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domenica 21 febbraio 2016

No Escape-Colpo di Stato

Titolo: No Escape-Colpo di Stato
Regia: John Erick Dowdle
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Jack Diwer lavora per una compagnia che costruisce e mantiene acquedotti, è un ingegnere e il punto più alto della sua vita è stato inventare una valvola che "stava per diventare qualcosa di molto grande". Le difficoltà economiche in patria portano la sua società a trasferirlo con tutta la famiglia (assieme alla moglie ci sono anche due bambine piccole) in Thailandia per lavorare all'appalto che hanno in loco. Appena arrivati però scoppia una rivoluzione, un gruppo armato, spietato e sanguinolento uccide il primo ministro tailandese e scatena una guerra senza scampo per le strade e nei palazzi. Ci vorrà poco per capire che il bersaglio prediletto di tutta questa violenza, oltre al governo, sono gli occidentali e in particolare proprio gli americani come Jack, quelli venuti per lavorare all'acquedotto. Senza nessuna conoscenza militare, nessuna spiccata capacità da uomo d'azione Jack dovrà cercare di mantenere in vita la propria famiglia.

No Escape è un paradosso.
Perchè intitolarlo "Nessuna uscita" quando invece la famiglia americana è sempre l'unica a trovarla. Forse bisognerebbe cambiare il titolo oppure esaminarlo più attentamente come a dire, tutti i civili non americani sappiano che dovranno, per tutto il film, sacrificarsi affinchè gli yankees sopravvivano o raggiungano una frontiera vicina.
Colpo di stato, titolo storpiato e imbecille ma che ha una valenza contando lo sviluppo del film, narra di questo Diwer che non sa ovviamente di lavorare per una multinazionale cattiva e che noncurante di tutti gli effetti collaterali che essa provoca sulla popolazione locale.
Tra intrattenimento e disimpegno, questi impiegati dello spettacolo, Dowdle, che al loro attivo vantano poche perfide pellicole, danno vita ad un action che cerca purtroppo di prendersi sul serio con venature socio-politiche e una critica al sistema e alla politica americana di cui lo stesso film ne è completamente succube.
Brosnan poi è quello che mancava come ciliegina sulla torta, un killer elite, un deus ex machina, che come nei tipici standard hollywoodiani arriva sempre al momento topico e facendo mea culpa di tutte le aberrazioni fatte, cerca di redimersi salvando con la propria vita la famiglia americana.