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sabato 1 agosto 2020

Flesh and Blood


Titolo: Flesh and Blood
Regia: Paul Verhoeven
Anno: 1985
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Nel 1501 il nobile Arnolfini conquista la fortezza con l'aiuto dei mercenari e del giovane Stephan, esperto nell'arte della guerra e promesso sposo della principessa Agnese. Quando Arnolfini si rifiuta di pagare, i mercenari esplodono con violenza e rapiscono Agnese. Toccherà a Stephen salvarla e sconfiggere i pericolosi mercenari comandati dal terribile Martin.

E ci troviamo al cospetto di uno dei registi più controcorrenti e rivoluzionari della sua generazione, l'olandese Verhoeven che ha saputo regalarci tanti bei film violenti e appassionanti passando da un genere all'altro con una facilità disarmante. La caratteristica del regista è quella di non abbassare mai il livello di sangue, gore e splatter in alcuni casi e rendendo spesso alcune azioni dei suoi personaggi di una violenza senza eguali. Flesh and blood è un dramma epico cavalleresco in costume girato in Spagna, ambientato nell'Europa orientale dell'anno 1501 che parla di balordi, re corrotti, prendendo strade interessanti e rendendo tutti i personaggi a loro modo coinvolgenti anche se tutti a loro modo rimangono detestabili dove ognuno pensa solo a se stesso liberando i suoi istinti e approfittando degli altri. E'una raccolta di barbarie prima al soldo del re, poi in una fuga per non soccombere a chi li ha traditi e infine l'occupazione di un castello e vivere di stenti tra violenza, ipersessualità, volgarità spinta e stupri (vediamo se gli angeli sanguinano..dice Martin prima di violentare Agnese)
Il bello dell'atmosfera è che non è niente affatto scontata, ognuno agisce seguendo la propria indole e i propri istinti e in parte seguendo "spiritualmente" i gesti della statua di San Martino che sembra sbucare dal fango e diventare il loro totem di riferimento prima della bestemmia finale.
Martin è l'anti eroe che tutti sognano, in parte con qualche valore rimasto lì a cercare di capire quale direzione prendere in particolare con l'arrivo di Agnese. E'un film che dimentica e trasfigura l'amor cortese mettendo in campo gesta anti eroiche e delirio allo stato puro.
Nell'ultimo atto avendo seminato tanto e raccogliendo di conseguenza il film fa un salto in avanti senza solo proporre il teatrino dell'esagerazione della corte di Martin ma in un disordine morale ormai giunto alla resa dei conti infila quel particolare sulla peste davvero intenso come a punire l'ignoranza e la superstizione con il giusto trionfo della scienza e della furbizia come in questo caso l'intelligenza del figlio del re, Stephan, forse l'unico vero buono e idealista del film.