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lunedì 16 giugno 2014

Odd Thomas

Titolo: Odd Thomas
Regia: Steven Sommers
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La stranezza di Thomas, un cuoco californiano, è la sua capacità di parlare coi fantasmi. Thomas vede la gente morta, insomma, come nel Sesto Senso. La differenza, nemmeno tanto sottile, è che lui poi passa all’azione. Nel primo libro della serie, per esempio, una terribile catastrofe è sul punto di abbattersi sulla città di Pico Mundo. La sciagura sembra essere responsabilità di Fungus Man, personaggio misterioso le cui frequentazioni sono spettri e fantasmi. Fortunatamente per Thomas, alcuni spettri stanno dalla sua parte e lo aiutano. Giusto per fare un nome, a dargli una mano arriverà anche il fantasma di Elvis Presley.

Non basta la regia del mestierante Sommers che ormai è uno dei tanti timonieri del fantasy spiccio hollywoodiano, e non basta la comparsata di Dafoe e l'interpretazione attenta di Yelchin.
Odd Thomas è il tipico indie che dalla sua aveva certamente delle buone idee, ma che non ha saputo staccarsi dalla massa omologante di film senz'anima. Fa parte di quella lunga serie di film tratti da omonimi romanzi americani, che diventando in un attimo cult, e chiediamoci il perchè, per poi diventare subito esperimenti o prodotti cinematografici, sempre più spesso con esiti negativi.
In questo caso i Bodachs, creature oscure che appaiono solamente durante i periodi di morte e disastri, dovrebbero essere il punto centrale ed elemento originale nella storia.
Il film ha così tanti difetti e struttura la storia in modo così sofisticato da farlo sembrare una sorta di rebus, nemmeno originale, per tutta la durata e che lascia sempre lo spettatore a metà tra lo stupore e la peplessità di dove lo svolgimento voglia andare a parare.