Titolo: Antrum
Regia: David Amito, Michael Laicini
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un breve documentario ci introduce alle
leggende che circolano su questo Antrum, fantomatico film del 1979
che solo poche persone hanno avuto il (dis)piacere di visionare. Ogni
spettatore è incappato in un tragico destino fatto di morte. La
storia è pressoché basilare. Due bambini decidono di rivedere il
loro cane per un’ultima volta e, in mezzo ad una foresta, attuano
un rito demoniaco che li possa portare all’inferno. Luogo dove, a
detta di una madre insensibile, si trova il loro cane.
L'inferno sulla terra è ben più
disturbante di quello nelle sacre scritture, una coppia di redneck
che sodomizza animali e ne cuoce le carni in un grosso e blasfemo
forno metallico a forma di capro satanico può far molta più paura
di una maledizione o della visita fugace di un mostro.
Antrum è un film indipendente furbetto
che inciampa in diversi errori o tentativi irritanti e pretenziosi
ormai più che abusati per incuriosire gli spettatori, partendo come
un mockumentary e mostrando la maledizione legata al film per poi
concentrarsi sulla storia vera e propria.
Scavare una buca per andare
all'inferno, seguire i passi di un libro maledetto, tutto porta i due
piccoli Hansel & Gretel a confrontarsi con una natura oscura e
confusa, un labirinto metafisico dal quale è impossibile scappare
lasciando nascoste tracce di degenerazione e apparizioni surreali con
sembianze umane (il giapponese che cerca di fare harakiri) o creature
nascoste dal buio o dalla nebbia. Il tutto in un crescendo che parte
dalle fake news, continua con le prove iniziatiche dei due fratelli e
finisce in pasto ai redneck. Antrum è un film che cerca di
disorientare e disturbare il pubblico centellinando l'azione e
puntando molto sull'aspetto tecnico con un'estetica retrò in 35mm
con con graffi e puntinature vari, con una patina assai lontana
dall’immagine digitale e asetticamente perfetta a cui siamo ora
abituati, che riporta caratteri marcatamente esoterici e frammenti di
quello che ha tutta l’aria di essere uno snuff movie. Antrum non
cerca la narrazione o un'idea specifica di cosa voler mettere in
mostra auto definendosi ad un concetto di esperienza visiva.