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mercoledì 13 giugno 2012

Tucker & Dale vs Evil


Titolo: Tucker & Dale vs Evil
Regia: Eli Craig
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Tucker e Dale sono due bravi ragazzi, amici per la pelle, che stanno trascorrendo le vacanze nella loro casa di montagna. Mentre sono lì, vengono confusi con due pericolosi montanari, da un gruppi di ragazzi del liceo che stanno campeggiando negli stessi boschi. Quando i due salvano la vita della bella Allison, i suoi amici si convincono che la ragazza sia stata rapita e cercano di salvarla..


Finalmente un horror comico come si deve.
Qualcosa che almeno per una volta riesce a farti piegare sul divano e a farti rischiare qualche principio di soffocamento. Il merito è di Craig e del ribaltamento della struttura classica dell’horror, un'intelligente horror-comedy o teen-horror “backwoods” che rinvigorisce le tematiche del genere, mettendo lo splatter al servizio della comicità e dimostrando come anche con un po’ di fantasia e spirito creativo si può ancora vedere qualcosa di originale soprattutto come nel caso del regista e della sua opera prima.
Tyler Labine e Alan Tudyik come protagonisti funzionano e come coppia comica hanno una perfetta fisicità hillibilly, una contaminazione perfetta tra i bifolchi che sembrano abitare da sempre i fitti boschi statunitensi e la loro genuina semplicità e il loro piccolo cuor di leone.
Stavo controllando dove il film è uscito e i paesi sono: Kazakistan, Croazia, Estonia e Lituania.
Sfortuna nella distribuzione o inesorabile convinzione che il film sarebbe stato un flop? Se alla struttura aggiungiamo gli effettacci gore e le numerose scene splatters allora il divertimento è assicurato.
Chi è dunque il cattivo? Il contadino scialbo e ignorante o gli universitari odiosi, tutti brutti con tanto di fighe appresso che non capiscano come mai il cellulare non abbia campo tra i boschi nel bel mezzo del nulla.
Craig lancia pure la frecciata, ovvero il fatto di come dei ragazzi si arrendano immediatamente all’evidenza del pregiudizio, senza analizzare la questione o porsi delle domande tanto lecite quanto il fatto che sembra davvero intrinseco in ognuno di noi un pò di sana xenofobia per tutto ciò che è diverso o strano.