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sabato 8 giugno 2019

Corvo


Titolo: Corvo
Regia: Alex Proyas
Anno: 1994
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Alla vigilia di Halloween, il musicista dark Eric Draven è brutalmente assassinato con la sua fidanzata da una banda di drogati. Esattamente un anno dopo Eric risorge, pallido, nero vestito e accompagnato da un misterioso corvo. Immortale, dà la caccia agli assassini e al loro capo, Dollar, ma questi, grazie all'amante, esperta di occultismo, lo mette in difficoltà.

Ci sono dei film che rimarranno maledetti per sempre..
Il corvo diretto dal mestierante Alex Proyas è certamente uno di questi. Brandon Lee ucciso sul set fu una tragedia che non venne dimenticata facilmente, come d'altronde era il destino ineluttabile e drammatico dei membri della famiglia Lee.
Un revenge movie dove il nostro eroe decide di andare contro gli assassini della sua fidanzata facendo pulizia e agendo come una sorta di eroe solitario e tenebroso.
Il fascino dell'attore, i dialoghi tagliati con l'accetta ("non può piovere per sempre"), la scenografia scura che anticipava le belle atmosfere di DARK CITY, attori tutti in parte e alcuni combattimenti resi epici proprio dalla disperazione che portava Eric a seguire la sua sete di vendetta, hanno fatto sì che l'opera venne accolta dai fan del genere come una piccola pietra miliare.
Quando uscì al cinema avevo 12 anni e fu un evento che segnò diversi adolescenti della mia generazione.
Un film americano come in quegli anni ne uscivano a bizzeffe, dotato dalla sua di un concentrato di rabbia, tristezza e malinconia che sembrava il manifesto del disagio dei giovani adolescenti di allora (impossibile non empatizzare con Eric). Il corvo aveva tutti quei diktat della filosofia dark e politica di un autore molto sfortunato che dopo aver diretto un paio di buoni film, tra cui questo, è diventato un mestierante al soldo delle major dirigendo per lo più immondizia.
Il trucco nero di Eric e il costume, i suoi pianti , le sue lacrime, la pioggia insistente, la tortura e il sangue, lo stupro collettivo, di certo Proyas ha cercato di mantenere il più possibile le atmosfere del fumetto in tre puntate ideato e realizzato da James O'Barr. Grazie poi ad una sound track da urlo, il film anche nelle sue ripetizioni e in un finale telefonato, è diventato un cult incredibile soprattutto per la morte tragica del suo eroe.