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domenica 19 novembre 2023

Nightsiren


Titolo: Nightsiren
Regia: Tereza Nvotová
Anno: 2022
Paese: Slovacchia
Giudizio: 4/5
Una giovane donna torna nel suo paese natale in montagna in cerca di risposte sulla sua infanzia tormentata. Ma, mentre prova a scoprire la verità, antiche leggende cominciano a invadere la realtà, portando i suoi compaesani ad accusarla di stregoneria e omicidio.
 
Nightsiren è un dramma horror slovacco poco folkloristico in termini di miti ma molto attuale in termini di violenza sulle donne e misoginia. Un dramma che accomuna due donne, una che ritorna dal passato ed un altra condannata a vivere in quel presente che sembra detestare come se fosse una favola del medioevo. C'è la credenza rituale nelle streghe che cerca di contaminare con sferzate dai toni sovrannaturali il film ma in realtà è una critica attuale sugli atti di violenza ultra realistici ai danni delle donne usando come scusa antichi riti patriarcali.
Una società che condanna e banalizza la diversità, che cerca di intrappolare la propria popolazione in una maledizione tesa a rimanere intransigente e che non sembra mai voler voltare pagina per cercare di evolversi. Due universi mentali quelli di Sarlota e Mira che dovranno difendersi da un intero villaggio dove si parla di stregoneria, infanzia tormentata, eredità come esca per attirare Sarlota nel villaggio, abusi e violenza sui minori nonchè violenza domestica e patriarcato.
Il tutto con un realismo magico e alcune scene esteticamente toccanti come quando la protagonista di fronte alla cascata si toglie quello che non vorrebbe mai mostrare perchè finalmente e solo nel suo elemento magico può rimanere finalmente nuda senza sentirsi addosso gli sguardi di una comunità.

Sorella morte


Titolo: Sorella morte
Regia: Paco Plaza
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

Nella Spagna del dopoguerra, Narcisa - giovane novizia dotata di poteri soprannaturali - arriva in un vecchio convento trasformato in scuola femminile per lavorare come insegnante. Con il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più inquietanti che tormentano Narcisa finiranno per portarla a dipanare una terribile matassa di segreti che avvolgono il convento e ne perseguitano gli occupanti.
 
Ogni paese europeo per fortuna ha i suoi outsider. Plaza e uno di questi. Porta a casa un'altra firma elegante e inquietante prendendo uno stilema abbastanza abusato dimostrando come quando si ha la classe si è in grado di fare ciò che si vuole. Qui ci troviamo di nuovo di fronte ad un'opera mistica, goticheggiante, assolutamente reale nel suo racconto del passato e come sempre alle prese con un male difficile da identificare e decifrare. La clausura come scelta e condizione dove sembra comunque impossibile poter nascondere certi misfatti e violenze sessuali. Plaza dimostra ancora nella sua maniera artigianale di fare cinema come si possa far paura con i vecchi strumenti avvalendosi di una ricostruzione storica e con scenografie e attori sempre di altissimo livello

domenica 3 settembre 2023

30 Coins


Titolo: 30 Coins
Regia: AA,VV
Anno: 2020
Paese: Spagna
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Padre Vergara è un esorcista che, dopo la morte di un ragazzo, si è esiliato in una curia remota, quella di Pedraza, borgo medievale spagnolo, arroccato su una collina e con una esigua popolazione. Il sindaco Paco cerca di rilanciare le sorti della città puntando sul turismo, ma una incredibile sequela di fatti di sangue e sovrannaturali si abbatte sul borgo. Qui infatti Padre Vergara ha portato con sé una misteriosa moneta, una delle 30 ricevute da Giuda per il tradimento di Gesù, che finisce in possesso della veterinaria Elena. Forze oscure e mostruose, che hanno corrotto la Santa Sede, faranno di tutto per entrarne in possesso...
 
Alex de la Iglesia è uno dei miei registi di genere preferiti. Un autore prolifico che ha saputo esplorare e danzare nel cinema come pochi eletti sanno fare. Sempre con budget misurati, ha confezionato film straordinari che non verranno mai dimenticati. Anche lui ha avuto la possibilità di avvicinarsi ad un progetto seriale tredici anni dopo la comedy-sci-fi e in questo caso ha scelto di partire da un tema religioso per creare un rete di complotti e temi soprannaturali con mostri e sette senza farsi mancare tutti i suoi ingredienti preferiti qui portati al paradosso come l'esoterismo, l'occulto, la città misteriosa che ricorda Dagon e il finale della nebbia carpenteriana.
La materia narrativa alla base è il vangelo di Giuda, l'ultimo scoperto e il più nuovo per certi aspetti. Mantiene ancora ad oggi un'aura di mistero, non è facilissimo da trovare e diventa lo spunto per alcune sotto storie cristiane davvero particolari. Così come la setta dei Cainiti i quali vogliono distruggere il Cristianesimo.
30 Coins ha tantissimi pregi e come tutti i lavori del maestro non è esente da difetti. I meriti superano i difetti questo è certo ma importanti limiti di budget in un'idea da approfondire e da condire con elementi soprannaturali rischia come spesso accade di diventare quasi un b-movie trash come nella scena finale quando la colossale creatura emerge e prende vita. Il bambino nato da un vitello che cresce diventando una creatura quasi lovecraftiana funziona anche se con dovuti limiti.
La storia d'amore, il triangolo, alle volte è stucchevole, manicheo e ripetitivo ma riesce a rafforzarsi grazie al merito di un buon battaglione di attori dove secondo me è stata però poco sfruttata Macarena Gomez. Funziona la parte della setta, non convince il personaggio di Vergara (troppo stereotipato), utili alcuni dei soliti innesti ironici e soprattutto grotteschi, i bifolchi dove Antonio interpretato da Javier Bodalo diventa a dir poco iconico.
La fallibilità dei personaggi, l'orrore che trasuda senza esondare mai mi ha veramente lasciando sul palato un divertissement pieno di idee e travolgimenti ma spesso poco sfruttate e alcuni colpi di scena e qualche scena memorabile.

