Visualizzazione post con etichetta Girl on the third floor. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Girl on the third floor. Mostra tutti i post

lunedì 4 maggio 2020

Girl on the third floor


Titolo: Girl on the third floor
Regia: Travis Stevens
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Tubi scoppiati, muri crepati e materiali non meglio identificabili non era ciò che Don Koch si aspettava quando ha convinto la moglie Liz di poter rimettere in sesto da solo la nuova casa vittoriana che hanno preso. Sconvolto, sotto costrizione e tentato dalle sue vecchie debolezze, Don finirà presto per scoprire che la residenza ha alle spalle una storia tanto oscura quanto sordida per cui non sarà tanto facile restaurarla.

Girl on the third floor è la ciliegina sulla torta dove gli ingredienti horror sulle case infestate si danno appuntamento per organizzare una bella orgia di sangue. C'è così tanto assorbimento di opere cinematografiche in questo film che citarle tutte vorrebbe dire scrivere un'altra recensione (quindi fate questo bel giochetto quando lo guarderete).
Gli spunti iniziali sono pochi e quanto mai dei classici sul cinema di genere, ma il fattore predominante è quello per cui si prendono più direzioni, dalla vicina anonima che sembra una sorta di deus ex machina sapendo in fondo già tutto, alla famigliola americana che si appresta a cambiare vita (anche se il protagonista proprio non ci riesce) e poi incursioni che avvengono in maniera esagerata, alzando sempre di più la posta fino al capitolo finale dove ovviamente viene mischiato tutto (fantasmi, mostri, orge, palline che creano trasformazioni fisiche devastanti, la casa che potrebbe da sola definirsi il mostro per le nefandezze compiute al'interno) e molto altro ancora.
Un film che solo in alcuni momenti in cui Don costruisce la nuova dimora sembra allungare e rendere noiosetto il ritmo, ma per il resto c'è tanta e concitata azione, il film non è che un bignami di tante cose già viste mischiate e raffazzonate, ma alla fine non delude mai e tra cadaveri incollati male dentro le pareti e una bella Lolita che si nutre solo di cazzi per tormentare il malcapitato ci viene concesso un bell'intrattenimento.
Due parole sulla crew. Stevens sta nella produzione dell'horror come una sorta di Jason Blum. C.M. Punk (altro lottatore di wrestling impiantato nel cinema) sembra Bruce Campbell venuto male ma senza sfigurare e per finire Sarah Brooks è una topa mozzafiato