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martedì 7 marzo 2017

Don't Feel at Home in This World Anymore

Titolo: Don't Feel at Home in This World Anymore
Regia: Macon Blair
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Ruth un assistente sociale depressa, torna dal lavoro e trova la casa svaligiata, all'appello mancano l'argenteria e il computer portatile. Persa fiducia nella polizia (e forse nell'umanità intera), Ruth inizia a indagare da sola, unendo le forze con il suo vicino di casa squilibrato e il suo cane Tony. Dopo aver localizzato il computer portatile, i due risalgono a un negozio di spedizioni, arrivando a sgominare una banda di criminali degenerati e pericolosi che popola un bizzarro mondo sotterraneo da dove non sembra esserci via d'uscita.

Macon Blair per chi non lo conoscesse è un attore poliedrico che ha regalato alcune ottime performance in Blue Ruin e Green Room.
E'difficile classificare quest'ultimo film della Netflix che sembra ricordare così tante cose e allo stesso tempo nessuna, una sorta di commedia nera con sprazzi di revenge movie dalle tonalità pulp weird e un black humor efficace. Con l'andare avanti il film però prende una piega diversa come d'altronde capita per i film di Saulnier di cui appunto Blair è la musa ispiratrice.
Al di là delle interpretazioni che non esondano mai pur rimanendo al limite dell'assurdo il film ci mostra due nuovi anti eroi spassosissimi come Ruth e Toni interpretati da una convincente Melanie Lynskey e un ritrovato Elijah Wood, i quali giocano sull'auto ironia (soprattutto il secondo) riuscendo a creare un personaggio di contorno funzionale allo scopo, creando una coppia di protagonisti bizzarra e completamente diversa.
Questa scheggia impazzita tratta tanti temi della nostra sempre più complessa normalità rappresentando una riflessione proprio sulla società contemporanea americana come ad esempio passare ai fatti prima di anteporre un dialogo, dare per scontato le cose, un egoismo che incancrenisce giorno dopo giorno la civiltà, il malessere generale degli americani e via dicendo. Sembra partire da un'unica certezza per poi farla esplodere a suon di violenza e sparatorie.
Il mondo è folle, lo è sempre stato e chiunque abbia un barlume di sensibilità e empatia rischia di essere sepolto senza troppi convenevoli. Quindi è ora che coloro che mantenevano una sorta di calma apparente deflagrino senza farsi troppi sensi di colpa e in tutto questo spesso e volentieri il cinema indipendente si presta ad hoc.