamo torni alla carica..

domenica 19 novembre 2023

Doggy Style


Titolo: Doggy Style
Regia: Josh Greenbaum
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Reggie, minuscolo border terrier ingenuo e ottimista, è convinto di aver il miglior padrone del mondo, Doug, uno scansafatiche erotomane che in realtà lo odia perché all'origine della rottura con la fidanzata. Dopo innumerevoli e inutili tentativi di abbandonare Reggie portandolo il più lontano possibile da casa, Doug riesce infine a lasciare Reggie in una grande città e far perdere le sue tracce: per il cagnolino, ancora convinto di giocare con il suo padrone, è l'inizio della vita da randagio, ma anche del viaggio che lo riporterà al suo mondo, finalmente cambiato e deciso a vendicarsi. Con lui, a insegnargli una nuova vita all'insegna della libertà e del piacere, il folle Bug, un boston terrier logorroico e sboccato, e altri compagni di strada.

Doggy Style è una cazzatona col botto però mi ha molto divertito e non succedeva da tanto.
E' sboccato, trash, stupido, maleducato, volgare, bizzarro, esplicito e molto altro ancora ma d'altronde parla di cani e per questo può prendersi tutte le libertà che gli pare senza stare a seguire inutili dogmi del politicamente corretto. Parla di emarginati, di abbandono, ci sono tante riflessioni e i temi sociali vengono analizzati senza essere melensi ma buttandola spesso in risate e azzuffate.
Parlando di cani e di Reggie la cosa sicuramente riuscita meglio è il ribaltamento del punto di vista tra mondo animale e mondo umano, con tutti i pensieri che attanagliano un cane e che tendono sempre a giustificare il proprio padrone anche quando vengono abbandonati.

domenica 3 settembre 2023

Grande giorno


Titolo: Grande giorno
Regia: Massimo Venier
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Caterina ed Elio, lei figlia di Giovanni, lui figlio di Giacomo, si conoscono fin da bambini, si frequentano da una vita e sono in procinto di sposarsi. Giovanni e Giacomo lavorano insieme da decenni in un'azienda che fabbrica divani ma non potrebbero essere più diversi: il primo è entusiasta, esagerato e generoso, il secondo è preciso, pignolo e un po' taccagno. E se Giovanni è disposto a spendere una fortuna per il matrimonio della figlia, Giacomo si preoccupa di come rientrare da quelle spese faraoniche che condivide. Valentina e Lietta, le rispettive mogli, sopportano con pazienza gli eccessi dei mariti, e a Valentina tocca anche sobbarcarsi la nostalgia che Giovanni prova per l'ex consorte Margherita, fuggita anni prima in Norvegia dove ha vissuto da single indipendente. Quando al lago dove si stanno per celebrare le nozze di Elio e Caterina Margherita arriva con il suo nuovo compagno, Aldo, un uomo del sud carismatico e pasticcione, la tre giorni di festeggiamenti prende pieghe impreviste e talvolta tragicomiche.
 
Finalmente dopo alcune cadute di stile imbarazzanti, il trio comico che mi ha sempre fatto morir dal ridere a teatro riesce a funzionare nella settima arte. Senza stare a citare i precedenti film che sono stati, soprattutto gli ultimi, dei veri e grandi fallimenti a parte ODIO L'ESTATE. Questa storia seppur già vista innumerevoli volte, ha qualcosa di spontaneo, di piacevole, di comico, di tenero e romantico.
E' film per certi aspetti corale con tantissimi attori e attrici, con i soliti luoghi comuni legati al terrone e ai lombardi borghesi che fanno a gara per sfoggiare denaro senza lesinare però le tirchierie. E' un film che parla di amicizia, quasi un testamento del terzetto dove succedono disastri uno dopo l'altro in questa sontuosa magione nei giorni che precedono un matrimonio che fino all'ultimo viene messo in discussione dagli stessi sposi.

sabato 2 settembre 2023

Arrapaho


Titolo: Arrapaho
Regia: Ciro Ippolito
Anno: 1984
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Due capi tribù pellirosse, Arrapaho e Cavallo Pazzo, vivono nello stesso territorio e si contendono l'amore della bella Scella Pezzata.
 
