Regia: Takashi Miike
Anno: 2013
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
Reiji è un poliziotto incapace, col
chiodo fisso del sesso ma con un’incrollabile determinazione. I
suoi superiori decidono così di utilizzarlo come agente sotto
copertura da infiltrare nella yakuza. Reiji si troverà alle prese
con due organizzazioni criminali dalle opposte filosofie e composte
da personaggi singolari. Tra mille disavventure, il protagonista farà
la differenza nella guerra tra le due gang.
Takashi Miike ha girato così tanti
film che quasi nessun sito è riuscito finora ad elencare tutta la
Mole dei suoi film. Dal canto mio credo di averne visti almeno una
sessantina dopo importanti retrospettive con il regista presente in
sala ed essendo diventato scemo sul web a cercare di essere sempre
aggiornato sulle sue ultime fatiche.
Che siano film di formazione, yakuza
movie, manga, romanzi, horror e quant'altro, il fuoriclasse
giapponese insieme a Sion Sono siedono sull'olimpo nipponico del
cinema di genere. Mole Song sono 130' minuti di puro intrattenimento
in perfetto equilibrio tra commedia ed action. Una parodia demenziale
che non vuole prendersi sul serio mischiando ironia e dramma e
contaminando sotto generi e qualità tecniche che non sembrano mai
venir meno.
Reiji è l'imbranato sfruttato dai suoi
superiori per toglierlo di mezzo senza pensare nemmeno per un attimo
che il ragazzo possa farcela. Un esercizio di stile che dato in mano
a qualsiasi altro regista sarebbe molto probabilmente finito nel
dimenticatoio mentre qui l'inarrestabile sequela di invenzioni visive
reggono un impianto narrativo surreale e sopra le righe.
Di nuovo un film completamente
anarchico che si prende tutte le libertà che vuole senza limiti e
imposizioni (d'altronde Miike è diventato famoso per questo da
quando in passato scelse di chiamarsi fuori dalle logiche di
marketing con il potente DEAD OR ALIVE) ridisegnando un suo universo
pop colorato, esagerato, popolato di richiami al mondo animale e
ricolmo di idee grafiche.