Titolo: Polaroid
Regia: Lars Klevberg
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Nella cittadina di Locust Harbor, Bird
Fitcher è una studentessa liceale un po' complessata, con ancora le
scorie di un grave trauma infantile. Appassionata di fotografia,
riceve in regalo dall'amico Tyler una vecchia macchina fotografica
Polaroid, che fa le foto a sviluppo istantaneo. Bird è entusiasta
del regalo e per provare la macchina scatta una foto di Tyler. La
sera, andando a una festa in costume, Bird nota che nella foto che ha
scattato all'amico c'è qualcosa di strano.
Timida e rinunciataria, alla festa Bird se ne sta come sempre in disparte. A sorpresa, però, Connor, il ragazzo che le piace, le si avvicina e si dimostra amichevole. Bird scatta una polaroid a lui e ad altri amici. Ma l'arrivo della polizia getta un'ombra sulla festa: lo sceriffo Pembroke convoca Bird per comunicare che Tyler è stato trovato morto. Anche nella foto presa alla festa sembra esserci qualcosa di strano: un'ombra minacciosa. Bird comincia a capire che nella Polaroid alberga qualcosa di micidiale. Chi viene fotografato è destinato a una sorte orribile e per salvarsi Bird e i suoi amici fotografati dovranno cercare di capire da chi difendersi e come.
Timida e rinunciataria, alla festa Bird se ne sta come sempre in disparte. A sorpresa, però, Connor, il ragazzo che le piace, le si avvicina e si dimostra amichevole. Bird scatta una polaroid a lui e ad altri amici. Ma l'arrivo della polizia getta un'ombra sulla festa: lo sceriffo Pembroke convoca Bird per comunicare che Tyler è stato trovato morto. Anche nella foto presa alla festa sembra esserci qualcosa di strano: un'ombra minacciosa. Bird comincia a capire che nella Polaroid alberga qualcosa di micidiale. Chi viene fotografato è destinato a una sorte orribile e per salvarsi Bird e i suoi amici fotografati dovranno cercare di capire da chi difendersi e come.
Polaroid è il tipico horror teen
virato sule maledizioni e i fantasmi destinato ad ammorbare il
pubblico horror nel periodo estivo.
Inventiva pari a zero. Sembra quel
videogioco orientale del passato, Project Zero, dove nella foto
compariva questa presenza destinata ovviamente a uccidere il
malaugurato soggetto o i soggetti quando la foto non è singola ma di
gruppo. Dalla maledizione non si può scappare, c'è una macchina
fotografica maledetta e la solita tiritera andando a cercare di
scoprire la biografia della presenza maledetta per poter placare la
sua ira.
Pur essendo l'horror un genere a grande
latitudine, non è solo la macchina fotografica posseduta a non
funzionare (negli anni ci siamo adattati a tutto) ma il ritmo che a
parte l'incidente scatenante che balza fin dalla prima inquadratura
senza perdere troppo tempo ma arrivando subito al punto, sembra
soporifero per tutto il tempo con una recitazione di giovani attori
incompetenti che non aiuta a rendere l'atmosfera reale e
coinvolgente.
La c.g del mostro finale è davvero
tremenda per quanto risulti infima per qualità e per mancanza totale
di idee e originalità.