Ciro Ippolito & gli Squallor. Un connubio scellerato che porta alla luce quello da molti definito come "il più brutto film italiano di tutti i tempi". Invece così non è..c'è ne fossero di film così anarchici e sboccati in confronto con i cinepanettoni.
Arrapaho è un metaforone ignorante e sboccato che riesce però a dire la sua e regalare intrattenimento e risate. Girato con due lire ha la forza di essere una parodia con tantissime trovate, alcune goliardiche, altre semplicemente grottesche e trash con dialoghi di un'ignoranza cosmica e alcuni doppi sensi molto infantili. Porta alla blasfemia ogni elemento e destruttura gli indiani d'America con una parodia per certi versi originale ma mai saggiamente sfruttata e troppo imbastita sulla scelleratezza di poco conto e gusto. E' un film che andava fatto? Assolutamente sì.

martedì 6 giugno 2023

Fumer Fait Tousser


Titolo: Fumer Fait Tousser
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2022
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

In un futuro imprecisato la Tobacco Force è una squadra di supereroi che affronta mostri da kaiju eiga a colpi di nicotina e catrame. Di fronte alla minaccia apocalittica di Lezardin, il capo della squadra ritiene che serva un momento di raccoglimento per ritrovare lo spirito di gruppo necessario. Durante la temporanea vacanza, gli eroi cominciano a raccontarsi storie spaventose.
 
Ormai non so più trovare le parole per questo regista. Da quando vidi il suo primo film al TFF rimasi sorpreso intuendo che questo qui arrivando come dj dalla musica aveva delle idee e gli piaceva sperimentarsi con la settima arte analizzando il politicamente scorretto e il grottesco.
Dopo essersi intrufolato in ogni tipo di genere, Dupieux compie un salto ancora più in là dissacrando super eroi, mostri, pupazzi a forma di topo che sbavano un liquido verdastro e attorniati da modelle e storie in un modello alla Boccaccio molto più sporco e ruvido dotato di un non sense incredibile come la storia del ragazzo che finisce triturato dal macchinario e dove la zia decide di conservarne le labbra che continuano a parlare in una pozza piena di sangue. Dupieux stupisce ancora una volta per la sua scioltezza dove nel suo mondo tutto sembra muoversi con molta tranquillità che siano matti, mostri, esseri inanimati, poliziotti corrotti, ladri incapaci, killer anomali, personaggi folli o animali.
La ludica ingenuità e superficialità dell'autore riesce a bilanciare molto bene la materia visiva senza mai darle rimandi troppo seri ma conservando toni da commedia in uno spassoso gioco contro il politicamente corretto

Idiocracy


Titolo: Idiocracy
Regia: Mike Judge
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Joe Bowers è un militare che fa il suo dovere senza infamia e senza lode in attesa della pensione. Non sa che l'Esercito statunitense ha messo gli occhi su di lui perché, proprio in quanto perfetto rappresentante dell'uomo medio americano, può essere l'individuo giusto. Per cosa? Per un esperimento di criogenetica. Verrà ibernato (e insieme a lui, ma in un altro contenitore, una prostituta desiderosa di sfuggire al proprio protettore) e riportato in vita a tempo debito. Peccato che la realtà non rispetti i piani e che il degrado a cui gli States vanno incontro faccia sì che i due si risveglino nel 2505
 