martedì 18 aprile 2023

Candy Land


Titolo: Candy Land
Regia: John Swab
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Remy, una giovane donna ingenua e devota, viene cacciata dal suo culto religioso. Senza un posto a cui rivolgersi, si immerge nel mondo sotterraneo delle prostitute di camionisti sotto la tutela di Sadie, Riley, Liv e Levi, la loro signora, Nora, e l'enigmatico avvocato locale, lo sceriffo Rex.
 
Rieccoci con i fanatismi religiosi. Swab è un autore interessante a cui piace filmare la devastazione, la gioventù bruciata, il disastro psicologico ed emotivo, i loser, i reietti e i tossici in generale.
Candy Land, nome in codice di un’uscita autostradale, da qualche parte nel Montana, che comprende una stazione di servizio, un motel e un grosso parcheggio, parla di un disagio vissuto da un gruppo di ragazzi i quali aiutandosi a vicenda riescono comunque a farcela senza muoversi mai da una location torbida dove a parte polvere e camionisti non sembra esserci molto altro.
Ed è qui che decidono di mietere la loro punizione divina questo gruppo religioso fanatista che come in tanti film che abbiamo vissuto, non hanno altri sistemi organizzatori di senso se non quelli del dogma in cui credono. Il loro sistema organizzatore di senso è solo e soltanto la religione. Allora da quella che apparentemente potrebbe sembrare una vittima sacrificale, ecco che proprio lei diventa la femme fatale, timida e riservata, casta e immacolata, che nel suo silenzio in realtà cova con i confratelli un piano diabolico che come spesso capita, o è capitato, porta ad un sacrificio di massa.
Candy Land è un exploitation, sanguinolento, slasher, erotico, pieno di nudi e scene di sesso, dove uno sceriffo pur di ricevere affetto dal corpo di un giovane ragazzo chiude gli occhi e agisce come una sorta di protettore dei più deboli.

Record of Ragnarok-Season 2


Titolo: Record of Ragnarok-Season 2
Regia: Masao Ōkubo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Al Concilio del Valhalla che si tiene ogni mille anni, gli dèi hanno votato all'unanimità per l'estinzione della razza umana. Le uniche a opporsi sono le Valchirie, la cui leader, Brunilde, ricorda loro che in casi del genere è concessa all'umanità un'ultima possibilità, rappresentata dal torneo del Ragnarok: tredici combattenti umani e tredici combattenti divini devono darsi battaglia fino alla morte in un'arena. La prima fazione a ottenere sette vittorie è considerata la vincitrice. Il destino dell'umanità è dunque in bilico tra l'estinzione e l'esistenza per altri mille anni. Comincia così una serie di combattimenti dove grandi uomini della storia affrontano gli dei per la salvezza dell'umanità

Due combattimenti in dieci episodi. Sembra poco e in parte lo è. Però qui abbiamo molto più back ground sulla storia di alcuni personaggi, sulla loro crescita, i disagi e gli abusi subiti.
Viene enfatizzato di più l'aspetto emozionale e psicologico dove però al contempo stesso non manca certo l'azione, vero motore ed elemento determinante della serie.
Sicuramente l'aspetto tamarro è inverosimile così come il taglio ironico e quella sensazione di guardare tutto con estrema arroganza, uno degli aspetti peculiari della serie che potrà dividere come al contempo rivelarsi una scelta coraggiosa quanto deleteria almeno per come vengono caratterizzati alcuni personaggi in seconda linea.
I quattro veri sfidanti invece convincono nelle loro diverse sfumature, nella loro complessità e al contempo fragilità e crudeltà nonchè spietatezza.
Ancora una volta l'esagerazione dell'intera operazione opta per far sì che gli Dei che partecipino a questo torneo appartenendo ai pantheon più disparati dalle mitologie cristiana, induista, greca e norrena. Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore dove nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

Devil Conspiracy


Titolo: Devil Conspiracy
Regia: Nathan Frankowski
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il laboratorio biotecnologico più potente del mondo è finalmente riuscito a clonare grandi personaggi storici con una sola goccia di DNA. Da allora organizza aste clandestine per cloni di Michelangelo, Galileo e Vivaldi. Questo laboratorio è nelle mani di un culto satanico che ha appena rubato la Sacra Sindone di Torino. In altre parole, hanno appena rubato il DNA di Cristo. Rapiscono anche Laura, una studentessa americana di storia dell'arte, e uccidono un prete. Quest'ultimo, prima di esalare l'ultimo respiro, supplica l'arcangelo Michele di usare il suo corpo per impedire l'indicibile: l'inseminazione di Laura affinché partorisca il clone di Cristo. Un clone che servirebbe come ultima offerta al diavolo in modo che torni sulla Terra.
 
