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giovedì 22 ottobre 2015

Alps

Titolo: Alps
Regia: Giorgos Lanthimos
Anno: 2011
Paese: Grecia
Giudizio: 3/5

Un'infermiera, un paramedico, una ginnasta e il suo allenatore hanno formato un servizio "a noleggio" e sostituiscono le persone morte su appuntamento. Vengono chiamati dai parenti, dagli amici o dai colleghi dei defunti. La compagnia si chiama proprio Alps (Alpi), e il loro capo, il paramedico, si fa chiamare Mont Blanc (Monte Bianco). Ma nonostante i membri di Alps sottostiano ad un regime disciplinato sotto le regole imposte dal leader, l'infermiera non le rispetta…

La Grecia, soprattutto negli ultimi anni, sta sicuramente passando un periodo di forte cambiamento. Da questo punto di vista, un autore così maturo come Lanthimos, sembra focalizzarsi su tutto ciò che rimanda all'astrazione, metafora dura di una realtà sconcertante.
Ognuno dei personaggi, proprio dal nome, sottolinea subito un aspetto importante della sua "missione sociale" ovvero l'insostituibilità.
Alps, come la trilogia dell'autore, e altre perle decisamente fuori orario per le connotazioni e i topoi personali del regista, è disturbante, perfettamente negli intenti e nella prassi del regista, un cinema in grado di essere identificato dai movimenti di camera, dalla compostezza delle immagini e da altri importanti tasselli cari all'autore, i quali, soprattutto in questo film e in alcune scene, mi hanno fatto pensare ad uno dei padri assoluti del genere come Haneke.
Nel nuovo teatro dell'assurdo ellenico, l'elaborazione del lutto e il tentativo di colmare un vuoto, fanno emergere tutte le fragilità di questo grottesco schema corale.

Un film ancora una volta potente e malato ma reale e per questo così perfettamente in linea con alcuni valori e intenti dei personaggi, da lasciare basiti a bocca aperta, affascinati e sconcertati.