Mike Judge come Trey Parker, Matt Stone e altri sono tra i più temuti dalle major o come in questo caso dalla Fox, perchè pur avendo idee geniali e controcorrenti e politicamente scorrette ragionano assimilando un mondo fatto in lsd come i padri di South Park hanno fatto agli Oscar.
Un mondo che più andiamo avanti e più sarà popolato da stupidi. Dove vince l'amoralità, la legge del più forte, dove un linguaggio appropriato viene definito da frocio e stanato sul nascere, dove si vive di schermi enormi, cibo spazzatura e immondizia. Idiocracy è un inferno apocalittico molto meno irreale di quello che si possa pensare. Basta solamente l'incipit nei primi due minuti per scandire e sottolineare le peculiarità di una società entropica e sempre più dipendente dalle sciocchezze, dove la trasmissione con più successo è un real dove uomini vengono presi a calci nelle palle e dove il presidente è un muscoloso attore porno di colore.
Satira, commedia del futuro, scifi (esperimenti criogenici) e toni post apocalittici se si pensa che tutto ormai è sommerso e sguazza nell'immondizia. Ci sono conseguenze inattese ed effetti nefasti che fanno riflettere come la coppia intelligente e ben istruita che decide di non avere figli mentre un’altra coppia, con una qualità di vita inferiore, decide di mettere al mondo un figlio dietro l’altro, decretando così il futuro genetico del paese. Insomma in questa commedia satirica e grottesca gli elementi per far riflettere e divertire non mancano di certo..

domenica 20 novembre 2022

Estate di Kikujiro


Titolo: Estate di Kikujiro
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 1999
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Orfano di padre, il piccolo Masao, otto anni, decide di andare a cercare la madre mai vista. La vicina di casa, preoccupata per lui, lo fa accompagnare da un amico, Kikujiro, che si rivela molto più irresponsabile: lo porta a giocare alle corse dilapidandone i risparmi.
 
L'estate di Kikujiro è un road movie, un film poetico e ammirevole per come un autore come Kitano, immenso come sempre, riesca a trovare armonia e dolcezza quando parla di yakuza come quando tratta drammi umani e sociali come questo poetico film o SONATINE, HANA BI e DOLLS.
In questo caso la solitudine che in altri casi riguardava gli adulti qui prende di mira un bambino alla fine della scuola, la vita monotona con la nonna e tutti i suoi appuntamenti che con l'arrivo dell'estate terminano lasciandolo a fare i conti con se stesso dal momento che tutti gli amici che hanno una famiglia vanno in vacanza, tutti tranne lui.
E' così gli viene affidato quasi per scherzo della sorte un boss yakuza ormai sulla via del tramonto, povero in canna, costretto a farsi dare ordini da una donna e messo in una condizione che non lo vede di certo la persona più indicata a prendersi cura di un bambino.
E' così si lavora sugli opposti con la tipica ironia che contraddistingue l'autore pure in momenti disarmanti come la scena con il pedofilo, le slapstick al campeggio con lo strano incontro di personaggi lunari usciti dal teatro kabuki (tra i momenti più alti del film) oppure le scommesse sui cavalli o le scene nell'albergo. Kitano non sceglie mai momenti mielosi o scene patetiche per trovare consensi ma punta sull'umiltà di mezzi toccati con grazia, su un rapporto complesso tra due anime opposte per visioni d'intenti e per come vengono esaminati i valori di ognuno.

Beavis and Butt Head-Alla conquista dell'universo


Titolo: Beavis and Butt Head-Alla conquista dell'universo
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La saga inizia quando Beavis e Butt-Head finiscono in un campo spaziale grazie alla "condanna creativa" di un giudice del tribunale minorile nel 1998. Dopo aver rovinato una missione, vengono abbandonati nello spazio e finiscono per attraversare un buco nero e riemergere sulla Terra nel 2022, solo per scoprire un mondo molto diverso e scoprirsi considerati "Buttholes of Interest" dall'NSA, dal governatore del Texas e da una versione altamente intelligente di loro stessi proveniente da un universo parallelo. Inoltre, arrivano quasi sul punto di perdere la verginità, ma poi non succede.