Davvero una trashata sorprendente l'operazione milionaria che ha portato alla luce tale abominio.
Quando uno pensava di averle viste tutte, invece arriva sempre quel prodotto pronto a spiazzarti in questo caso poi essendo in alcune scene girato a Torino, la mia città, sono rimasto ancora più sorpreso e basito. Un'opera bizzarra, esageratamente ostinata nel suo cercare di credere in un assunto già di per sè fuori da ogni logica pur per un film horror sovrannaturale con rimandi alla fantascienza e alla biotecnologia. L'unico aspetto interessante è questa pratica divinatoria da parte dei seguaci della setta di riuscire a clonare personaggi storici. Una follia ma che almeno non si era mai vista.
Tutto il resto è un disastro immondo dal furto della sindone dove Liz, l'inviata di Lucifero, ruba la spada di un'opera per cominciare a uccidere i guardiani del tempio. Si passa ad un finale con tanto di sparatoria nell'azienda biotecnologica dove vengono seviziate donne nelle gabbie e dove creature dell'altro mondo sembrano obbedire a Lucifero uccidendo membri della setta con tute e mascheroni da b movie anni '90. Ma la perla è l'Altro Mondo dove vediamo Lucifero incatenato prima che venga liberato, dove l'arcangelo viene fatto precipitare e dove anime di donne e bambini vagano in un limbo senza un perchè, sperando di essere liberati in una location che non perviene mai di fatto ma facendo solo un confuso lavoro in c.g dove non vediamo e non capiamo niente.


giovedì 29 settembre 2022

Moon Knight-First season


Titolo: Moon Knight-First season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Steven Grant, timido e introverso londinese appassionato di egittologia, scopre di soffrire di un disturbo dissociativo dell'identità a causa del quale condivide il corpo con la personalità di Marc Spector, ex mercenario che serve come Avatar il dio della luna egizio Khonshu; le due personalità sono costrette a collaborare e prendere consapevolezza dei loro traumi passati mentre cercano di fermare Arthur Harrow, Avatar della dea Ammit, intenzionato a risvegliare la divinità
 
E' palese che rispetto alle altre serie Marvel recenti come Falcon and the Winter Soldier oppure Hawkeye per non dire quelle passate, Moon Knight rappresenti sotto molti aspetti un'impresa difficile e coraggiosa. Perchè passando dal comedy drama si passa alla tensione psicologica, al fantasy, al mistero, all'avventura alla ricerca di tesori nascosti e così via chiamando infine alla corte diverse divinità, culti e così via. Moon Knight è sicuramente più complesso, dove di certo non manca l'intrattenimento ma non è così esplosivo come negli altri prodotti Marvel e dove infatti quando l'azione avanza si ha per assurdo la resa minore a livello di enfasi narrativa e ritmo.
Il problema di aver dipanato un arco narrativo in soli sei episodi paga sotto diversi aspetti passando da una scena all'altra in diverse location su diversi piani temporali e a volte rendendo complessa la narrazione. Moon Knight vive di alti e bassi, con alcune sequenze in particolare ed episodi specifici davvero riusciti che entrano in contrasto con puntate davvero traballanti.


sabato 18 giugno 2022

Last Thing Mary Saw


Titolo: Last Thing Mary Saw
Regia: Edoardo Vitaletti
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Southold (New York), 1843. Mary viene interrogata, dopo essere stata brutalmente bendata, in seguito alla morte della nonna. Ricorda così una serie di eventi passati - tra i quali anche la malvista relazione omosessuale con la domestica Eleanor- che l'hanno condotta in quella tragica circostanza.
 
Dall'intro iniziale del film lasciava supporre una storia di streghe sul versante SEDUZIONE DEL MALE invece l'esordio in terra straniera di Vitaletti è il tipico drama queer su una storia d'amore impossibile malvoluta a quei tempi dalla famiglia dove la religione fa da padrona imponendo severe regole e restrizioni e alcuni rituali di una nonna che sembra nascondere qualche segreto alla famiglia dannandosi per il credo religioso quando in realtà imbraccia le arti oscure.
Vitaletti ha un solo problema..ha un ritmo e una pessima scelta dei tempi rendendo ingessate ogni mossa delle protagoniste con dei dialoghi a volte eccessivamente estenuanti nel ripetere e soffermarsi sulle le stesse cose. Per essere un folk horror con l'unico guizzo nel terzo atto e nel climax e poca cosa. La violenza è centellinata (ma questo può essere anche un bene se si hanno le idee) e per fortuna rifuggendo dal torture si cerca di fare quel che si può con l'intruder finale che porterà dubbi e cercherà di soppiantare le regole ferree della casa finendo a suo modo vittima dei suoi stessi desideri.

sabato 5 marzo 2022

Christian


Titolo: Christian
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Italia
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 4/5

Nei casermoni della Città-Palazzo, Christian è il numero uno a menare le mani. Sta a lui fare il lavoro sporco per Lino, che Christian considera un fratello maggiore, perché entrambi sono stati allevati dalla stessa donna, Italia, ora malata di Alzheimer. Ma un giorno su quelle mani che sono il suo strumento di lavoro spuntano due stimmate, e Christian si scopre in grado di operare miracoli. Matteo è un postulatore del Vaticano che ha perso la fede e ha il compito di definire l'autenticità dei fenomeni soprannaturali, con la missione personale di smascherare ogni tentativo di frode ai danni della Chiesa. Inevitabilmente, le strade di Christian e Matteo saranno destinate ad incrociarsi.
 
