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domenica 19 aprile 2015

Leggenda di Kaspar Hauser

Titolo: Leggenda di Kaspar Hauser
Regia: Davide Manuli
Anno: 2012
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Giunto su una spiaggia disabitata del Mediterraneo, in un tempo e un luogo imprecisati, Kaspar Hauser è costretto a confrontarsi con la malvagità di una Granduchessa che sente minacciato il potere da lei esercitato sulla comunità. Per liberarsi dell'intruso biondo, costei chiede aiuto al Pusher, un criminale con cui ha una relazione, che sa come liberarsi del "nemico". Peccato che non abbia fatto i conti con lo Sceriffo, un dj che considera Kaspar come il nuovo Messia.

Penso che l’esordio di Manuli sia uno dei film italiani esteticamente più belli degli ultimi cinque anni.
I meriti sono tanti e doverosi. 
In primis la fotografia di Tarek Ben Abdallah. 
In secondo luogo le musiche dei Vitalic davvero ipnotiche e suggestive. In terzo luogo le scenografie naturali della Gallura scarne e infinite. 
In ultimo il cast, bizzarro e atipico, quindi, in questo caso, un’operazione riuscita (eccezion fatta per la Gerini che stona).
Un film sperimentale (un western di fantascienza?) di quelli che si amano o si odiano, ma quando si amano, il risultato è lasciarsi invadere mente e corpo da immagini mozzafiato, alcuni sketch che ricordano Cipri e Maresco e la Calderoni e Gallo che ballano in modo divino.
Con un calvario produttivo di tre anni, questo film vide la co-produzione di Bruno Tribboli, Alessandro Bonifazi della Blue Film e dalla Shooting Hope Production di Davide Manuli, con in più la collaborazione di Fourlab e il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Autonoma della Sardegna e della Regione Lazio.
Pochissimi e coraggiosissimi i distributori che in Italia hanno creduto in questo film. Uno scandalo dall’altra parte che un’opera coraggiosa e insolita come questa non sia rimasta per più di una settimana nelle sale.
Un film, un’opera, una colonna sonora da ascoltare con le cuffie della protagonista e con cui lasciarsi proiettare verso mondi lontani su di un’astronave magica come quella che appare all’inizio.