Nel '96 i due beniamini della contro tendenza e volgarità lanciata da MTV erano alla conquista dell'America sobbarcandosi un viaggio per riprendersi un televisore rubato in mezzo a mille peripezie. Qui da una mostra di scienze in cui per errore vengono scelti come predestinati per una missione spaziale, l'incidente scatenanante non sarà che il pretesto per renderli dei ricercati a livello nazionale e metterli in contatto con altre dimensioni e i loro sosia nel multi universo.
Senza dubbio questo breve lungo funziona per la sua brevitas, perchè le gag per quanto idiote fanno farte del loro modo di fare comicità come per tante serie animate. Cordolio torna all'apice diventando il leader di una sommossa in un carcere dopo essersi calato una busta di meta anfetamine e poi per la strana coppia arriva addirittura la spaccatura per poi ritrovarsi non potendo fare a meno l'uno dell'altro. Simpatico e con un'ottimo stile d'animazione rispetto ai precedenti lavori.

martedì 12 aprile 2022

Peacemaker


Titolo: Peacemaker
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Ancora una volta il talento di James Gunn si fa sentire e ancora una volta l'autore e alle prese con un supereroe in un prequel del suo ultimo divertentissimo film.
SUICIDE SQUAD sequel infatti era riuscito nel difficile compito di offrire un paio d’ore di spettacolo divertente, splatter, caciarone, violento, grottesco, deliziosamente imbecille, con poco o nessun collegamento al film precedente ripudiato dalla DC.
Quello che si capiva, però, era che John Cena con il suo personaggio davvero contorto per quanto fosse stupido fino al midollo, era effettivamente riuscito a imprimere un carisma tutto particolare e una fisicità molto riconoscibile a un personaggio che aveva qualcosa più degli altri, in termini di capacità di divertire e finire in situazioni assurde.
Un protagonista che poteva effettivamente avere uno show a sé dedicato, a patto di dargli una maggiore profondità e respiro, mettendogli in bocca frasi senza senso e dialoghi a volte così stupidi prima di scene truculente o in scelte di tempi sbagliatissimi.
Una trama a metà fra l’action e la spy story, parlando di complotti, governo corrotto, alieni, invasioni, nazisti, supremazia ariana.
Con un padre nazista anche lui con dei segreti nascosti e in grado di tirare fuori un costume pericolosissimo, l'uccisione involontaria del fratello da parte dello stesso Cristopher da piccolo,
la scena quasi nel finale dove insulta la Justice League (si intravedono solo Momoa e Miller).
Non c’è un solo personaggio, nemmeno quelli teoricamente più rigidi e tutti d’un pezzo, che non si porti dietro una qualche quota di idiozia, o qualche buffa fragilità, o una vera e propria follia psichiatrica che lo porta, nel momento in cui è messo in relazione con gli altri, a costruire scene dal sapore surreale in cui ci si dimentica di stare seguendo una storia teoricamente action, per divertirsi con il semplice accumulo di stupidità. Bisogna anche dire che a volte proprio gli stessi dialoghi diventano pretestuosi, goffi e sciatti, allungando il brodo in scene in cui mancava il minutaggio.
I personaggi variano molto, se alcuni riescono ad essere caratterizzati molto bene come Adrian Chase, Auggie Smith, Judomaster ed Emilia altri come Leota Adebayo sono dei clamorosi flop.

venerdì 4 febbraio 2022

Mandibules


Titolo: Mandibules
Regia: Quentin Dupieux
Anno: 2021
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Jean-Gab e Manu, due perfetti idioti sulla quarantina, fannulloni e perdigiorno, vivono di espedienti. Una mattina trovano nel bagagliaio di un’auto rubata una mosca gigantesca, delle dimensioni di un cane di media taglia. Decidono di provare ad ammaestrarla e insegnarle a rubare cibo e altri beni primari per conto loro, così da poter stare al mondo senza faticare e continuare a non fare niente nella vita.
 