Un altro bel segnale dal nostro cinema. Christian è una buon prodotto che mischia tanti spezzettoni di film e serie nostrane viste ultimamente. Un crime drama soprannaturale dove si incrociano Miracolo-Season 1Suburra-Season 1Lo chiamavano Jeeg RobotDogman, dove il cast risulta la scelta più azzeccata, dove continuiamo purtroppo a dipendere vita natural durante dalla romanità di borgata ormai idioma del nostro cinema. Christian è fatta di siparietti e personaggi tutti caratterizzati molto bene da Pesce che ormai risulta uno dei migliori attori del nostro cinema, Santamaria in un personaggio misterioso e incredibilmente complesso alle prese con una ricerca personale che lo porterà da varie eminenze prima di scoprire il marcio e il complotto. Lino, il boss, nonostante qualche stereotipo di troppo è grandioso nell'emergere e sovrastare qualsiasi comprimario gli stia accanto e dimostrando un personaggio che seppur micidiale e implacabile con i suoi nemici, riesce ad essere sensibile e sincero quando vengono toccate alcune corde come la vicenda legata alla moglie. Tomei poi, il veterinario, è un personaggio anch'esso chiave nel non spiegare mai da che parte stia se non quella del denaro, difficilmente associabile ad un pensiero se non quello del suo egoismo.
Solo verso il finale la serie prende davvero una piega soprannaturale con alcuni personaggi che ricoprono ruoli divini come una sorta di angelo luciferino che serve a livellare l’analisi della lotta tra bene e male che qui non è una rigida dicotomia, bensì una contrapposizione ben più sfaccettata.


Paranormal Activity-Next of Kin


Titolo: Paranormal Activity-Next of Kin
Regia: William Eubank
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

L'adottata Margot, giovane film-maker in erba, viene contattata da Samuel, suo consanguineo, e accetta il suo invito a visitare la comunità Amish nella quale è nata e ha vissuto la sua madre naturale, Sarah, decidendo altresì di girare un documentario in loco assieme all'aiuto del suo boyfriend Chris e di un tecnico del suono lungagnone e bizzarro.
 
E'la prima volta che mi capita di vedere un capitolo della serie PARANORMAL ACTIVITY.
Per qualche strana ragione amando l'horror non ho mai trovato interesse per questa serie fatta eccezione di questo Next of Kin girato come mockumentary parlando di una comunità di Amish e qualche rito strano che avevo premura di visionare. E per fortuna si è rivelata una bella visione sin dall'inizio quando grazie ad una certa atmosfera si avverte già un male sempre presente che sfocerà in un vero e proprio orrore a danno di una comunità per poi allargarsi. Uno spin-off che si discosta dalle due sorelle protagoniste della serie ma che mantiene sempre il filone e la tematica del concetto di maledizione come fatto ereditario. Nel finale quando il demone viene liberato e la macchina cerca di scappare filmando la strage che avviene nella comunità Amish sembra di vedere un episodio di V/H/S così come le parti in fondo al pozzo e lo strano rito ai danni di Margot.
Con un finale soprannaturale ed esagerato, questo capitolo ha avuto il coraggio e l'ambizione di esplorare un nuovo territorio, inserendo una location sempre provocante (la comunità con i loro segreti e misteri) e la dose gore e di panico a cui l'opera non si sottrae.

domenica 23 gennaio 2022

Goodbye 20th Century


Titolo: Goodbye 20th Century
Regia: Darko Mitrevski, Aleksandar Popovski
Anno: 1998
Paese: Macedonia
Giudizio: 4/5

Arrivederci, 20 ° secolo! si aprirà nel 2019, dove la guerra ha lasciato il mondo sterile e devastato. Kuzman è stato condannato a morte per blasfemia (il superstizioso del suo popolo crede che le sue esplosioni verbali possano aver portato una malattia alla comunità), ma in qualche modo sopravvive alla sua esecuzione e ha una serie di strane avventure e scappatelle sessuali. Nel frattempo, nel 1999, la gente celebra il capodanno come un gentiluomo abbattuto in abito di Babbo Natale che partecipa a un funerale che degenera in violenza.
 
Film macedoni ne abbiamo? Il duo di registi crea un'opera complessa e ambiziosa.
Un film storico-politico, socio-culturale, socio-economico, una esegesi matura e al contempo folle ed esplosiva in grado di incrinare e di rinarrare le sorti di un paese ad opera di un Cristo interpretato dal sosia macedone di Jude Law. Un film stratificato, una galleria di momenti e di metafore e allegorie della società. Dal consumismo, alla famiglia, alla religione come portatore di un valore specifico mantenendo sempre un certo clima grottesco, un'atmosfera ironica ma anche drammatica e violenta. Maturo quanto fracassone, ingenuo quanto complesso. E' un film che sembra voglia essere un manifesto politico con toni alla Monty Pyhton che incontrano Kusturica ma con un voler ritrasformare alcune figure iconiche come appunto questa sorta di Cristo/Kuzman immortale, un Babbo Natale ormai messo in sordina, un Profeta deriso dalla massa e una brutta copia del Joker. Tutti personaggi emblematici ma spogliati della loro spettacolarità per renderli più che mai umani e soprattutto soli, costretti a vagare senza una metà vera e propria trovandosi in situazioni quanto mai assurde come tutto il teatrino legato al funerale.
Bizzarro e brillante, un film per pochi di chi sa apprezzare il cinema d'autore e un certo tipo di umorismo e slapstick. Un film che dalla sua cerca di essere simbolico come può, riuscendoci in diverse scene molto significative.

venerdì 24 dicembre 2021

Seven Stages to Achieve Eternal Bliss


Titolo: Seven Stages to Achieve Eternal Bliss
Regia: Vivieno Caldinelli
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una coppia che vive in una cittadina trova l'appartamento perfetto nella grande città, ma c'è un solo problema: l'appartamento è stato teatro dei rituali suicidi di una setta.
 
