Titolo: In Fabric
Regia: Peter Strickland
Anno: 2018
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5
Un'ondata di disgrazie affligge i
clienti di un grande magazzino che, durante il periodo di vendite
invernali, entrano in contatto con un abito maledetto. Passando da
una persona all'altra, il vestito porterà con sé devastanti
conseguenze...
Strickland è un regista che ho sempre
amato, seguito e tenuto d'occhio vista la sua politica d'autore così
ambigua, personale, grottesca e stratificata. Una filmografia
complessa in cui ha sempre scelto strade tortuose e plot narrativi
mai banali e decisamente controcorrenti, in grado di evolvere le
menti degli ignari spettatori che ogni volta non sanno con cosa
dovranno confrontarsi.
Pochi film ma tutti decisamente al
limite. Duke of Burgundy, Berberian Sound Studio, Katalin Varga,
l'episodio finale e forse il più bello di Field guide to evil.
In Fabric assieme all'episodio della
guida al diavolo, può essere annoverato come una sorta di horror
soprannaturale, una ghost story atipica, post contemporanea, attuale
quanto complessa e stratificata e politicamente molto impegnata a
cercare di dare un suo personale parere sul consumismo e i suoi
effetti perversi e le conseguenze inattese.
Se da un lato la componente erotica è
sempre molto forte quanto elegante, l'assurdo d'altra parte trova una
collocazione comoda e coerente con le vicende legate al vestito che
fluttua e per cui chi lo indossa se ne trova prigioniero diventando
una sorta di marionetta condannata a distanza dalla demoniaca
capo commessa, la sinistra officiante del rito dei saldi.
Glamourizzando il terrore ed estraendo da esso attraverso una messa
in scena visiva eccellente tutto il potenziale estetico, dalla
mortifera bellezza a momenti di totale non sense come la scena della
lavatrice per siglare il grottesco oppure il rituale delle streghe
nel negozio d'abbigliamento. Come sempre poi l'aspetto esoterico
entra in gioco per fare sì che sia l'oggetto a dominare la persona e
non il contrario.
Strickland si fa aspettare ogni volta
ma quando esce deraglia sempre con incursioni, omaggi al cinema, e
tanto altro ancora che lo rendono un talento irregolare e non
omologabile.