Quentin Dupieux aka Mr Oizo è una scheggia impazzita come l'artista poliedrico che dimostra di essere ancora una volta. Prima con la musica ma poi soprattutto con il cinema. Opere fresche, divertenti, demenziali, surreali, grottesche, goliardiche dove il non sense predomina lasciando disorientati e dove ora più che mai c'è bisogno del suo cinema.
Finora non ha sbagliato nulla. RUBBER, WRONG, WRONG COPS, REALITE, STEAK, AU POSTE, DAIM e ora Mandibules. Mosche giganti, cani divorati, scambio di persone, vagabondaggio e cazzeggio, queste sono le componenti della sua ultima pellicola.
L'aspetto squisito e sempre di più gestito alla grande dall'autore e la freschezza di prendere un soggetto molto lineare e farlo deragliare oltre le aspettative condendolo con anormalità e paradossi continui in cui succedono cose inverosimili nella più totale indifferenza di chi vi assiste e dove nessun personaggio sembra prendersi mai sul serio. Mandibules è un film manifesto della stupidità e dell'amicizia dove l'artista francese continua la sua iperbole cinematografica passando dal recente horror ad una commedia divertentissima dove entrati nel suo mondo si rimarrò piacevolmente sorpresi.




domenica 23 gennaio 2022

Goodbye 20th Century


Titolo: Goodbye 20th Century
Regia: Darko Mitrevski, Aleksandar Popovski
Anno: 1998
Paese: Macedonia
Giudizio: 4/5

Arrivederci, 20 ° secolo! si aprirà nel 2019, dove la guerra ha lasciato il mondo sterile e devastato. Kuzman è stato condannato a morte per blasfemia (il superstizioso del suo popolo crede che le sue esplosioni verbali possano aver portato una malattia alla comunità), ma in qualche modo sopravvive alla sua esecuzione e ha una serie di strane avventure e scappatelle sessuali. Nel frattempo, nel 1999, la gente celebra il capodanno come un gentiluomo abbattuto in abito di Babbo Natale che partecipa a un funerale che degenera in violenza.
 
Film macedoni ne abbiamo? Il duo di registi crea un'opera complessa e ambiziosa.
Un film storico-politico, socio-culturale, socio-economico, una esegesi matura e al contempo folle ed esplosiva in grado di incrinare e di rinarrare le sorti di un paese ad opera di un Cristo interpretato dal sosia macedone di Jude Law. Un film stratificato, una galleria di momenti e di metafore e allegorie della società. Dal consumismo, alla famiglia, alla religione come portatore di un valore specifico mantenendo sempre un certo clima grottesco, un'atmosfera ironica ma anche drammatica e violenta. Maturo quanto fracassone, ingenuo quanto complesso. E' un film che sembra voglia essere un manifesto politico con toni alla Monty Pyhton che incontrano Kusturica ma con un voler ritrasformare alcune figure iconiche come appunto questa sorta di Cristo/Kuzman immortale, un Babbo Natale ormai messo in sordina, un Profeta deriso dalla massa e una brutta copia del Joker. Tutti personaggi emblematici ma spogliati della loro spettacolarità per renderli più che mai umani e soprattutto soli, costretti a vagare senza una metà vera e propria trovandosi in situazioni quanto mai assurde come tutto il teatrino legato al funerale.
Bizzarro e brillante, un film per pochi di chi sa apprezzare il cinema d'autore e un certo tipo di umorismo e slapstick. Un film che dalla sua cerca di essere simbolico come può, riuscendoci in diverse scene molto significative.

martedì 28 dicembre 2021

Risveglio della forza dopo il riposino


Titolo: Risveglio della forza dopo il riposino
Regia: David Silvermann
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

In un asilo lontano lontano… ma sempre a Springfield, Maggie si avventura nella ricerca epica del suo ciuccio rubato. In questo originale corto che celebra la galassia di Star Wars, questa avventura la porta faccia a faccia con giovani Padawan, Signori dei Sith, noti droidi, truppe ribelli e una battaglia finale contro il lato oscuro
 
