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martedì 2 dicembre 2014

Mercuriales

Titolo: Mercuriales
Regia: Virgil Vernier
Anno: 2014
Paese: Francia
Festival: TFF 32°
Giudizio: 3/5

Les Mercuriales sono due torri molto alte alla periferia est di Parigi completate nel 1975 ed ispirate alle Torri Gemelle del World Trade Center di New York.
Mercuriales è anche un aggettivo che significa vivace, scaltro, mobile, quasi inafferrabile. Deriva dal greco Mercurio, messaggero tra gli Dei dell’Olimpo e maestro di commercio, arte oratoria e ladrocinio.

"Sei la puttana di Allah"
così una delle due protagoniste del film del "quasi" sorprendente esordio di Vernier apostrofa un ragazzo islamico durante un party che le dice di vestirsi perchè il vestito è troppo stretto e lei sembra una ragazza che la da al primo che incontra.
La ragazza è Joana e proprio nel giorno del suo compleanno scopriamo quanto è triste, depressa e quanto cerca di dare un senso alla propria vita in quelle periferie abbandonate francesi, metafore ormai di una squallida realtà sociale di fondo.
Mercuriales è uno di quei classici film francesi che sono destinati a farsi amare o odiare fin da subito per il loro modo naif di dare un senso alla realtà e alla narrazione, quasi tenendo d'occhio alcuni classici ma cercando di dare un quadro più sperimentale e autoriale alla trama.
Il plot alla fine è decisamente scarno e oltre a mostrare la scoperta e la realtà quotidiana delle due protagoniste, tratteggia solo tutto ciò che rimane come perimetro della vicenda, tornando solo in alcuni momenti a cercare di mantenere un filo conduttore come con il ragazzo di colore all'inizio del film e la sua lenta "scalata sociale".
Sicuramente ci sono alcuni ottimi elementi all'interno del film (il cast, la partenza in 16mm, alcune interessanti location, una buona musica elettronica, l'idea del complesso Les Mercuriales come torri gemelle in una zona popolare simbolo del consumismo, della globalizzazione e del trasformismo) ma il problema, dopo il primo atto, è proprio la strada da prendere che sembra sfuggire.
Se le storie che si intrecciano nel film sono tre, soltanto le ultime due di Joana e Lisa vengono caratterizzate a differenza della sorvegliante su cui viene detto ben poco.
In più la bellezza e l'amicizia delle due bellissime protagoniste sembra abbandonare dopo il secondo atto, una linea d'arrivo, e rimane un sottofondo in cui sta succedendo qualcosa di strano all'Europa e che vede le due ragazze quasi come due sopravvissute in una periferia lugubre e affascinante.
E' così Mercurio influenza l’andamento dei personaggi, ed essendo un pianeta diventa quindi anche un elemento chimico e una splendida metafora simbolica come riferimento mitologico legato al dio del commercio.
Vernier è in gamba ma dovrebbe concentrarsi meno sugli aspetti stilistici e provocatori e insistere un pò di più sulla storia.