Sette tappe per raggiungere l’eterna beatitudine passando attraverso la porta scelta dal Santo Storsh. Una horror comedy con toni grotteschi e quasi mai surreali diviso e scansionato in capitoli.
Un film abbastanza assurdo se non fosse che dopo una partenza davvero tragicomica e con una ironia nera sopra le righe ma mai irritante, il film purtroppo non riesca nel terzo atto a mantenere tali premesse mangiando la foglia e piazzandosi come un tentativo interessante ma che poteva essere approfondito meglio. Ormai il tema delle sette è stato argomento di dibattito nel cinema in lungo e in largo. Questo devo ammettere che apre le premesse per una struttura abbastanza atipica e sintomatica delle follie che possono avverarsi. La strizzatina è rivolta a molte new religion e la presenza di un guru come Taika Waititi che con WHAT WE DO IN THE SHADOW è riuscito nel giro di pochi anni a diventare un colosso assoluto per importanza in quella Hollywood che conta ne è la riprova in un ruolo costruito ad hoc. Per quasi tutto il film vediamo una galleria di personaggi uno più assurdo dell'altro suicidarsi o farsi uccidere dalla coppia che dopo l'apparente shock iniziale decide di contribuire aiutandoli a morire nella vasca da bagno preparando un cocktail mortale.
Se ci mettiamo pure un ispettore di polizia completamente sopra le righe che anzichè cercare di frenare il fenomeno cerca solo di farsi produrre la sua sceneggiatura di un film e una proprietaria di casa che non sembra affatto sopresa di questa mattanza, il film prende binari decisamente assurdi che potevano essere ancora più incisivi e meno ridondanti.

mercoledì 15 dicembre 2021

Hellbound-Prima stagione


Titolo: Hellbound-Prima stagione
Regia: Yeon Sang-ho
Anno: 2021
Paese: Corea del Sud
Stagione: 1
Episodi: 8

Una storia di esseri ultraterreni che appaiono dal nulla per emettere sentenze e condannare certi individui all’inferno. Questi eventi soprannaturali scatenano il caos e consentono all’organizzazione religiosa Nuova Verità di aumentare la propria influenza. Alcune persone però si insospettiscono delle attività di questa setta e iniziano a indagare sul suo coinvolgimento nei misteriosi eventi.
 
Yeon Sang-ho è un regista che ormai possiamo già tranquillamente inserire tra i veterani del cinema horror contemporaneo coreano. Ed uno dei migliori inoltre. Train to BusanPeninsulaSeoul StationKings of Pigs, PSYCHOKINESIS, Fake, dimostrano come l'autore riesca a smarcarsi in diversi contesti che siano horror, grottesco, denuncia politica, super eroi, disfunzionalità e temi sociali e infine l'animazione per adulti. Per questo la serie Hellbound che sembrava assurda almeno per ciò che concerne gli intenti e il trailer con quei mostri che dall'aldilà punivano i cittadini, sembrava qualcosa di apocalittico quasi impossibile da poter trattare con seriosità e rimanendo sempre avvincente. Certo la storia è davvero assurda, in grado di mischiare politica sociale, religione, aldilà, sette, paura del divino, rabbia sociale che sfocia nella tragica metafora per cui gli esseri umani quando perdono la ragione diventano più pericolosi e brutali di qualsiasi decreto dei messaggeri dell'aldilà.
Dalla Nuova Verità metafora delle new religion più singolari e manipolatrici che si possano pensare, alla Punta di Freccia come reparto criminale ed estremo che manda i suoi ragazzi a uccidere la gente con mazze da baseball senza scrupoli anche quando massacrano una vecchietta in un parcheggio spaccandole la testa.
Un film che parla di cospirazioni che alza sempre la posta in gioco immettendo personaggi e facendoli scomparire per poi solo in alcuni casi riprenderli e trasformarli in qualcos'altro.
Una serie che non accenna mai a incursioni ironiche o a qualche battuta per stemperare i toni ma anzi diventa sempre più drammatica e senza remore, mettendo da una parte la razionalità e dall'altra il volersi rendere succubi di esseri ultraterreni che agiscono seguendo una logica che non ci è dato sapere almeno non in questa prima stagione.


mercoledì 20 ottobre 2021

Midnight Mass


Titolo: Midnight Mass
Regia: Mike Flanagan
Anno: 2021
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 7
Giudizio: 4/5

Patrick's Church per sostituire momentaneamente l'anziano Monsignor Pruitt. Quando eventi strani e apparentemente miracolosi iniziano ad accadere, la comunità di Crockett Island è travolta da un rinnovato fervore religioso. Ma non passa molto tempo prima che si chiedano quale sarà il prezzo da pagare.
 
