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martedì 22 marzo 2011

Marcia Nuziale

Titolo: Marcia Nuziale
Regia: Marco Ferreri
Anno: 1966
Paese: Italia/Francia
Giudizio: 3/5

Quattro apologhi sulla degradazione del matrimonio: "Prime nozze", "Il dovere coniugale", "Igiene coniugale", "La famiglia felice". Si parte da uno scherzo per arrivare a una beffarda anticipazione avveniristica. Quasi un compendio del primo Ferreri, sceneggiato con Diego Fabbri e Rafael Azcona, intento a descrivere con feroce precisione le aberrazioni causate dall'uso rituale e strumentale di un istituto, come il matrimonio, di cui non si sanno più perseguire i fini. Ridotto alla durata attuale dalla censura che impose 8 minuti di tagli.

Sicuramente guardando questo film ad episodi, certamente non uno dei capolavori del grande regista italiano, ti chiedi quanto Ferreri detesti o meglio non creda assolutamente nel concetto di matrimonio. Dei quattro episodi per quanto comici, tutti riservano un’amara verità o dato di fatto.
“Prime nozze”, il primo, in cui metaforicamente l’importanza attribuita ad un cane e al suo accoppiamento diventa l’unico vero motivo d’interesse per l’avvocato che porta addirittura dal notaio le carte per il matrimonio dei due cani.
“Il dovere coniugale” è fantastico perlomeno nella disperazione di un marito che la sera vorrebbe fare il suo dovere ma la moglie è troppo stanca e quando lei ha finalmente voglia riesce ormai ad aver stancato troppo il marito.
“Igiene Coniugale” è una presa in giro dell’importanza del matrimonio visto che il marito appena può cornifica subito la moglie.
Davvero notevole l’intro prima del quarto episodio sul pericolo dell’automazione
Decisamente spiazzante è l’ultimo episodio in cui in un futuro onirico gli uomini preferiscono onde evitare spiacevoli compromessi o problemi di coppia appartarsi con dei manichini di gomma e in cui Tognazzi sfodera un pizzetto decisamente in stile Ferreri.