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martedì 15 novembre 2016

Katalin Varga

Titolo: Katalin Varga
Regia: Peter Strickland
Anno: 2009
Paese: Romania
Giudizio: 3/5

Katalin Varga è costretta ad abbandonare il villaggio in cui vive. Il marito ha da poco appreso che Dobrán, il figlio adolescente che credeva suo, è frutto di uno stupro di cui la moglie non aveva mai avuto il coraggio di parlargli. Ora Katalin parte con Dobrán su un carretto trainato da un cavallo. Al figlio ha detto che si stanno recando dalla nonna che è ammalata. In realtà la donna ha una meta precisa: vuole saldare i conti con quell'episodio atroce.

Ancora Strickland, in questo caso con un film controverso, scomodo e doloroso, come parte della sua finora interessantissima filmografia. A questo giro però non siamo ne in Inghilterra ne in Italia ma il regista britannico di origini greche sceglie la Transilvania ungherese, a due passi dalla Romania per questo revenge-movie classico e che strizza l'occhio al cinema muto e ai grandi autori del passato. Sembra quasi di vedere un quadro e la natura (ostile e confortevole) diventa di nuovo uno dei simboli che il regista sfrutta al massimo (in questo caso come testimone dello stupro della protagonista all'interno del bosco che come un incubo ritorna in più flash all'interno del film) in un'opera tutta legata all'atmosfera di attesa, al cercare di comprendere la psiche di Katalin sempre più compromessa e legata ad un'altra sotto-storia drammatica che prende piega e porta ad un finale pesantissimo.
L'attrice rumena Hilda Péter riesce a dare naturalezza e spessore ad un personaggio scomodo e difficile. E cosa fai infine quando scopri il tuo carnefice. Cosa fai quando incontri l'orrore nell'orrore ovvero la scelta che sembra condizionarti la vita ma che sai ti porterà in un oblio ancora maggiore.
Quando Katalin incontra lo zingaro lui le dice "Sai, il fatto che io non sia mai stato punito è di per se stesso una punizione". Allora tutto il peso legato ai sensi di colpa in questo sconosciutissimo film del regista, diventa un fatto sociale a cui dare risalto e strutturarlo con una realisticità impressionante.