A quanti questa favolosa mini serie ha ricordato LE NOTTI DI SALEM. Abbastanza direi anche se qui tutto nasce da un'idea originale e lo sviluppo è quanto di più diverso. Flanagan non ha bisogno di presentazioni. Un autore unico che piano piano senza mai montarsi la testa ha cominciato nei suoi film a creare una sorta di world building, costruendo come un amanuense con piccoli mattoncini quella che possiamo ad ora definire una fortezza. Midnight Mass è il progetto più ambizioso, personale, un'epopea maledetta che rischiava di saltare per varie questioni che conosciamo bene. Però la fatalità ha voluto che Mike ci concedesse questa storia brillante e originale, una rappresentazione di come l'uomo voglia da sempre rispondere e risolvere una delle paure più grandi ovvero «Cosa accade quando moriamo e come possiamo evitare che tutto finisca?»
Il risultato è un abile e mai banale lavoro di scrittura che non vuole come molti di solito fanno, buttare fango sulla fede così giusto per rigettare nel calderone la religione come un sistema simbolico organizzatore di senso ma porsi domande a cui nemmeno un prete come padre Paul riesce a capacitarsi e infine a rispondere. Solo nel finale in una rivelazione brillante riuscirà a mettere in dubbio i suoi stessi principi andando contro tutto quello che stava creando all'interno del villaggio.
C'è tanto materiale e tanti temi che vengono esaminati nella mini serie. Folk horror, isolamento psicologico, sacro e profano, indottrinamento delle masse, una delle più belle storie d'amore degli ultimi anni (Erin e Riley due personaggi che non potranno essere dimenticati), fede e miracoli, e così tante altre cose quasi impossibili da elencare e per finire uno dei climax che non vedevo da tempo in una mini serie qualcosa in grado di far riflettere sull'utilizzo di alcuni mostri e i loro intenti, un finale apocalittico e fiammeggiante nell'ultima messa di mezzanotte. La bravura e uno degli elementi innegabili di Flanagan è il suo essere classico prendendosi i suoi tempi dilatandoli ( a volte in qualche monologo pure in modo eccessivo ma senza fargliene una colpa) senza avere mai quella fretta o quella brama di aggiungere stonature nei suoi progetti. Questa sontuosa opera "religiosa" come la Bibbia e i salmi ne sono testimoni, sembra vedere la filmografia dell'autore in una crescita costante, un riuscire a non sbagliare mai nessun progetto anche quelli ambiziosi e scomodi come poteva essere DOCTOR SLEEP riuscendo invece a trasformarlo in una piccola magia.



domenica 17 ottobre 2021

Angel Heart


Titolo: Angel Heart
Regia: Alan Parker
Anno: 1987
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

New York, 1955. Harold Angel è uno scalcinato investigatore privato. Un inquietante personaggio gli commissiona un'indagine molto particolare: scoprire se Johnny Favourite, cantante ricoverato anni prima in ospedale e sofferente di una grave amnesia, sia vivo o morto.
 
Differenze tra romanzo e pellicola. Devo dire che nel lavoro di riscrittura sono stati apportati alcuni cambiamenti notevoli di cui il film ha beneficiato. Prima di tutto gli incubi che qui appaiono numerosi con una continuità che ad esempio non finisce con un risveglio ma sembra quasi uno stato o un flusso di coscienza. In questo caso l'apporto dell'ascensore è funzionale oltre che rendere perfettamente tetra e orrorifica la discesa all'inferno che trova l'epilogo nei titoli di coda.
Nel libro manca questo elemento. In più Louis Cyphre nel finale appare con gli occhi indemoniati come anche il bambino (che non è presente nel libro) come ha segnare e sottolineare l'aspetto diabolico ed esoterico su cui il film scandisce e dipana la narrazione. Infine la scena di sesso con Epiphany che sebbene fosse molto spinta non aveva come sottofondo nel libro le cascate di sangue. Questi a mio modo di vedere sono stati elementi che hanno avuto una resa a livello d'immagine cruda e intensa.
Il libro dalla sua caratterizza molto di più alcuni personaggi mostrandone la loro indole malvagia, mostrando altri componenti che suonavano con Favourite, il negozio dove lavora Epiphany e molto altro ancora, raccogliendo meno marciume come invece nella pellicola avviene contando che Angel fuma continuamente e sembra avere un debole per le location tetre e sporche. Da vedere e da leggere soprattutto il romanzo di Hjortsberg con un commento di King "Non ho mai letto niente che possa anche lontanamente assomigliare a questa storia" dove appunto vudù, sete di potere, horror soprannaturale, menzogne, noir, hard boiled, thriller, erotico, viaggio interiore, memoria frammentata, inquietante e onirico, sono tutte componenti assemblate ad hoc in un libro cult.


martedì 11 maggio 2021

Sentinel (1977)


Titolo: Sentinel (1977)
Regia: Michael Winner
Anno: 1977
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Alison Parker, una modella bella ma nevrotica, si trasferisce in una vecchia casa di Brooklyn che è stata divisa in appartamenti. L’edificio è apparentemente abitato all’ultimo piano solo da Padre Halliran, uno strano sacerdote cieco e solitario che trascorre tutto il suo tempo seduto davanti alla finestra aperta. Alison inizia da subito a manifestare strani problemi fisici, tra cui insonnia e svenimenti, e ha alcune visioni terrificanti di un suo passato tentativo di suicidio e del suo defunto ma sgradevole padre. Inoltre si lamenta con l’agente immobiliare del rumore causato dai suoi bizzarri vicini di casa, ma le viene detto che la casa è occupata solo dal sacerdote e da lei stessa. Ma il comportamento dei suoi vicini “inesistenti” si fa sempre più surreale e invadente…
 
Il capolavoro di Winner. Un anno dopo il cult di Polanski, esce questo fac simile, con una protagonista femminile, un orda di esseri deformi (reali), una palazzina per proteggere l'accesso all'inferno e infine la sentinella. Il tutto deliziato da dei coinquilini assolutamente atipici, un clima che riesce a trasmettere mano a mano un'atmosfera torbida e inquietante su cui aleggiano presenze poco chiare.
Sentinel è un cult a tutti gli effetti, un film disturbante ed enigmatico al tempo stesso, passato inosservato ed è un peccato vista l'eleganza, la messa in scena, il cast di prim'ordine e molte altre peculiarità a partire dalla recitazione, i dialoghi, le scenografie e i costumi. Sentinel è un thriller paranormale, un horror demoniaco che porta lentamente la protagonista verso la pazzia più pura coadiuvata da traumi personali legati al passato e ad un padre che nella scena del primo ricordo nel palazzo riesce a trasmettere un che di grottesco incredibile. Winner da buon reazionario politicamente scorretto, vedi tutti i film con Bronson e la saga con cui è diventato famoso, spinge forte sulle perversioni diaboliche, sul gore, sulle atmosfere malsane dove il Male viene associato a ‘deviazioni’ sessuali (come il lesbismo delle due vicine o le pratiche orgiastiche praticate dal padre con le due donne obese) senza dimenticare le deformità fisiche con gli ultimi dieci minuti di parata finale di freaks che escono dalle porte dell’inferno.