Un altro splendido omaggio di questo trio di cortometraggi che uniscono il mondo dei Simpson e della Disney, in questo caso in particolar modo Star Wars. Maggie per riprendere il ciuccio rubato in tre minuti di girato passerà una galleria di situazioni dove non mancherà il combattimento epico, le svariate citazioni e gli easter eggs con una simpatica cornice di immagini tra cui il matrimonio tra Selma e Chewbecca



venerdì 9 luglio 2021

Benny loves you


Titolo: Benny loves you
Regia: Karl Holt
Anno: 2019
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

A seguito della morte accidentale dei genitori, Jack deve vendere la casa di famiglia e iniziare una nuova vita. Mentre si libera dei vecchi cimeli di famiglia, Jack butta via anche il suo amato peluche d'infanzia, Benny. Una mossa che si rivela letale perché Benny prenderà vita con un solo obiettivo: proteggere Jack e la loro amicizia ad ogni costo!
 
Ultimamente sul sottogenere horror dei dolls movie viene sempre in mente la saga di Don Mancini.
Holt è inglese e condisce al meglio con humor nero una commedia splatter molto ironica e in grado di inserire alcuni elementi interessanti e molto esilaranti come la parentesi iniziale con una bambina odiosa che disprezza il pupazzo che si vendicherà e la morte tragica e grottesca dei genitori di Jack.
Un giovane adulto che si ritroverà a dover trovare un suo posto nel mondo, una complicità con un pupazzo crudelissimo e una girandola di situazioni goliardiche dove Jack acquisterà carattere smettendo di essere quel nerd mammone, capro espiatorio di un'azienda in cui tutti si prendono gioco di lui.
Ancora una volta grazie alla Midnight Prime Video abbiamo il primo pupazzo molto stile Muppets per niente accattivante nell'estetica, anzi molto pacioccone, cambiando così un modus operandi che da sempre mostrava bambole o bambolotti particolarmente inquietanti. Jack dopo la morte dei genitori trasforma la casa in un museo di cultura nerd fin nel midollo, come suggerisce una ragazza che dopo aver visto tutti gli accessori gli lancia la profetica domanda "vivi ancora con i genitori" e via dicendo in una trottola di scene con un buon ritmo e sempre bilanciate tra slasher (come la scena in cui Benny massacra tutti i colleghi di Jack) e trovate grottesche e ironiche.
Perde parecchio nell'ultimo atto dovendo aderire ad un plot narrativo abbastanza scontato ma vince già solo per quel primo atto così ghiotto di scene madri.

giovedì 15 aprile 2021

Psycho Goreman


Titolo: Psycho Goreman
Regia: Steven Kostanski
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Mentre stanno giocando nel giardino di casa, Mimi e suo fratello Luke scoprono un sarcofago interrato e accidentalmente tolgono il sigillo che lo stava tenendo chiuso, liberando una terribile creatura aliena. I due ragazzini sono però fortunati, in quanto Mimi conserva la strana gemma, che le permette di tenere a bada il brutale e iracondo signore della guerra, il cui unico scopo è distruggere l’universo.
 