martedì 17 novembre 2020

Third Day


Titolo: Third Day
Regia: Marc Munden
Anno: 2020
Paese: Usa
Stagione:1
Episodi: 3
Giudizio: 4/5

Estate: Sam è nel bosco dove è morto suo figlio anni prima e assiste al tentativo di suicidio di una ragazza, Epona. La salva e quindi la riporta a casa, sull'isola di Osea, che è accessibile solo durante la bassa marea, perché nel resto del tempo la strada è sommersa. Giunto sull'isola, vari inconvenienti gli impediscono di andarsene; inoltre ha visioni sempre più inquietanti e capisce che gli abitanti del posto hanno strani progetti su di lui.

Recensirò Third Day in due soluzioni diverse appunto Estate e Inverno essendomi perso Autunno in una diretta Facebook di dodici ore con Jude Law divertito facendogliene passare di tutti i colori.
Tre episodi per un thriller sul folklore e i fantasmi del passato. Un padre che non riesce a digerire la morte o la scomparsa del figlio dirigendosi ogni anno in un fiume vicino a dove è successo il tragico incidente per lasciare un vestito tra le onde della corrente. Un salvataggio ai danni di una bambina che si trasforma in un'intrusione in un'isola nascosta dalla marea a cui è possibile accedere in brevi archi della giornata prima che appunto la marea nasconda la strada per accedervi.
Una comunità con le sue rigide regole, misteri sepolti, carcasse di animali lacerate praticamente ovunque, una natura ostile, un culto che viene ripreso anno dopo anno e una galleria di personaggi complessi e portatori di spiacevoli e nefaste notizie per il protagonista.
La normalità è un concetto di maggioranza. La norma di molti e non di uno solo. Così sembra procedere la storia per Sam Dawson è il non poter accettare la morte di Nathan a danni di un presunto pazzo rumeno di nome Goltan. L'inserimento di Jess Baffart aiuta molto la narrazione tratteggiando un personaggio esterno alla comunità che instaurerà un sodalizio con Sam aiutandolo e aiutandoci a risultare quella via di mezzo tra la follia che insegue Sam e i bizzarri comportamenti degli abitanti di Osea Island (93 abitanti per l'esattezza). E così un festival celtico sulle tradizioni, sulla trinità di divinità bestiali, diventa lo strumento per intrecciare diverse sotto storie e far abbracciare Sam al suo destino beffardo o meno. Tanta mistery, i Sajora come creature che vengono dal mare per cercare il male e sconfiggerlo, una festa attorno al fuoco dove vengono consumate droghe con effetti psichedelici e paure e mostri che prendono vita e infine il Cromlack il baccanale celtico.
Alcune conclusioni faranno storcere il naso come le 40 mila sterline trovate nella borsa che Sam si porta dietro dando invece la colpa ad un presunto Adey, i messaggi e in generale l'uso del cellulare che complica più che dare soluzioni, Sam che sta per annegare salvato da Jess in una scena che proprio non torna e altri piccoli particolari.
C'è tanto già visto in questa mini serie, proprio tanto. Eppure riesce a creare interesse, domande, apre a più misteri, gli obbiettivi aumentano, il ritmo è serrato, i personaggi perfetti con alcuni top come Paddy Considine, Mr Martin, davvero straordinario.
Third Day creata da Dennis Kelly e Felix Barrett,ha lo scopo e le premesse fin dall'inizio di creare un puzzle psicologico che nel dipanare i propri misteri allo spettatore tenta di intrigarlo principalmente con un'ambientazione originale e visivamente ipnotica con una regia scoppiettante e una fotografia e alcuni movimenti di camera eccellenti.

martedì 15 settembre 2020

Sons of Denmark


Titolo: Sons of Denmark
Regia: Ulaa Salim
Anno: 2019
Paese: Danimarca
Giudizio: 3/5

Nella Danimarca di un futuro molto vicino e molto simile al nostro presente, un attentato in una stazione della metro di Copenaghen proietta al governo un nuovo partito ultra-nazionalista, il cui leader Martin Nordahl vuole liberare il paese da tutti i non-danesi. Alla fumosa categoria appartiene di fatto Zakaria, un diciannovenne di origine araba che subisce sulla propria pelle le conseguenze discriminatorie di una retorica vicina al gruppo neo-nazista dei "Figli della Danimarca". Radicalizzato dall'autorevole Hassan, Zakaria viene affidato alla guida taciturna di Ali, che lo addestrerà a portare a termine l'assassinio di Nordahl.

L'esordio di Salim è un film coraggioso a cui manca quell'estro in più nella scrittura che sarebbe stato decisivo e non derivativo come il finale davvero troppo prevedibile.
Un film sulle diseguaglianze sociali, sull'estremismo religioso, sui nuovi fanatismi che purtroppo non sembrano mai dimenticati tornando in auge nei momenti peggiori della storia e così via per un poliziesco intrecciato con tanti drammi sociali e una coralità di personaggi che riescono a essere tutti in parte. I figli di Danimarca sono neonazisti che credono nel rimpatrio forzato, accrescendo l'aura di un leader xenofobo che scherzando coi media non si astiene dal lanciare benzina sull'ideologia musulmana e facendo breccia tra i nazionalisti e non.
Un thriller sicuramente d'impatto nel cercare di fondere comunità e diversità, media e politica e tutti i loro pasticci per confondere cittadini ed elettori, sottolineando elementi importanti come la famiglia (quella di Zakaria con madre e fratello e quella che si andrà a creare con l'indottrinamento)
E'interessante come Salim riesca a metà film a capovolgere la narrazione cambiando punto di vista, abbandonando inizialmente alcuni personaggi per poi tornarci verso il finale e cercando di esprimere tutti i lati oscuri da ogni parte e con ogni sfaccettatura dal punto di vista di Zakaria e Malik. Il primo un diciannovenne frustrato e arrabbiato in un viaggio di formazione verso la radicalizzazione mentre il secondo è il poliziotto Malik catturato tra l'islamismo di cui fa parte e il nazionalismo imposto dai suoi capi.


martedì 14 luglio 2020

Presepe vivente


Titolo: Presepe vivente
Regia: Lorenzo Fassina
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Una coppia neo pagana viene perseguitata da presenze divine dopo che, Agave la protagonista, preparando il presepe si punge ed alcune delle gocce del suo sangue cadono su delle statuette raffiguranti la natività.

Nell'universale calderone di cortometraggi italiani che fanno a braccio di ferro tra prodotti amatoriali e professionali, Presepe Vivente è un piccolo raggio di luce del male, quella luce che arriva da luoghi di divinità abissali lovecraftiane dove il presepe è un gioco pericoloso di religiosità occulta.
Se a ben dire la scrittura riesce a cogliere elementi che la messa in scena a volte azzarda o ripete con un budget misurato che punta tutto sui giochi di luce, la fotografia e la color correction.
Cosa succede dunque quando viene evocato uno spirito natalizio? Fassina ci mette dentro tutto, possessioni, pseudo zombie, raggi che sciolgono e annichiliscono, sangue e budella, splatter e combattimenti improvvisati per far finire tutto in un apprezzabilissimo bagno di sangue.

sabato 16 maggio 2020

Other lamb


Titolo: Other lamb
Regia: Malgorzata Szumowska
Anno: 2019
Paese: Irlanda
Giudizio: 2/5

La vita con il Pastore è l’unica vita che Selah abbia mai conosciuto. La loro comunità auto-sufficiente non possiede tecnologia moderna ed è nascosta nei boschi, lontana dalla civiltà moderna. Il Pastore è il guardiano, maestro e amante del gruppo. Ciascuna delle molte donne che fanno parte del gruppo è o sua moglie o sua figlia. Selah è pura nella sua fede, ma anche pericolosamente risoluta. È stata cresciuta come figlia del Pastore, ma è solo questione di tempo prima che ne diventi anche moglie. Dopo che un incontro con le autorità ha costretto le donne e il Pastore a costruire un nuovo Eden ancora più in là nell’entroterra, Selah comincia a dubitare della sua fede, e ha delle visioni strane e sanguinose. L’arrivo della pubertà porta con sé nuovi e severi rituali, e un primo assaggio di cosa accada alle donne del Pastore a mano a mano che invecchiano.

Devo ammetere che non conosco il cinema di Malgorzata Szumowska. Da quel che ho letto mi sembra impegnata in temi sociali e drammi ambigui di qualsivoglia genere connotati dal sentimento religioso. Ora anche lei come molti altri autori ha deciso, in tempi in cui è ritornato in auge il sotto genere, di confrontarsi con il folk horror o potremmo anche definirlo un racconto di stampo rurale e pagano.
Religione, setta, iniziazione, fedeltà assoluta al proprio leader. Questi e altri temi sono alla base del dramma sociale che sfocia nell'horror della regista polacca. Un film che aspettavo e sui cui speravo di vedere all'interno qualcosa di nuovo, come lo è stato ma con esiti nefasti, arricchendo l'analisi e l'approfondimento sulle dinamiche presenti all'interno di una comunità con le proprie leggi e i propri rituali.
Ci sono senza dubbio dei meriti imprescindibili che prima di tutto emergono dal punto di vista tecnico e dei costumi, delle interpretazioni e di alcune scelte coraggiose di montaggio e di dialoghi.
Un film in cui l'elemento dei rapporti fisici e soprattutto spirituali assume contorni fondamentali in termini di relazioni incestuose e malsane. L'uomo scelto da Dio raccoglie le proprie discepole e ingravidandole ridà loro vita e speranza in un circolo vizioso in cui non vengono meno i legami tra consanguinei (le donne del gruppo sono sempre le stesse e così pure per le figlie). Poi c'è la terra promessa, la metafora sul popolo d'Israele, tutto negli intenti delle donne e nella loro assoluta obbedienza altrimenti tutto andrebbe in malora. Ovviamente imbevuto di un certo simbolismo a volte fine a se stesso come il peggiore degli esercizi di stile a cominciare dalla natura, gli animali morti, i corpi femminili che affondano nel "Giordano" dopo essere battezzati dal "Battista".
Il problema alla base a parte la lentezza disarmante e che non ci sono colpi di scena, l'azione è centellinata in uno stile minimale che anzichè lasciare a bocca aperta crea uno dopo l'altro sbadigli a raffica e cerca soprattutto, osando ma fallendo miseramente, di provare con il pretesto religioso di parlare di sfruttamento sessuale in una pseudo setta religiosa, in un mix che termina con un climax telefonatissimo e scontato.