Psycho Goreman è il tipico film da festival, un concentrato di idee divertenti e un ritmo esagerato. Un film fortemente di genere in grado di mischiare ogni efferatezza in un cocktail micidiale e darlo da bere ad una coppia di fratellini solo all'apparenza innocenti.
Si spinge in ogni meridiano dell'universo, chiama in causa pianeti, anziani stellari, battaglie epiche di ogni forma e genere, creature mostruose, gemme e tutto quanto possa essere utile per creare un plot narrativo di forte impatto e renderlo più weird e trash possibile. In tutto questo pur non godendo di un budget micidiale, Goreman è la parodia perfetta in chiave sci-fi di un TOXIC AVENGER della Troma mischiato con alcuni omaggi della serie B degli anni '80 e '90 sotto lsd.
Il risultato è meglio di quanto si potesse immaginare abbandonando ovviamente ogni minimo ricorso alla normalità e sdoganando del tutto in nonsense un film inclassificabile, incasinato volutamente, libero di fare ciò che vuole e incredibilmente autoriale e non per ultima scelta formidabilmente in chiave barkeriana con quel suo gusto (già dimostrato con Void) di amare la carne e il sangue. Combattimenti, massacri splatter, brani musicali improvvisati da una band alternativa, trasformazioni in cose non meglio definite, in tutto questo il film riesce nel suo addirittura a creare un bel rapporto tra genitori e figli, contemporaneo quanto assurdo, ma in fondo con tanta verità sottesa.
L'artigianato poi della confezione e dei mostri nonchè delle scene di distruzione e tortura sono genuine e coloratissime, sboccate ma anche molto divertenti.
Un film che mi ha ricordato Turbo Kid sotto Md, un film fresco, pieno di ritmo, delizioso quanto un concentrato di sangue nero dell'universo.

mercoledì 24 marzo 2021

Principe cerca figlio

 

Titolo: Principe cerca figlio
Regia: Craig Brewer
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Dopo che suo figlio è fuggito a New York, Akeem è costretto a partire dal continente africano e fare ritorno nel Queens, il quartiere della Grande Mela dove tutto ebbe inizio, per rintracciare e riportare a casa il giovane principe ereditario.

Ci sono quei sequel che regolarmente devastano ogni cosa riuscita bene del predecessore. Ultimamente la lista è sempre più lunga e questo film della terza età lascia davvero basiti per quanto non abbia nessun tipo di senso e soprattutto manca due appuntamenti fondamentali: la quasi e totale assenza di ironia per lasciare spazio a battute sul sesso di indubbio gusto e Eddie Murphy che non è più Eddie Murphy ormai completamente assente quando in passato era proprio lui a portarsi sulle spalle l’intero film. Un altro fattore determinante è la regia che nel precedente capitolo aveva niente poco di meno che John Landis capace di trasformare una scialba commedia in un film ironico e incredibilmente divertente.
Zamunda sembra una Wakanda ancora più brutta dove un generale come Izzi interpretato anzi scimmiottato da Wesley Snipes dovrebbe essere il vero cattivo facendo invece un pasticcio inguardabile.
Tutto è fuori posto, trent’anni non sembrano aver beneficiato soprattutto negli intenti lasciando solo perplessità, lacune, scene inguardabili, un montaggio tremendo e delle recitazioni pessime.


giovedì 3 dicembre 2020

Bomber


Titolo: Bomber
Regia: Michele Lupo
Anno: 1982
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Ex-pugile, ora marinaio, Bomber mette gli occhi su un potenziale giovane talento del guantone e lo affida alle cure di un manager che organizza il primo incontro. Quando Bomber, però, scopre che l’incontro è truccato…

Insieme a Bulldozer uno dei miei cult di Spencer & soci, qui con l'aggiunta di un Jerry Calà completamente sopra le righe, spassoso nel suo riprendere le sue solite battute con quelle macchiette e posture che da sempre lo hanno reso un personaggio mediocre.
L'ultimo film di Lupo simpatizza di nuovo per i perdenti, gli anti eroi che cercano di spodestare i corrotti infilando una gag dopo l'altra, combattimenti a profusione, personaggi tutti apprezzabili nel loro essere in fondo delle parodie umane, dove attori italiani e stranieri si mescolano con un risultato funzionale immettendo a parte le ottime musiche degli Oliver Onions, simpatia e affetto per questi proletari che cercano la loro piccola rivalsa. Buoni sentimenti, onesta e umiltà in un film che non prendendosi mai sul serio, intrattiene con gusto e ritmo, indovina diverse scene rendendole apprezzabili, creando un girotondo di genuina semplicità e affetto riuscendo ad essere comico ma allo stesso tempo onesto e istruttivo.